Matrimonio
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Prima lettura Gen 29,9-20
Seconda lettura Ef 5,2a.25-32
Vangelo Lc 14,12-23 |
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Cari sposi, permettete
che ci chiediamo cosa significa il vostro essere qui oggi!
Che significa celebrare il matrimonio durante la Messa?
Raccogliere tante persone a partecipare?
L'amore dell'uomo e della donna è già sacro: come mai lo portiamo
davanti alla comunità cristiana qui in chiesa?
Certo, l'amore dell'uomo e della donna è sacro, è dono di Dio
e sua volontà, ma è stato rovinato fin dall'inizio dall'egoismo
dell'uomo stesso. Deve perciò essere risanato, deve essere coperto dal
perdono che viene dal Sangue di Gesù, deve essere santificato dal suo
Spirito Santo, altrimenti continua a generare egoismo e peccato. E il peccato
è il peggior nemico dell'uomo. Chi se lo porta addosso odia se stesso
e anche coloro che egli vuole amare! Perciò mettete davanti a Dio e al
Signore Gesù il vostro amore perché sia purificato, risanato e
santificato.
Abbiamo ascoltanto la Parola che purifica e illumina. Voi stessi avete scelto
le letture di brani che non siamo soliti udire.
La prima lettura ci fa rivivere l'attesa di Giacobbe! Egli per ben sette anni
attese di poter avere Rachele in moglie. Che cosa significa questa lunga attesa?
Anzitutto che la comunione d'amore degli sposi non ha prezzo, vale così
tanto che anche una lunga attesa e un lavoro faticoso sembra poco in confronto.
E poi quei sette anni ci dicono ancora che l'amore vero e forte è quello
provato, quello che sa pazientare, faticare, attendere, perché l'amore
vero bisogna anche guadagnarlo. L'amore degli sposi non è solo un sentimento
spontaneo, ma, pur nato istintivamente, ha poi bisogno di venir coltivato e
ripagato con grandi fatiche. Giacobbe ci lascia questo messaggio.
L'amore degli sposi non è come le erbacce che crescono spontaneamente
nel campo, ma è come la pianta che viene con cura osservata, annaffiata,
concimata, potata, irrorata.
Se l'amore degli sposi non è spontaneo, dove guardiamo per conoscerlo
e riconoscerlo? "Nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se
stesso…": ecco la risposta. San Paolo sa che l'amore degli sposi, come
ogni amore, ha il suo prototipo e il suo modello nell'amore di Gesù Cristo
per la sua Chiesa. Egli ha sofferto la passione ed è morto per dire alla
sua Chiesa che l'amava, che la voleva veder nascere e crescere, che la voleva
utile per il mondo e perciò capace di vivere lo stesso suo amore che
arriva a sacrificare se stesso.
Questo mistero dell'amore di Cristo per la Chiesa è il fondamento della
vita che oggi iniziate con la benedizione di Dio. Il vostro amore, che continuerà
a resistere pur nelle inevitabili difficoltà della vita, - anche in quelle
difficoltà che sorgono dai vostri peccati, che imparerete da Gesù
a perdonarvi - quel vostro amore contiene in germe la possibilità di
stare saldo e fedele, proprio perché è segno, sacramento, di quello
di Gesù Cristo per la sua Chiesa.
Voi siete qui e iniziate il vostro matrimonio con l'Eucaristia, con la Messa,
proprio per questo, per vedere e gustare com'è fatto il vero amore e
per attingere qui la forza di viverlo ogni giorno. Lo vedete in Gesù
Cristo l'amore vero, in Gesù che offre se stesso: e dalla sua Parola
e dal suo Pane ricevete la forza per viverlo. Vi accorgerete che di forza ce
ne vuole!
Siete qui oggi per farvi l'un l'altro la promessa di continuare per sempre a
vivere e faticare l'uno per l'altro, e la stessa promessa la annunciate a tutta
la Chiesa che noi qui rappresentiamo.
Per continuare nell'amore dovrete continuare ad attingere alla sua fonte; continuerete
quindi a partecipare all'Eucaristia della comunità cristiana, senza smettere,
senza interrompere nessuna settimana, perché in nessuna settimana vorrete
che si indebolisca il vostro amore o che ceda alle tentazioni che il mondo continuerà
a propinarvi, non contento che ci sia una famiglia sana: una famiglia sana è
opera di Dio, e il nemico di Dio è nemico della famiglia, e tenta sempre
di distruggerla.
Il vostro amore è una pianta preziosa. Se la coltiverete e la nutrirete
con l'amore che viene da Gesù diventerà come quell'amore che è
stato illustrato nel vangelo: un amore che non cerca gratificazioni e ricompense,
un amore che cerca invece i sofferenti e i bisognosi, i poveri e i dimenticati
per donare loro un segno di comunione, perché anch'essi, grazie a voi,
possano accorgersi di essere amati da Dio Padre.
La vostra famiglia nasce su questa Parola, una Parola sicura, forte, potente.
La terrete bene in vista, darete più peso ad essa che ai vostri sentimenti,
e di quando in quando farete tacere i vari rumori quotidiani per far risuonare
nuovamente questa Parola nella vostra casa e nel vostro cuore!