All'alleluia abbiamo cantato: "Ascolterò la tua Parola che mi guida
nel cammino della vita"! Ascolterò la tua Parola: è il vostro proposito
in questo momento solenne, importante, decisivo, che chiude un periodo
della vostra vita e ne apre un altro che non finirà!
Avete cercato nella Parola di Dio, e avete trovato alcune pagine che hanno
lasciato una particolare risonanza nel vostro cuore: pagine che descrivono
i vostri desideri e le vostre volontà oltre che i vostri sentimenti. Ora,
dopo averle ascoltate, le riprendiamo per trovare i collegamenti tra loro
e con questo momento della vostra vita.
Cominciamo dal Vangelo: Gesù risponde
alla domanda insidiosa dei farisei. La domanda riguarda il matrimonio
e le abitudini che avevano ormai creato mentalità: tutti pensavano fosse
normale che i coniugi che incontrano difficoltà ad andar d'accordo si
separino e si rifacciano una vita. Nessuno metteva in dubbio questa possibilità,
ormai già passata nella legislazione corrente.
Gesù proprio questo mette in dubbio, anzi lo giudica come disobbedienza
a Dio. Egli non bada alla mentalità creata dagli uomini: egli è attento
al Padre, che, quando ha creato l'uomo e la donna, aveva un'intenzione
precisa che va conosciuta e realizzata, altrimenti uomo e donna si creano
scompensi psicologici, spirituali e fisici con conseguenze di sofferenza
per se stessi e per molti altri. Gesù perciò mette in evidenza che una
delle caratteristiche dell'amore vero è la fedeltà. L'amore che non si
colora di fedeltà non è amore, perché l'amore di Dio è fedele. Se l'amore
non viene da Dio non è fedele e non è vero amore! E la fedeltà non ammette
ripensamenti sulle promesse fatte e giurate, nemmeno se questo comportasse
portare la croce della solitudine.
Voi certamente avete scelto questa lettura per ricordare a voi stessi
e a noi questa intenzione di Dio, l'avete scelta perché intendete vivere
il vostro amore in crescendo!
Ed ecco la seconda lettura, il brano di San Paolo ai Corinzi.
Qui la Parola ci dà il segreto, non celato, di quali sono le strade che
l'amore di Dio seminato o piantato in noi deve percorrere per crescere.
L'apostolo chiama l'amore di Dio con una parola nuova: carità! È quell'amore
di Dio che prende carne in voi, che potrebbe assumere il vostro nome,
dato che trasparirà dal vostro volto, diventerà gesti delle vostre mani,
raggiungerà molti con i vostri passi.
Il vostro amore crescerà perché ogni giorno andrete ad attingerlo alla
vera fontana, al cuore del Padre, a Gesù che ce lo comunica attraverso
i suoi Sacramenti. Senza di esso le parole e i discorsi sono scampanellio
inutile e fastidioso; senza l'amore di Dio la vostra fede diventa orgoglio;
senza l'amore di Dio anche le fatiche del volontariato più attivo diventano
esibizionismo inutile.
L'amore di Dio è riconoscibile dalle caratteristiche che l'apostolo elenca:
pazienza, fedeltà, benevolenza, umiltà, mitezza, rispetto, gioia per la
verità e per il bene degli altri, disponibilità a servire senza esser
visti.
Ogni volta che il vostro amore manifesterà qualcuno di questi aspetti
sarete portati a tornare alla prima lettura, alla gioia espressa dai due
innamorati protagonisti del Cantico dei Cantici.
A dire il vero, i veri protagonisti di quel Cantico sono Dio e il suo
popolo, Gesù e la sua Chiesa, ma essi vogliono parlare il linguaggio degli
innamorati, o meglio ancora, si servono del vostro amore per manifestarsi
al mondo. La gioia del vostro stare insieme, la vostra nostalgia reciproca,
il vostro ricercare l'uno di esaudire i desideri dell'altro diventano
sacramento, cioè segno dell'amore eterno che ha fatto sì che Gesù doni
la sua vita per la Chiesa e per tutti gli uomini!
Questo fatto è gioia per tutti, e tutto il creato vi partecipa, tutte
le creature ci aiutano a manifestarlo: o mia colomba, il mio cerbiatto!
Noi oggi ci rivolgiamo tutti al Dio misericordioso e fedele che, con
la sua benedizione, consacra il vostro amore e vi appone il suo sigillo.
Lo preghiamo che vi tenga uniti al suo Figlio Gesù, perché possiate attingere
ogni giorno da lui la forza e la gioia di un amore eterno, capace di superare
difficoltà e disagi, capace di essere a sua volta sorgente di pace e di
gioia e di nuovo amore per molti nella Chiesa e nella società.
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