NATALE '94
  
 Vi ho promesso una meditazione per coloro che sono qui presenti 
  solo questa notte, e saranno poi impediti tutto l'anno dal frequentare questa 
  santa Liturgia, celebrazione - nella nostra fede - dei misteri del Dio vivo 
  e vero!
  Stiamo contemplando, aiutati dalla proclamazione delle letture sacre, il Mistero, 
  centro della storia sacra e profana: Dio si fa uomo! Dio incontra l'umanità! 
  Dio fa suo il cammino tortuoso e sofferente dei popoli. Dio comincia a prendere 
  su di sè ciò che l'uomo non riesce a portare: il proprio peccato!
  Questo grande mistero - che è dono per tutti, non solo per alcuni privilegiati, 
  si fa accessibile: grandi e piccoli ne sono avvolti, compenetrati; grandi e 
  piccoli lo "com-prendono" oggi, lo prendono con sè, nella propria 
  vita, nella propria giornata!
  Vediamo stanotte i pastori farsi vicini al Bambino. 
  I pastori! Uomini che si occupano di animali, che vivono una vita grama, sempre 
  o quasi sempre all'aperto, in balia delle intemperie, uomini tenuti al margine 
  da tutti, ma pur sempre uomini capaci di sperare, di godere, di amare, di leggere 
  negli eventi l'agire della misericordia divina, capaci di accorgersi del nuovo 
  e dell'antico. 
  Essi rimangono peccatori, uomini rozzi, irascibili, talora violenti, spesso 
  sensuali, attaccati alla loro proprietà, alle loro pecore con un'avidità insaziabile. 
  Sono uomini, figli di Adamo ribelle.
  Ad essi gli angeli di Dio annunciano l'avverarsi delle loro attese, delle promesse 
  del loro Dio. L'avvicinarsi degli angeli proprio a loro dice quanto è grande 
  l'amore di Dio stesso per le loro persone, quanto grande è la fiducia che egli, 
  il Santo e l'Onnipotente, pone in essi. 
  Essi accolgono l'invito, per una notte! 
  Noi non sappiamo se essi siano ritornati su a Betlemme, se abbiano varcato per 
  la seconda volta la soglia di quella stalla, se si siano avvicinati ancora a 
  quel Bambino: non lo sappiamo. Sappiamo solo che Dio ha avuto fiducia in loro 
  una volta, ed essi hanno ricevuto gioia e speranza per tutto il resto della 
  loro esistenza.
  Noi però, leggendo il Vangelo, notiamo qualcosa che non è detto esplicitamente: 
  i pastori hanno potuto trovare il Bambino, la loro gioia e il nuovo significato 
  della loro vita, hanno potuto vivere quel momento privilegiato, perché alcune 
  persone - poche - s'erano donate a vivere la Parola del Dio vivente! Alcune 
  persone, giorno dopo giorno, vivevano, con perseveranza e fatica, la loro fedeltà 
  e il loro amore a Colui che voleva redimere tutti! 
  Questi erano Maria e Giuseppe, ma alle loro spalle molti altri fedeli perseveranti 
  li avevano sostenuti con l'esempio e con uno spirito di mitezza e di pazienza.
  Maria e Giuseppe tenevano sulle braccia il Bambino che per una volta ha incontrato 
  i pastori: essi lo tenevano sulle braccia tutti i giorni, essi lo avevano atteso 
  con fedeltà, essi lo avrebbero seguito con perseveranza ogni momento, essi avrebbero 
  donato a lui tutta la propria attenzione, una quotidiana fatica vissuta con 
  la pienezza dell'amore di cui un uomo toccato da Dio è capace.
***
Avete già compreso che cosa ci dice questa notte lo Spirito del Signore:
  voi che siete qui solo questa notte, e poi non vi sarà più permesso dalle vostre 
  occupazioni e dai vostri desideri essere presenti al Bambino che nasce, voi 
  siete i pastori che avete ascoltato l'invito degli angeli di Dio! 
  E' stata una voce interiore? E' stato il ricordo del calendario? E' stata la 
  voce della moglie o della madre? E' stato il desiderio del figlioletto? comunque 
  un messaggero del Cielo, un invito di Dio: è Lui che ama il Figlio che nasce 
  stanotte e che lo presenta all'umanità come l'Unico che possa dare qualcosa 
  di nuovo alla vita degli uomini. E' Lui che vi ha portato qui ora. 
  Voi siete i pastori che godono per una notte la presenza del Dio amico degli 
  uomini che si fa presente, che si fa uomo, che si fa pane della vita.
  Voi, cari pastori, trovate davvero il Bambino, e per una notte lo amate. Egli 
  vi sarà riconoscente. Egli saprà ricompensarvi. Egli non lascia cadere neppure 
  un briciolo di amore, Egli s'accorge di ogni piccolo gesto che si fa per lui!
