DOMENICA delle PALME - Anno C | |||
I LETTURA |
Salmo | II Lettura | Vangelo |
Isaia 50, 4-7 | 21 |
Filippesi 2, 6-11 | Luca 22, 14 – 23, 46 |
Ingresso
del Signore in Gerusalemme:
Luca 19, 28-40
La Liturgia di oggi inizia aiutandoci ad esprimere la nostra gioia e riconoscenza a Gesù per tutte le esperienze di grazia e di salvezza, di bontà e di consolazione, che abbiamo goduto vivendo con lui. Il modo con cui vivremo tale gioia ci renderà testimoni per i nostri fratelli e per il mondo, testimoni che egli è l'unico salvatore dell'uomo! Riconosceremo ad alta voce che egli è il Re promesso da Dio, il Re che porta la vera pace, anche se combattuta! Noi stessi, infatti, faremo forse fatica ad alzare i rami d'olivo in segno di festa, perché temiamo di farci vedere piccoli e di lasciarci giudicare bigotti. La vera pace è combattuta e ostacolata, come allora dai farisei, così oggi da coloro che si ritengono sapienti e dalla nostra strana dipendenza da essi.
Benedetto colui che
viene, aprite le porte, le porte del cuore!
Le letture alla Messa poi anticipano la meditazione di Venerdì santo, dato che per molti sarà impossibile parteciparvi. Il mistero di quel giorno è troppo importante per i cristiani: non può non essere celebrato da tutti. È il mistero della croce, il mistero di cui ci gloriamo, nostra forza e nostro vanto.
La meditazione è introdotta dal profeta Isaia, che illustra le sofferenze fisiche e psicologiche del Servo di Dio, di Gesù, nonché il modo con cui egli le ha vissute: una estrema fiducia nel Padre. Anche il Salmo "Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?" ci sofferma sulle stesse sofferenze, aiutandoci però a rimanere fermi nella fiducia e nella lode della volontà di Dio, che è sempre volontà di salvezza!
San Paolo sviluppa la stessa meditazione: vede il grande amore del Figlio di Dio che, essendo Dio, si fa uomo, spogliandosi della dignità divina! E non basta, l'amore lo porta all'obbedienza fino alla morte, all'umiliazione estrema della croce. Ma l'amore è la vita di Dio e perciò Gesù non può restare nella morte, nel buio, nel disfacimento; il Padre stesso lo ricopre di una gloria immensa! Ogni ginocchio si piegherà davanti a lui, egli riceverà cioè il riconoscimento divino da tutte le creature angeliche e terrestri! E ogni lingua canterà il suo nome! Ogni uomo potrà e dovrà riconoscere che egli è il Signore, il portatore della gloria e della pienezza dell'amore di Dio!
Così preparati ascoltiamo il Vangelo della Passione secondo Luca: già dalle prime righe emerge il fatto che Gesù si offre coscientemente e volontariamente (come è ribadito anche dal Prefazio): quanto avviene egli lo offre come un unico atto d'amore, l'amore che salva il mondo, che salva me.
Ascolto quindi con amore ogni singolo passaggio di questa
lettura, facendo attenzione in particolare a quei momenti che sono ricordati
solo da Luca: l'incontro con le donne piangenti e le parole di perdono ai
soldati e al ladrone pentito. Ascolterò non con la curiosità di conoscere lo
svolgimento dei fatti, ma con amore, per lasciarmi invadere dallo stesso amore
cui Gesù rimane aggrappato con tutte le forze!
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo,
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo