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MR
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A
Roma, S. Zefirino, Papa e martire.
I
Ss. Ireneo e Abbondio, martiri nella persecuzione di Valeriano.
A
Ventimiglia, in Liguria, S. Secondo
martire, capitano della legione dei Tebèi.
A
Bergamo, S. Alessandro. Faceva parte
della medesima legione; confessando con costanza il nome del Signore Gesù
Cristo, fu decapitato.
A
Pistoia, in Toscana, S. Felice, prete
e confessore.
A
Capua, S. Rufino, vescovo e
confessore.
Presso
i Marsi, i Ss. Simplicio e i suoi
figli Costanzo e Vittoriano,
martiri sotto Antonino.
A
Cordova, in Spagna, S. Raimondo Nonnato,
cardinale e confessore, dell'Ordine della Beata Maria della Mercede per la
redenzione degli schiavi.
Nella
diocesi di Poitiers, S. Giovanna Elisabetta
Bichier des Ages,
vergine, fondatrice, con S. Andrea Fournet, delle Figlie della Croce. Nata nel
1773, morì nel 1838.
Ad
Aytona, in Spagna, S. Teresa di Gesù
Jornét e Ibars, fondatrice delle Piccole Suore degli Anziani Abbandonati.
Nata nel 1843, morì nel 1897.
A
Nicomedia, S. Adriano, martire sotto
Licinio.
A
Betlemme, la b. Myriam Baouardy di Gesù
Crocifisso. Nata ad Iblin, in Galilea, nel 1846, la sua vita fu costellata
di eventi soprannaturali. Dopo molte prove, fu accolta fra le Carmelitane in
Francia. Morì nel 1878 nel Carmelo di Betlemme, costruito in base alle
indicazioni che Dio le aveva rivelato.
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CCU
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A
Ostia, S. Monica, madre di S.
Agostino (m). Nata a Tagaste (Algeria), verso il 331, con l'assidua fiduciosa
preghiera e lacrime d'implorazione ottenne la trasformazione spirituale del
figlio Agostino. Morì nel 387.
MR
-
A
Potenza, i Ss. Aronzio, Onorato,
Fortunato e Sabiniano, martiri,
figli dei Santi Bonifacio e Tecla, sotto Massimiano.
A
Bergamo, S. Narno, battezzato da S.
Barnaba e da lui ordinato primo vescovo di quella città.
A
Capua, S. Rufo, vescovo e martire. Di
famiglia patrizia, fu battezzato con tutta la sua famiglia da S. Apollinare,
discepolo di S. Pietro.
Ancora
a Capua, i Ss. martiri Rufo e Carpòforo,
sotto Diocleziano.
A
Lentìni, in Sicilia, S. Eulalìa,
vergine, uccisa con la spada dal fratello Sermiliano perché cristiana.
S.
Antùsa la giovane, sommersa in un
pozzo per la fede di Cristo Gesù.
A
Pavia, S. Giovanni vescovo.
A
S. Severino, nel Piceno, S. Margherita
vedova.
Presso
Viterbo, S. Domenico della Madre di Dio,
passionista, nato nel 1792 e morto nel 1849.
Ad
Arles, in Francia, S. Cesario
vescovo.
Ad
Autun, S. Siagrio, vescovo e
confessore.
A
Lerìda, nella Spagna Terragonese, S. Licerio
vescovo.
A
Tomi, nel Ponto, i martiri Marcellino
tribuno, Mannèa sua moglie, e Giovanni,
Serapione e Pietro loro
figli.
Nella
Tebaide, S. Pèmene anacoreta.
MG
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A
Gerusalemme, S. Prailio, vescovo.
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CCU
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A
Ippona, in Africa, S. Agostino
vescovo e dottore della Chiesa (m). Nacque a Tagaste, nel 354. Decisivo nella
sua vita, oltre l'influsso della madre, fu l'incontro con il vescovo Ambrogio
dal quale ricevette il Battesimo. E' autore di una regola monastica che influenzò
tutte le successive regole dell'Occidente cristiano. I suoi scritti restano un
monumento di straordinaria sapienza e lo qualificano come il maggiore tra i
Padri e Dottori della Chiesa latina. Morì nel 430.
MR
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A
Roma, S. Ermete, ucciso con la spada.
A
Venosa, nelle Puglie, i Ss. Settimino,
Gennaro e Felice, figli dei Ss. Bonifacio e Tecla, decapitati sotto
Massimiano.
A
Salerno, i martiri Fortunato, Caio
e Antes, sotto Diocleziano.
A
Brionde, in Alvernia, S. Giuliano.
Servendo Cristo di nascosto in abito militare, nella persecuzione di Diocleziano
fu preso dai soldati e ucciso.
