MISTERI DELLA LUCE
(giovedì)

1. Gesù viene battezzato da Giovanni al Giordano

Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. ... Appena battezzato, ...si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. (Mt 3, 13. 16)

Nel fiume entrano quanti ascoltano Giovanni, confessano i peccati, iniziano ad attendere colui che verrà a battezzare in Spirito Santo e fuoco! Gesù è fra di loro. Egli non è peccatore, ma ama i peccatori, viene per loro, e perciò si mette insieme con loro. L'acqua non lava peccati dal suo corpo, egli invece si lascia caricare di quelli depositati in essa da tutti gli altri. Un atto d'amore così grande e perfetto piace a Dio. Un amore così umile e disinteressato dove lo si può trovare, se non solamente nel cuore del Padre?
Proprio lui, il Padre, lo afferma: l'amore di Gesù è quello che viene dall'alto, è Spirito di Dio! Ognuno ora lo può vedere! L'amore che ama fino ad assumersi le conseguenze del peccato degli altri è amore vero, nuovo, divino. L'amore di Dio è tutto in Gesù, che ora manifesta il vero volto della Divinità. Quest'uomo, che ama gli uomini facendo proprio il desiderio e il disegno di salvezza di Dio, quest'uomo è Figlio, e di lui il Padre gode!

Condividiamo la gioia e la compiacenza del Padre per te, Signore Gesù! Concedi che noi, peccatori, portiamo le nostre piccole croci per sollevare con te il peso del peccato del mondo, o Agnello di Dio!
Maria, concepita senza peccato, intercedi perché siamo uniti al tuo Figlio nell'amore che invece di lamentarsi, sopporta con amore il peso dei fratelli!


2. Gesù si rivela alle nozze di Cana

Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. ... La madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà". (Gv 2, 2. 5)


Una festa di nozze è l'occasione preziosa in cui Gesù può rivelare se stesso e manifestare la propria missione! Ed è la Madre che avvia e accompagna l'avvenimento. Maria è attenta alle piccole cose, come sanno fare le donne premurose. Ella s'accorge che manca il vino. Lo confida al Figlio, che è attento a cose più grandi, di cui le piccole però sono un segno. Da molto tempo egli si era accorto che il popolo di Dio mancava della gioia, la gioia tipica di chi ama, di chi celebra le nozze! Dio, lo Sposo del suo popolo, attendeva invano l'amore dei fedeli. Questi erano osservanti di regole e di leggi, terrorizzati dalle conseguenze di eventuali inadempienze. Vivendo in tal modo, la gioia s'allontanava sempre più dal rapporto dei fedeli col loro Dio. La religione diventava opprimente. Come ridonare l'amore ai cuori? Come far sgorgare la gioia nel popolo di Dio?
"Fate quello che vi dirà!", comanda Maria ai servi. Sì, Gesù è la via che porta alla vita vera, alla gioia! Egli comanda di bere l'acqua della legge, di mettere l'obbedienza a Dio dentro, nel cuore! Ed ecco il prodigio: vivere l'obbedienza a Dio non come coercizione, ma come propria decisione, dà gioia, risana il cuore! L'acqua è diventata vino buono! L'obbedienza a Dio vissuta come amore è fonte di gioia nuova e piena! Gesù si rivela così lo Sposo che introduce il popolo, sposa, all'amore vero!

Grazie, Maria ss.ma, tu sai che Gesù è la strada, la soluzione per i problemi seri della vita! Ricordaci ancora di fare quello che Egli ci dice e ci dirà!

 

3. Gesù annuncia il Regno di Dio e invita alla conversione
Gesù ... diceva: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo". (Mc 1, 15)

Gesù annuncia che il Regno è vicino, a portata di mano. Invita perciò a conversione, a non vivere più in attesa di gioie lontane, ma a godere di una Presenza che tutti possono riconoscere: lui è il Figlio, quindi il re inviato da Dio, re cui obbedire, re da amare e da seguire! Egli non regna come i re conosciuti! Egli inaugura un modo nuovo di essere re! Egli è un re che serve e dà la vita, un re che sta davanti, come un pastore, un re che ama e serve i suoi come il pastore serve le pecore interessandosi di ciascuna con tenerezza.
Il suo Regno è davvero bello e desiderabile. Tutto ciò che ci circonda ne manifesta le caratteristiche. Il chicco di senape, il mercante di perle, l'uomo che lavora la terra e scopre un tesoro, il lievito nascosto nella farina, il padrone che si fida dei suoi servi, il seminatore di grano, i pescatori che preparano i pesci per la vendita, il re pietoso con il debitore inadempiente, tutto questo parla del Regno già presente! È il Regno che il Padre ha dato a lui, a Gesù, e che egli condivide con i discepoli fedeli e perseveranti. È il Regno in cui egli, sul Calvario, accoglie uno dei ladroni, Regno già iniziato e che si compirà alla fine, quando lo consegnerà al Padre perché Dio sia tutto in tutti!
Noi entriamo in questo Regno osservando i comandamenti e seguendo Gesù in una povertà semplice e volontaria (Mc 10, 19. 21). Contribuiamo alla pace e fraternità che gli uomini sognano e non sanno dove trovare. Li guideremo a Gesù, re del Regno!

