DOMENICA   4ª  di Quaresima - Anno C

I LETTURA

Salmo II Lettura Vangelo
Giosuè 5, 9. 10-12 33 2Corinzi 5, 17-21 Luca 15, 1-3. 11-3

Tema comune alle letture di oggi sembra essere la novità di Dio!

Gli ebrei che, attraversato il deserto, raggiungono la terra promessa, mangiano un cibo nuovo, un cibo che dà la sensazione di essere a casa propria!

I due fratelli della parabola del Vangelo, figli ingrati dello stesso padre, scoprono un amore nuovo del loro genitore, amore mai immaginato prima.

San Paolo annuncia cose nuove per coloro che si lasciano riconciliare con Dio! 

Cominciamo a contemplare l’amore del Padre, come ce lo presenta Gesù nella meravigliosa parabola, che non finiamo mai di ammirare, comprendere e meditare. *

I due figli, due perché Gesù ha qualcosa da dire sia ai peccatori che ai farisei, non conoscono in profondità il proprio padre! Uno di essi pensa che sia un dittatore, e va in cerca di libertà e di benessere lontano da lui. Che cosa troverà? Solo tristezza e disperazione. L’altro figlio rimane col padre e pensa per questo di essere bravo e buono. Si accontenta però soltanto di qualche piccola soddisfazione materiale, di qualche piccolo piacere passeggero, come fare un banchetto con gli amici. Non conosce il proprio padre, non gli interessa avere comunione con lui, anzi, lo giudica avaro e lo rimprovera come ingrato! Questo figlio non è stato capace di comunicare con lui, di godere del suo amore, di crescere verso la sua statura! Non è nemmeno capace perciò di aver misericordia e affetto per il proprio fratello. Nel suo cuore è radicato l’egoismo.

L’amore del Padre rende nuova e gioiosa la vita, ma è necessario lasciarsi riconciliare con lui. Tutti e due i figli devono riconciliarsi col padre: il più giovane lo ha fatto soffrire allontanandosi, l’altro lo ha fatto soffrire rimanendo estraneo al suo cuore.

Il padre ama tutt’e due i figli, ma essi devono accogliere il suo amore, altrimenti non lo possono godere. Devono lasciarsi riconciliare!

Questo è ciò che ci raccomanda San Paolo.

Come si fa a riconciliarsi con Dio? Egli “ha affidato a noi il ministero della riconciliazione”! Gli apostoli di Gesù posseggono la parola che riconcilia l’uomo con Dio.

Nella stessa parabola che abbiamo considerato, il padre non dice nulla al figlio che ritorna! Egli parla solo ai servi: “Portate… rivestitelo, mettetegli…”! Attraverso i servi egli da al figlio i segni del suo grande amore! Così oggi: Dio incarica i suoi servi di donare la parola del perdono e della riconciliazione a coloro che vogliono ritornare per godere il calore del suo affetto, per partecipare alla comunione e alla gioia della sua casa!

Qualcuno è afflitto perché, a differenza del passato, pochi cercano il Sacramento della riconciliazione. Io vedo che tutti quelli che vogliono convertirsi e tornare davvero al Signore cercano anche il ministro della riconciliazione! Chi non lo cerca non ha ancora scoperto la bellezza e la novità dell’amore del Padre! Chi non cerca la Parola della riconciliazione attraverso i ministri di Dio e della Chiesa non è ancora sulla via del ritorno, non vuole cambiare nulla nella propria vita. Chi “si arrangia con Dio”, come dicono quelli che intendono giustificare la propria disaffezione al Sacramento del perdono, non prende sul serio le parole del Figlio di Dio, di Gesù, e non ha ancora desiderio vero di incontrare il Padre!

È necessario continuare ad annunciare la bella novità del suo amore, della sua misericordia! Sono necessari i testimoni della sua gioia!

* Potresti leggere il mio opuscolo: «Un uomo aveva due figli».

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