15/08/2006 - Assunzione della B.V.
Maria
Prima lettura Apoc 11,19; 12,1-6.10ab dal Salmo 44/45
Seconda lettura 1Cor 15,20-26 Vangelo Luca 1,39-56
"L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte"! Così termina
il brano con cui San Paolo ci presenta il frutto della morte e della risurrezione
di Gesù. Il frutto di questo grande mistero non matura tutto d'un colpo, ma
cresce e si rende disponibile gradatamente. Il Signore Gesù, Figlio di Dio,
venendo nel mondo e sacrificandosi per noi, vince i nemici della nostra vita
e della nostra beatitudine, della gioia degli uomini e della comunione che essi
godono con Dio e tra loro. Quanti nemici abbiamo? Quali sono quelli maggiormente
pericolosi? Giovanni, nel suo libro dal linguaggio strano e difficile, parla
di un drago rosso con sette teste e una coda terrificante, che arriva fino a
trascinare le stelle: questo drago si avventa contro il bambino "destinato
a governare tutte le nazioni", che viene rapito "verso Dio e verso
il suo trono", e poi contro la donna che si mette in salvo in un rifugio
preparatole da Dio. Ecco, il nemico dell'uomo è davvero terribile: egli cerca
di sottrarre agli uomini colui che li può governare, colui che li può rendere
felici e li può aiutare a vivere nella pace. Si scaglia anche contro la donna
che lo ha messo al mondo. Le teste con diademi regali del drago ci aiutano ad
interpretare la visione: esse rappresentano i re e i poteri di vario genere
che si succedono nella storia: essi sono tutti nemici del vero Re mandato da
Dio, l'unico degno e l'unico capace di aiutare gli uomini a vivere insieme nella
gioia della fraternità! Essi fanno paura, perché sono tutti alleati con la morte,
il nemico che sarà annientato per ultimo!
La nostra attenzione, oggi, va alla donna che "fuggì nel deserto".
Questa sembra essere la Chiesa, che porta agli uomini il Figlio di Dio, ma nella
Chiesa il primo posto spetta a Maria, la madre! Ella, oltre ad esserne il primo
membro, che ha amato e seguito Gesù con l'amore più grande, ne è anche la figura
maggiormente rappresentativa. Ciò che ha vissuto e ciò che ha fatto Maria è
ciò che sta vivendo la Chiesa nel mondo: essa sta offrendo agli uomini di tutti
i tempi e di tutti i luoghi il Figlio di Dio! La Chiesa lo offre loro nel mistero
della sua morte e risurrezione, mistero annunciato e condiviso, partecipato
fino al punto che molti cristiani muoiono offrendosi con lui come sacrificio
al Padre!
Oggi tutta la Chiesa è in festa appunto per la sua figlia e Madre Maria! Maria
è la donna di cui Dio si è servito per dare la vita al suo Figlio, è vera serva
del Signore! La sua carne, potremmo dire, ha fatto parte, è stata un tutt'uno
con la carne del Figlio, e perciò ora partecipa della sua stessa sorte, della
sua stessa gloria. Se il Figlio è nei cieli, alla destra del Padre, anche la
madre partecipa con lui alla sua gloria. Ma soprattutto Maria è stata tutt'uno
col Figlio nel dire il proprio sì al Padre, nel vivere la sua Parola senza esitazioni.
Ella riceve e gode i beni che sono promessi a tutti i figli obbedienti: li riceve
già fin d'ora, perché non ha bisogno di purificazione, come noi tutti che ci
siamo lasciati trascinare dal peccato e ci siamo imbrattati di orgoglio.
Contempliamo la gioia della nostra Madre! Ella riceve la ricompensa della sua
fedeltà e della sua umiltà. Godiamo anche noi di avere una Madre che ha già
raggiunto la meta del pellegrinaggio della fede. Il nostro desiderio oggi la
raggiunge, in modo che resti sveglio in noi il pensiero del regno di Dio, e
la volontà di procedere verso il cielo in compagnia di tutti gli altri fedeli.
Siamo in un ambiente che cerca in molti modi di distrarci, di attirare la nostra
attenzione a molte futilità per distoglierci da ciò che è veramente importante,
di tenerci legati alle sue attraenti e deludenti risposte ai nostri sogni e
desideri. La festa di oggi è un momento di verità, un segnale d'allarme, prima
che ci lasciamo ingannare del tutto. Il nostro cuore è fatto per il cielo, e
i beni della terra non lo appagheranno mai. La Madre di Gesù aiuta anche noi
con la sua preghiera di lode a Dio a rivolgere mente e cuore a lui. La preghiera
di Maria che oggi è risuonata, la Chiesa l'ha fatta propria per l'ora del vespro
di ogni giorno. Ogni giorno uniamo la voce a quella della Madre, quasi come
garanzia e caparra di raggiungere anche noi la meta, là dove ella ci attende.
La nostra voce, un tutt'uno con la Chiesa che soffre nel mondo, pronuncia la
preghiera della Madre di Gesù: ella continua così ad aiutarci a respingere la
menzogna della ricchezza, del potere, dell'orgoglio, dell'impurità e della vanità
che ci fanno solo soffrire, e ci aiuta a desiderare e ad esprimere la vera gioia,
quella che non viene mai tolta dal cuore dei figli: "L'anima mia magnifica
il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore"! Questa gioia,
espressa dalle nostre voci umili, ma decise, canta la vittoria sull'ultimo nemico:
non abbiamo più paura nemmeno della morte: essa è l'occasione per farci accogliere
dalla Madre, che è pronta a presentarci, arricchiti del suo abbraccio, al Figlio
suo Gesù!