Maria ss.ma, facendo sempre la volontà del Padre e amando Gesù di amore esclusivo, ci mostri la bellezza e la sapienza del Regno del tuo Figlio!

 

4. Gesù in preghiera è trasfigurato sul monte
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime. (Mc 9. 2-3)

Lontano dalle folle Gesù cerca il silenzio, quel silenzio che si possa riempire di preghiera. Nella preghiera chi è maggiormente impegnato non è l'uomo, ma Dio stesso. Gesù prega, e, pregando, trascina nel colloquio d'amore i tre discepoli ancora inesperti.
Gesù prega, e il Padre opera: trasfigura il volto del Figlio, rende le sue vesti splendore luminoso e permette ai suoi amici, Mosè ed Elia, di essere presenti e partecipi d'un dialogo nuovo e sorprendente. Essi sono le guide spirituali del popolo: ora parlano con Gesù di persecuzione e di morte. Essi stessi avevano affrontato, con la fedeltà al Dio dell'alleanza, il rifiuto del popolo e dei grandi. I tre discepoli, stupiti, non comprendono: vorrebbero perpetuare il benessere di questo momento. Invece gli eventi di cui Gesù parla devono compiersi. La gioia stabile ci sarà in seguito, dopo la passione e la morte! La voce dal cielo assicura ancora che Gesù è la Parola del Padre: "Ascoltatelo"! Chi ascolta il Figlio ascolta il Padre!
Rimane solo lui, e lui scende dal monte in silenzio. Mosè ed Elia hanno terminato il loro compito. Ora è Gesù l'unica guida del popolo, è lui la voce di Dio, lui che è gioia di Dio e gioia degli uomini. Egli morirà e risorgerà! La sua morte è necessaria all'umanità: ad essa ci si prepara con la preghiera. Pregando offriamo il nostro corpo, come s'è offerto Gesù: il Padre ci renderà luminosi, perché la sua luce si rifletta sul mondo che cammina a tentoni nelle tenebre, per indicargli la via che conduce a lui.
Maria Ss.ma, ci hai insegnato la vera preghiera quando hai detto: "Eccomi, sono la serva del Signore: avvenga di me secondo la tua parola!". Sii ancora maestra di preghiera per noi!



5. Gesù istituisce l''Eucaristia
Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". (Lc 22, 19-20)

Gesù si è seduto a tavola con i discepoli. Questa volta non ci sono farisei né altri che attirino l'attenzione o che possano disturbare l'intimità. Gesù è tutto per loro. L'ambiente esterno è chiaramente nemico a lui e, di conseguenza, anche ad essi. In questo momento raccolto e solenne Gesù dona loro le sue confidenze, rivolge raccomandazioni, riassume insegnamenti, e compie qualche gesto di notevole rilevanza, come l'alzarsi per passare nelle proprie mani i loro piedi sporchi La partenza di Giuda non impedisce di continuare il pasto dialogando e pregando. I momenti più solenni sono all'inizio e alla fine. All'inizio egli, con le stesse mani con cui aveva lavato i loro piedi, spezza il pane e lo porge loro pronunciando le parole più misteriose e più sacre che siano mai state dette: "Questo è il mio corpo"! Alla fine la coppa del vino offre il dono del suo sangue che sarà versato per il perdono dei peccati. Corpo e sangue disgiunti, come avviene all'agnello pasquale! È Pasqua infatti. Ecco qui il vero agnello, quello cui alludeva Mosè. I discepoli si nutrono della sua carne, come egli aveva detto, e bevono il suo sangue per avere la vita!
Gesù lascia ai suoi il dono più grande, dono che spiega la sua morte e rende attuale la sua risurrezione. Noi mangiamo e beviamo ancora quel Corpo e quel Sangue, e, misteriosamente, ma realmente, diventiamo vere membra sue. Il suo Corpo e Sangue divisi, separati dai chiodi e dalla lancia, si riuniscono in noi, nel nostro corpo! Sarebbe sacrilegio pensare una simile cosa, se lui stesso non ci avesse dato l'ordine: "Fate questo in memoria di me"! Dobbiamo obbedire!

Maria, aiutaci ad accogliere Corpo e Sangue del tuo Figlio, ad accoglierlo degnamente, perché la nostra vita non sia falsa testimonianza del suo sacrificio.

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