Carissimi,
è significativo che per la celebrazione del vostro matrimonio abbiate
scelto le letture di san Giovanni: la prima (1Gv 4,7-12), dalla lettera in
cui l'apostolo rivela il contenuto dell'amore di Dio; la seconda (Gv 15,9-17),
dal vangelo in cui Gesù ci indica la strada per viverlo.
L'amore di Dio per noi si è manifestato nel fatto che ci ha mandato
il suo Figlio unigenito: nonostante tutte le nostre borie e le nostre ambizioni,
infatti, senza di lui siamo come morti, non abbiamo vita dentro di noi nè
speranza per l'eternità, e nemmeno siamo capaci di un contatto profondo,
sereno e serio tra di noi.
Nel brano del Vangelo poi, è proprio Gesù, il Figlio di Dio,
che ci parla per indicarci la strada della nostra comunione con lui, col Padre
e tra di noi. E la strada è il suo comandamento, l'unico che ci vuol
dare, quello dell'amore gli uni per gli altri: è un amore che è
"dare la vita".
Anche nel nostro tempo, come sempre del resto, benché con modalità
diverse, si parla di amore pensando ad un sentimento che nasce e cresce pretendendo
di soddisfare i nostri desideri di sentirci bene, di essere appagati, o realizzati.
Ma questo non è "dare la vita", bensì cercare la propria
vita, e cercarla nell'egoismo, spesso nel peccato.
Voi avete scoperto che la vita vera, e la vera soddisfazione non stanno nel
cercare di salvarsi, ma nel donarsi. Amare è morire, diceva uno dei
padri della nostra fede nell'antichità. Dare la vita è avviarsi
sulla strada che porta a rinnegare se stessi, a morire appunto. Di questo
amore non siamo capaci, a meno che non ci uniamo a colui che ha dato se stesso,
a Gesù, che ha sviluppato l'amore più grande. È questo
il motivo che porta gli sposi cristiani a dirsi il proprio amore nella celebrazione
Eucaristica, la celebrazione che rivive il sacrificio di Gesù.
Voi vi siete accorti che fondando il vostro vivere insieme soltanto sul vostro
sentimento e sulle vostre reciproche promesse non avevate nessuna garanzia
di fedeltà. In una nostra preghiera infatti si dice che senza la forza
dello Spirito Santo "nulla è nell'uomo, nulla senza colpa".
Vi siete accorti che amare è donarsi e vi siete accorti che, perché
il vostro dono abbia valore e pienezza, deve essere ricco della ricchezza
di Dio, altrimenti rischiate di ingannarvi e di creare delusioni e sofferenze.
Ad un periodo di convivenza, che da poco tempo è diventata quasi una
moda che convince i giovani, purtroppo inesperti sia di fede che di amore,
voi ora aggiungete un passo nuovo, che è, non conseguenza nè
completamento di ciò che avete fatto, ma davvero una novità.
Quello che fate ora può essere paragonato ad un salto nel buio. Ci
pare un salto nel buio metterci nelle mani del Padre, semplicemente perché
non lo vediamo, ma egli non è tenebra, è luce! È un mettersi
nel luogo più sicuro e stabile: state infatti per mettere nelle mani
di Dio Padre la vostra vita e il vostro amore, per fondarlo in lui, per avere
lui come garanzia del vostro futuro e come ambiente in cui far crescere i
vostri figli.
I figli in un ambiente tutto umano non crescono, non ricevono forza interiore
per vincere i loro piccoli, ma forti, moti d'egoismo, non ricevono quella
carica interiore che li rasserena e li assicura di essere in comunione profonda
con chi li ama. Anch'essi hanno bisogno che l'amore dei loro genitori sia
fondato in Dio e sia portatore di quelle caratteristiche tipiche del vero
amore, che tra poco vi prometterete.
Vi promettete amore fino alla fine, un amore come quello di Gesù,
amore indissolubile, amore fedele e gratuito. Già il fatto che usate
la parola promettere vi immerge di nuovo nel vostro Battesimo. Quale persona
umana può essere così sicura di promettere qualcosa per tutta
la vita? Se fa affidamento su se stesso sa quante sono le debolezze e le tentazioni
cui va incontro: non può promettere nulla e nemmeno accettare le promesse
di un altro senza perplessità. Voi promettete perché sapete
di poter godere della fedeltà di Dio. È lui, che oggi accetta
la vostra decisione e la fa sua, che si impegna ad essere garante della vostra
promessa reciproca. E la vostra promessa reciproca la potete accogliere l'uno
dall'altro perché sapete che il vostro coniuge è dentro l'amore
di Dio.
Vi promettete un amore fedele. La fedeltà dell'amore è la caratteristica
dell'amore divino. In noi la fedeltà è frutto dello Spirito
Santo, come dice San Paolo. Per mantenere le vostre promesse dovete quindi
assicurarvi di vivere costantemente nello Spirito Santo. Per aiutarvi a mantenere
le promesse dovete aiutarvi a rimanere nello Spirito Santo.
"E come si fa?" mi direte!
Come si fa ad essere animati dallo Spirito Santo? Come si fa ad essere sempre
illuminati e rafforzati da lui? Gli apostoli hanno ricevuto lo Spirito Santo
dal soffio di Gesù, quand'egli, risorto, li ha incontrati nel cenacolo.
Starete anche voi sotto l'influsso di Gesù, per ricevere il suo soffio.
Senza intimità con Gesù e senza obbedienza a lui ci sarà
solo quell'amore che pretende - e che non è amore -, ma non ci sarà
fedeltà e nemmeno quell'amore che sa donarsi.
Per questo anch'io, come tutti quelli che amano gli sposi, vi raccomando di
non smettere la vostra preghiera. Ogni giorno ci sia un momento, breve o lungo,
di preghiera in cui vi affidate l'un l'altro e insieme a Dio, preghiera che
vi unisca nel lodare il Padre e il Figlio, preghiera che vi aiuti a chiedervi
perdono l'un l'altro e a perdonarvi con generosità, preghiera che vi
metta in ascolto del Vangelo di salvezza.
E farete in modo che la vostra preghiera riceva contenuti e forza dalla preghiera
della Chiesa. Nemmeno per la preghiera fidatevi di voi stessi, ma affidatevi
alla Chiesa, che è ricca della presenza in essa di molti santi e sante,
soprattutto della nostra Madre, la Vergine Maria, e del suo sposo san Giuseppe!
Frequenterete le celebrazioni, e questo non sarà un impoverimento della
vostra famiglia, bensì un grande arricchimento. Una sposa che sta in
ascolto di Dio ed è membro vivo della Chiesa di Gesù è
un vanto per il marito. Ed uno sposo che mette al primo posto l'unione con
Gesù è una sicurezza per la sposa.
Amare Dio e ubbidire a lui porta nella vostra famiglia quella serenità
e quella pace che nessuna cosa al modo e nessuna persona vi potrà mai
garantire. Questo è il modo con cui porterete a compimento quel comandamento
che Gesù ci ha lasciato. Per essere sicuri di amarvi l'un l'altro cercherete
di amare Gesù!
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