  Ma Voi, cari pastori, trovate il Bambino perché c'è chi ve lo presenta! Ora 
  ve lo sta presentando quella Chiesa cui non avete finora mai dato seria attenzione, 
  quella Chiesa che avete sempre visto come senza significato, come povera reduce 
  d'un passato buio e doloroso. Il Bambino di cui godete questa notte è sulle 
  braccia della Madre: la santa Madre Chiesa! 
  Dov'è questa Chiesa? Non è lontana, è qui anch'essa questa notte, è l'assemblea 
  fedele che ogni domenica si riunisce qui, l'assemblea fedele e perseverante 
  che, con fatica spesso, - e proprio per questo con un amore provato -, dona 
  al Signore Gesù la propria presenza, il proprio ascolto, il proprio canto, la 
  propria attenzione. 
  E' quella Chiesa che è formata da grandi e piccoli, da uomini e donne, da poveri 
  e ricchi, tutti peccatori, ma tutti santi della santità di Dio! Pensate: se 
  non ci fosse una fedeltà settimanale di tutte le domeniche, forse ci sarebbero 
  qui questa notte i bambini così partecipi? forse ci sarebbe qui il canto? ci 
  sarebbe qui la luce? forse ci sarebbe qui il sacerdote di Dio? forse ci sarebbe 
  qui l'amore stabile e l'unione fraterna che fa sì che il Figlio di Dio s'incarni 
  sulla terra? trovereste qui il pane di Dio?
  La riconoscenza che manifestate a Dio stanotte è riconoscenza a quella Chiesa 
  - comunità di uomini peccatori - che di solito voi disprezzate o ignorate. E' 
  la riconoscenza dei pastori a Maria e Giuseppe!
  E questa Chiesa è lieta di offrire a voi, per una notte, quella gioia che non 
  trovereste altrove, che non avete trovato mai altrove, che non troverete più 
  negli ambienti che frequenterete nelle notti future, nemmeno nella notte di 
  capodanno, nè in quella del sabato rumoroso e costoso e noioso delle vostre 
  feste. 
  Perché là non trovate più la gioia serena di questa notte, la speranza e la 
  comunione fraterna e luminosa di questo incontro? Là non trovate Gesù, là non 
  c'è la Chiesa che ve lo presenta, là non c'è la fatica di una comunità perseverante 
  nell'amore.
Fratello, che ora sei qui come uno dei pastori, con gioia la nostra comunità 
  di cristiani fedeli e frequentanti ti offre Gesù stanotte: non guardare a noi, 
  non badare al nostro canto, non essere distratto dai fiori, non ti disturbi 
  la gioia dei bambini: ti stiamo offrendo Gesù, ti stiamo presentando Gesù, il 
  Salvatore dell'uomo, il tuo Salvatore!
  A noi costa donartelo! No, non ci costa donarlo, ci costa invece quella fedeltà 
  settimanale che ci permette di donartelo! 
  Ogni domenica noi siamo qui. Ogni domenica ascoltiamo la sua voce, ogni domenica 
  incontriamo la sua Morte e la sua Risurrezione, ogni domenica riceviamo il suo 
  Spirito di amore al Padre di tutti. Non siamo migliori di te, ma siamo sempre 
  contenti di essere uniti a Lui! 
  Per noi la gioia di questa notte è quella di ogni domenica: questa notte la 
  gioia è più grande perché ci sei anche tu, perché possiamo offrire e procurare 
  anche a te la presenza del Signore Gesù che si trova là dove due o tre sono 
  riuniti nel suo nome!
Ed ora, fratelli tutti, con un sol cuore e una sola voce diciamo la nostra 
  fede e il nostro amore, accogliamo ancora il venire dello Spirito Santo che 
  trasforma il pane e il vino in quella presenza vera e reale che fa di noi un 
  solo Corpo, il Corpo stesso di Cristo, la continua Presenza del Dio Amore in 
  mezzo a noi e per noi! Accogliamo anche i suggerimenti che lo Spirito Santo 
  formula nel nostro cuore attraverso la nostra mente, e, senza vergognarci di 
  colui che di noi non si vergogna, promettiamo di continuare la fedeltà a Lui, 
  o di cominciare una vita nuova, la Sua! 
  Promettiamo di vivere la vita che già abbiamo ricevuto quando siamo stati portati 
  al Battesimo santo. La vita di Dio è già in noi: noi ce ne siamo scordati, Lui 
  no! Ora Egli stesso ce lo ricorda. Questa notte non è come le altre, è la notte 
  nella quale si risveglia nel nostro cuore la vita nuova, quella che scende dal 
  Cielo, quella che fa cantare gli angeli e fa muovere i passi agli uomini stanchi 
  di essere soltanto immersi nelle proprie cose, stanchi di fare di questo mondo 
  solo un luogo di lotte e di falsi piaceri che ingannano.
  Questa notte possa rallegrarsi per la tua presenza qui e possa portare un po' 
  di gioia a quel Bimbo che nasce e a sua Madre.