A
Costanza, S. Pelagio martire, al
tempo di Numeriano.
A
Saintes, in Francia, S. Viviano,
vescovo e confessore.
A
Barcellona, S. Gioacchina De Vedruña,
fondatrice delle Carmelitane della Carità. Nata nel 1783, morì nel 1854.
A
Costantinopoli, S. Alessandro
vescovo.
S.
Mosè Etiope, che da famoso ladrone divenuto anacoreta, convertì molti
ladroni e li condusse al monastero.
MG
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A
Gerusalemme, S. Ezechìa re di Giuda.
SCG
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In
California, il b. Iunipero Serra,
francescano spagnolo, evangelizzatore del Messico e della California, apostolo e
padre degli Indios. Nacque nel 1713 e morì 1784.
In
Etiopia, il b. Michele Ghébré,
nato nel 1791 e morto nel 1855: fu il primo monaco abissino convertito e
ordinato sacerdote da S. Giustino de Jacobis.
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Martirio di S. Giovanni Battista
(m). Giovanni sigilla la sua missione di precursore con il martirio. Erode
Antipa, imprigionatolo nella fortezza di Macheronte, ad oriente del Mar Morto,
lo fece decapitare.
MR
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A
Roma, S. Sabina, martire sotto
Adriano, e S. Candida, vergine e
martire.
A
Veliniano, sui confini delle Puglie, i Ss. Vitale,
Satore e Repòsito, figli dei Ss. Bonifacio e Tecla, uccisi sotto Massimiano.
A
Perugia, S. Eutimio romano, che si
rifugiò in questa città con la moglie e il figlio, fuggendo la persecuzione di
Diocleziano.
A
Metz, in Francia, S. Adèlfo, vescovo
e confessore.
Nel
contado di Troyes, S. Sabina vergine.
In
Inghilterra, S. Sebbo re.
In
Bretagna , la b. Giovanna Jugan,
fondatrice delle Piccole Suore dei Poveri. Nata nel 1792, morì nel 1879.
A
Sirmiche, S. Basilla vergine.
Ad
Antiochia, i martiri Nicèa e Paolo.
A
Costantinopoli, i Ss. Ipazio,
vescovo, e Andrea prete, sotto Leone
Isaurico.
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A
Roma, S. Felice prete. Sotto
Diocleziano, mentre veniva condotto per esser decapitato, incontrò un cristiano
che, confessando spontaneamente la sua fede, fu subito decapitato con lui. I
cristiani, poi, ignorando il suo nome, lo chiamarono Adàucto, perché si unì a S. Felice per la corona.
Ancora
a Roma, S. Gaudenzia, vergine e
martire con altre tre e S. Pammàchio
prete.
A
Trevi, in Lazio, S. Pietro
confessore.
A
Bologna, S. Bononio di Lucedio,
abate. Morì nel 1026.
A
Fossano (Cuneo), il b. Giovanni Giovenale
Ancina, discepolo di S. Filippo Neri, vescovo. Nato nel 1545 morì nel
1604.
A
Salonicco, S. Fantino, confessore,
che soffrì molto da parte dei Saraceni.
Nel
territorio di Meaux, S. Fiàcrio
confessore.
A
Colonia Suffetulana, in Africa, sessanta
martiri.
Ad
Adrumeto, in Africa, i Ss. Bonifacio
e Tecla, genitori di dodici figli
martiri.
MG
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A
Cipro, S. Eulalio vescovo di Lalìthos.
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S.
Abbondio, vescovo di Como, legato
apostolico del papa Leone Magno al Concilio di Costantinopoli, ove ottenne la
condanna delle dottrine di Nestorio ed Eutiche. Morì nel 468.
MR
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A
Trasàcco, sul lago Fùcino, i Ss. Cesìdio
prete e Compagni, martiri nella
persecuzione di Massimìno.
I
martiri Robustiano e Marco.
A
Nusco, S. Amato vescovo.
Ad
Auxerre, S. Ottato, vescovo e
confessore.
In
Inghilterra, S. Aidàno, vescovo di
Lindisfarne. S. Cutberto, allora pastore di pecore, vedendo salire la sua anima
al cielo, abbandonò il gregge e si fece monaco.
Ad
Atene, S. Aristide. Uomo di grande
fede e dottrina, presentò all’imperatore Adriano le ragioni della nostra fede
e dimostrò che solo Gesù Cristo è Dio.
A
Treviri, S. Paolino vescovo, che fu
esiliato in Frigia dagli ariani.
A
Cesarea, in Cappadocia, i Ss. Teòdoto,
Rufina, genitori di S. Mamante
martire, nato in prigione, ed Ammia.
MG
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A
Gaza, sette vergini martiri.
A
Gerusalemme, Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo.