01/11/2007 - Solennità di tutti i
Santi
Iª lettura Ap 7,2-4.9-14 dal Salmo 23 IIª lettura 1Gv3, 1-3 Vangelo
Mt 5,1-12
Questa festa ha il suo profondo significato in un parola di Gesù: "Chi
mi serve, il Padre mio lo onorerà"! Se coloro che hanno servito Gesù sono
onorati dal Padre, anche noi li onoriamo. Dal loro amore e dal loro servizio
prendiamo esempio e dal loro essere onorati dal Padre riceviamo gioia. Essi
sono nostri fratelli, e perciò tutta la famiglia trae gloria dalla loro magnificata
situazione. Essi sono membra del corpo di Cristo, sono le membra che maggiormente
fanno risplendere la luce che i tre discepoli hanno ammirato sul monte Tabor,
anzi, quella luce che è rifulsa sul volto del Signore risorto.
La vita di questi nostri fratelli è raccontata tutta dalle parole che Gesù ha
pronunciato sulla montagna davanti alle folle. Essi sono i poveri in spirito,
sono i miti, gli afflitti, i perseguitati per causa della giustizia, i puri
di cuore, i misericordiosi, gli operatori di pace. Queste parole di Gesù ci
aiutano a vedere il motivo per cui la loro vita è stata e continua ad essere
gradita a Dio, non solo, continua ad essere un dono, un arricchimento non soltanto
della Chiesa, ma di tutta l'umanità. D'altro canto la loro vita ci fa comprendere
nel vero significato le parole stesse di Gesù. Essi hanno vissuto la Parola,
e la Parola ci vien donata da loro sotto forma di vita umana. Essi sono davvero
quella lettera di cui parla San Paolo, lettera di Dio che può essere compresa
da tutti, anche dagli analfabeti.
Io godo della loro presenza nella Chiesa; io che zoppico nella vita spirituale
sono consolato dalla loro fedeltà, sono stimolato dalla loro dedizione a testimoniare
la presenza e la verità di Gesù. Dalla loro povertà e dalla loro obbedienza
sono aiutato a prendere sul serio gli insegnamenti di Gesù e a vedere che anch'io
li posso accogliere e vivere. Dalla loro umiltà e dalla loro purezza di sentimenti
e di pensieri anch'io sono aiutato ad essere contento dell'amore che Gesù riversa
su di me, senza cercarlo dagli uomini. Dalla loro pazienza ricevo stimolo e
forza a sopportare e ad essere attento anzitutto a me stesso, perché non entri
in me lo spirito di condanna degli altri, ma ad aiutare Gesù a portare, come
cireneo, la croce dei peccati dei fratelli.
Con loro faccio esperienza dell'amore del Padre, che ci vede e ci vuole come
figli carissimi! Come figli portiamo in noi la gioia di appartenere a lui e
di appartenerci gli uni gli altri in lui! Con questa gioia di figli siamo anche
testimoni del Figlio, che è il centro dell'assemblea celeste, speranza di tutti
gli uomini venuti al mondo per volontà di Dio.
Essere testimoni di Gesù è il dono che Dio ci fa perché la nostra vita abbia
un senso e un valore infiniti. Davvero beati coloro che sono testimoni di Gesù,
e coloro che ne sono coscienti riempiono di benedizione la propria vita e quella
della Chiesa. Molti cristiani non riescono a sperimentare la gioia della fede
perché non sanno essere testimoni di Gesù! Molti cristiani non vedono un significato
alla propria vita, alla propria solitudine, alle proprie sofferenze, alle proprie
fatiche, perché non considerano la possibilità di essere testimoni di Gesù!
Molti cristiani restano schiavi di modi di fare e di parlare blasfemi, che scandalizzano
i piccoli e ancor più i seguaci di altre religioni, perché non si prefiggono
di essere testimoni di Gesù. Essere testimoni di Gesù è il dono dello Spirito
Santo, lo scopo dei santi sacramenti, lo scopo delle fatiche che sopportiamo
in vista di una fedeltà al vangelo e alla nostra vocazione di discepoli del
Signore.
Serviamo anche noi Gesù, diventando testimoni della sua presenza, della sua
verità, della sua croce, e saremo onorati dal Padre insieme a tutti coloro in
cui risplende la sua santità!
Grazie, Signore Gesù, che fai risplendere la tua luce sul volto di molti nostri
fratelli! Grazie, perché in uomini come noi hai fatto crescere la tua Parola
per manifestare la misericordia e la compassione del Padre! Grazie, che ci tieni
in comunione con loro per mezzo del tuo santo Spirito!