24/04/2011 - DOMENICA DI PASQUA
1ª lettura At 10,34.37-43 dal Salmo 117 2ª lettura Col 3,1-4 Vangelo Gv 20,1-9
Questa notte abbiamo celebrato l'avvenimento più importante: Gesù,
rifiutato dagli uomini e condannato da loro, è uscito dalla morte che
l'aveva ingoiato. Questo avvenimento, la morte, non è più il nostro
traguardo, non è più il momento atteso da noi con terrore: ora
sappiamo che una vita nuova, non più segnata dalla morte, è possibile.
Gesù è vivo! Egli ha trionfato. Cristo è risorto, e noi,
che siamo suoi, abbiamo la certezza che risorgeremo con lui. Abbiamo celebrato
nella notte perché il Signore è risorto nella notte, l'abbiamo
celebrato con la luce del fuoco e del cero, perché la sua risurrezione
illumina il buio tenebroso dell'uomo, l'abbiamo celebrato con l'acqua, perché
nell'acqua siamo morti con lui e dall'acqua siamo risorti, l'abbiamo celebrato
col pane e col vino perché egli stesso ce li ha dati come memoria perenne
di questo avvenimento straordinario.
Maria Maddalena e poi Pietro e Giovanni corrono al sepolcro di Gesù persausi
di trovarvi il suo cadavere, e invece
Maria si convince che questo è
stato trafugato, mentre i due discepoli osservando i particolari capiscono che
dev'essere avvenuto qualcosa di straordinario, di cui non si rendono conto.
Per comprendere cos'era in realtà avvenuto dovevano ricordare le Scritture.
Queste parlano di una vita sulla quale la morte non ha potere, ed è la
vita di colui che è amato da Dio in modo particolare, il suo Messia.
Anche noi, come i due apostoli, rimaniamo muti e sorpresi dalla festa di oggi.
Pasqua è la luce di tutta la nostra vita. Non possiamo vivere senza questa
luce. Il cristiano ogni giorno ricorda questo fatto quando fa il segno di croce
e quando ogni domenica pensa che è domenica. Il cristiano senza la Pasqua
non è cristiano. Il cristiano prende dal mistero pasquale la coscienza
e la conoscenza di se stesso come uomo di Dio che vive nel mondo, e riceve quindi
dallo stesso mistero la forza di perdonare, quella forza che è necessaria
ogni giorno, e ancora la forza di vivere senza farsi ingannare dalle cose materiali,
di guardare gli altri con uno sguardo che trabocca amore. La Pasqua per il cristiano
è tutto: è speranza, è certezza di un futuro eterno, è
luce per l'oggi, è fuoco che lo riscalda e lo rinnova. La pasqua per
il cristiano è gioia: Gesù è risorto! Gesù, distrutto
dalle risa, dall'invidia e dall'odio degli uomini, è risorto. Egli è
l'unico ad essere risorto, e perciò tutti gli devono tutto. Il cristiano
che soffre per la fede, il cristiano deriso nei vari ambienti dove vive, il
cristiano odiato per la sua fede e per l'inspiegabilità del suo amore
e del suo impegno, questo cristiano è nella gioia grazie alla pasqua.
Gesù è risorto. Non dimenticarlo né oggi né mai.
Ricordalo quando soffri, quando sei solo e ti senti abbandonato da tutti, quando
cominciano a farsi sentire le malattie: Gesù è risorto!
La luce della pasqua ti accompagni sempre tutto l'anno e per tutta la vita.
Ogni settimana vivrai la tua pasqua, la pasqua di Gesù, la vivrai in
comunione con tutta la Chiesa, per trasmettere speranza e fiducia a tutto il
mondo.