Matrimonio (4.) 2009
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Prima lettura Apocalisse 19,1.5-9°
Vangelo Giovanni 15,9-17 |
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Le letture che avete
scelto innalzano il nostro sguardo e parlano insistentemente di amore. Non ci
meravigliamo della vostra scelta, perché questa celebrazione è
appunto la consacrazione dell'amore reciproco tra di voi. Quando Gesù
parla di amore usa il termine "agape", parola che indica l'amore divino,
gratuito, l'amore che precede, che inizia per primo ad accogliere e a donarsi.
Questo amore non è più naturale all'uomo, ormai peccatore da quando
Adamo ed Eva hanno scelto di non tener conto della Parola rivolta loro da Dio,
giudicandola come espressione di gelosia invece che di amore. Da allora l'uomo
conosce solo un amore interessato, un amore che esige d'essere ricambiato e
pretende soddisfazioni e gratificazioni.
L'amore divino rimane un sogno per l'uomo! Ma ora noi celebriamo la realizzazione
di questo sogno: è l'Eucaristia, l'amore vissuto da Gesù nella
Morte e nella Risurrezione. Celebrando l'Eucaristia entriamo nelle profondità
dell'amore di Dio, sia per ricevere la pienezza della vita, sia per disporci
ad amare anche noi gratuitamente donando agli altri i segni e il frutto dell'amore
divino.
È per questo che consacriamo l'amore umano durante la S. Messa. L'amore
che voi, N. e N., avete verificato e ritenuto presente nella vostra vita, viene
oggi posto sull'altare insieme al pane e al vino. Pane e vino diventano il sacramento
del Corpo e del Sangue di Cristo, e il vostro amore diventa il sacramento dell'amore
di Cristo per la sua Chiesa.
N. e N. da oggi devono tener conto di questa realtà: essi non sono più
"padroni" del loro amore, non possono più farlo e disfarlo
come avrebbero potuto fino ad ora. Il loro amore, che essi lo sentano o che
non lo sentano, che lo vedano o che non lo vedano, che se lo dicano o che non
riescano a dirselo, è una realtà più grande di loro stessi,
è un segno e un dono di Dio, consegnato alla Chiesa. Essi saranno responsabili
del loro amore di fronte a Dio, non più soltanto l'uno di fronte all'altro.
E da questo momento saranno responsabili anche di fronte alla Chiesa, che si
fa per loro strumento di Dio.
Per questo, cari
Abbiamo iniziato la celebrazione con la memoria del Battesimo: è il
momento in cui la nostra vita è divenuta un tutt'uno con il mistero della
morte e risurrezione di Gesù, il momento in cui siamo stati amati e abbiamo
cominciato ad amare con l'amore di Dio. È grazie al Battesimo che voi,
N e N, potete ora iniziare la vostra avventura senza dubitare di voi stessi:
potete donarvi l'un l'altro la garanzia di Dio!
Battesimo e Matrimonio sono i doni con cui Dio ci arricchisce e ci trasforma:
invito tutti voi qui presenti ad adoperare adesso tutta la fede che avete nel
cuore, non importa se poca o tanta, e a lasciare da parte ogni altro pensiero
e preoccupazione. Ciò che avviene ora ha bisogno della fede di voi tutti!