17/10/2004 - Domenica 29ª del Tempo
Ordinario - Anno C
Giornata missionaria mondiale
Prima lettura Esodo 17,8-13 dal Salmo 120
Seconda lettura 2Timoteo 3,14 - 4,2 Vangelo luca 18,1-8
In questo mese dedicato alle missionici possiamo chiedere che cosa possiamo
fare noi per la Missione della Chiesa nel mondo? Come posso io contribuire al
grande compito che Gesù ha affidato ai suoi apostoli e discepoli di "fare
discepole tutte le genti"? Come posso amare qualche persona o addirittura
tutti gli uomini, in modo che godano della dolcezza del giogo di Gesù e siano
liberati dalle loro oppressioni e tensioni?
Sappiamo che quale patrona delle missioni è stata eletta S. Teresa di Gesù Bambino,
monaca carmelitana che non è mai partita ad annunciare il Vangelo, e invece
ha fatto della sua vita una continua preghiera per i missionari! In tal modo
la Chiesa stessa ci aiuta a considerare la preghiera come il primo compito missionario
del cristiano! È quanto Gesù ha detto, quando ha visto le folle venirgli incontro:
"Pregate il padrone della messe che mandi operai nella sua messe"!
Oggi le letture ci parlano proprio della preghiera. Il cristiano che non prega
difficilmente si rende conto della necessità di annunciare il vangelo, difficilmente
si offre per testimoniare la salvezza di Gesù, anzi, non sa più nemmeno perché
lui stesso è cristiano.
Gesù dunque ci racconta una parabola, e Luca dice che l'ha raccontata per renderci
coscienti che è necessario "pregare sempre, senza stancarsi". È possibile
stancarsi quando si prega? Certo, se preghiamo senza amore ci stanchiamo in
fretta! Se la nostra preghiera invece è espressione di amore, non ci stanchiamo,
anzi! Gesù stesso ci ha dato l'esempio: innalzato in croce ha cominciato a pregare,
e ha continuato fino all'ultimo respiro, senza stancarsi. Oggi egli ci dice
che persino un giudice iniquo ha ascoltato ed esaudito una vedova, donna povera
e quindi senza protezione, perché questa vedova insisteva nel chiedere il suo
intervento. Il giudice della parabola è intervenuto, nonostante la sua disonestà,
perché la donna poneva fiducia unicamente in lui. Quanto più Dio nella sua bontà
sarà attento a coloro che ricorrono solo a lui, e ricorrono continuamente a
lui!
Che cosa chiederemo a Dio nella nostra preghiera? Mosè per il suo popolo impegnato
nella battaglia contro i nemici pregava perché potesse conservare la vita e
continuare il cammino verso la terra dove servire Dio e manifestare la sua gloria!
Mosè si faceva aiutare dalle persone più importanti a continuare la preghiera,
a tenere le mani alzate, perché la preghiera costante che accompagna l'impegno
degli uomini ottiene il buon esito alla loro fatica. Noi pregheremo per la Missione
della Chiesa, perché il lavoro faticoso, spesso non appariscente, dei missionari
porterà frutto, non grazie all'impegno dell'uomo, ma grazie all'intervento di
Dio. Il salmo ci fa pregare proprio con questa consapevolezza: "Il mio
aiuto viene dal Signore! … Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando
entri, da ora e per sempre".
La Chiesa in tutto il mondo continua a combattere: vi è costretta dal maligno,
che tenta i fedeli, ostacola la predicazione, scoraggia le persone maggiormente
impegnate. L'insistenza della nostra preghiera non sarà volta ad ottenere da
Dio benefici personali, anche se non del tutto egoistici; saremo invece attenti
alle necessità di tutta la Chiesa, e, oggi, al suo lavoro per il bene dell'umanità
intera. Quanti popoli ancora non sono raggiunti dal messaggio dell'amore di
Dio e vivono nella paura di divinità inesistenti o di uomini astuti che ne sfruttano
a proprio vantaggio le credenze! Quanti uomini non conoscono ancora la pace
e la gioia della comunione che noi possiamo godere grazie allo Spirito Santo!
Oltre all'impegno della preghiera San Paolo raccomanda a noi, come a Timoteo,
di rimanere saldi nella conoscenza di Dio che ci è stata trasmessa e nella assiduità
all'ascolto delle Scritture. Se queste diventano il nostro cibo quotidiano avremo
parole sagge e sante e sicure con cui aiutare i fratelli e coloro che ancora
fratelli non sono.
Domenica prossima è la Giornata missionaria: assiduità nella preghiera e nell'ascolto
della Parola di Dio! Queste due forze rendono fruttuosa la presenza della Chiesa
nel mondo. La preghiera fa sì che la spada della Parola annunciata sulla terra
salvi dal nemico il popolo di Dio e attiri al Salvatore coloro che hanno bisogno
di essere salvati! Tramite la preghiera e l'ascolto fedele della Parola anch'io
compio il dovere missionario della Chiesa!