TU SEI IL
MIO FIGLIO PREDILETTO
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Diceva dunque alle folle che andavano
a farsi battezzare da lui: "Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire
all'ira imminente?
8 Fate dunque opere degne della conversione
e non cominciate a dire in voi stessi: Abbiamo Abramo per padre! Perché
io vi dico che Dio può far nascere figli ad Abramo anche da queste pietre.
9 Anzi, la scure è già posta alla
radice degli alberi; ogni albero che non porta buon frutto, sarà tagliato
e buttato nel fuoco".
Giovanni il precursore
percorre le strade lungo il fiume Giordano: luogo di passaggio per chi sale
al Tempio a purificarsi e incontrare la Gloria! È il luogo santo che
ha visto i primi passi del popolo che giungeva alla mèta, luogo dove
Elia è stato rapito al cielo ed Eliseo ne ha raccolto il mantello, luogo
del nascondiglio di Davide e della morte di Assalonne, luogo dei ricchi e luogo
dei poveri schiavi dei ricchi, luogo che vede il peccato di tutti.
Giovanni, "grazia di Dio", annuncia un battesimo per il perdono!
È il tempo in cui grandi personaggi regnano e comandano: essi danno il
nome alle epoche, ma non danno l'amore di Dio. Il perdono dall'alto per i poveri
e per chi desidera la salvezza non viene da loro: essi rimangono fuori dalla
vita del popolo che stanno sfruttando. È Giovanni che dà speranza:
su di lui è scesa la Parola di Dio; è dalla sua bocca che esce
la voce attesa che penetra nei cuori e li risveglia. La Parola già risuonata
risuona ancora!
È l'invito all'attesa, a preparare la venuta di colui che viene, a spianare
il cammino perché venga qui e non vada altrove, a facilitargli l'incontro.
Viene il Signore, viene sulle strade, come viene un uomo. Il Signore Dio si
abbassa a venire, e a venire come uno che cammina là dove gli uomini
lo attendono lavorando per lui!
Tutti lo potranno vedere, ogni uomo potrà salutarlo, ogni carne lo riconoscerà
proprio Salvatore! Il Salvatore di Dio viene come un uomo, correrà sulle
strade che noi abbiamo preparato!
Vieni, mio Signore!
La voce grida
verità dimenticate: razza di vipere!
A chi lo dici, Giovanni? Nessuno si offende?
Discendenti del serpente, nati nel peccato, avvelenati e capaci di avvelenare
siamo tutti, sono anch'io. Non mi posso nascondere dietro opere buone, non mi
posso camuffare con azioni di giustizia.
La vipera fugge il pericolo nascondendosi nell'acqua, ma quando esce è
ancora capace di insidiare, mordere e avvelenare. Così i farisei venuti
da Giovanni pensano di entrare nell'acqua del suo battesimo, ma usciranno cambiati?
Sono disposti a lasciare in quell'acqua tutto il loro veleno?
Pongo a me stesso la stessa domanda.
Non posso fuggire: pensare di guadagnarmi con il denaro o con la forza di volontà
la mia salvezza è tentativo inutile, come inutile è rallegrarmi
di appartenere al popolo, al gruppo, alla nazione gloriosa e vittoriosa! A Dio
piacciono i figli nuovi, e li fa venire dalle pietre, se io non mi converto.
Sono necessari frutti di cambiamento di mentalità! Un nuovo orientamento
interiore si deve vedere, una vita che non pensa più a se stessa, ma
a dar gloria a colui che ama gli uomini.
Una scure fa già udire i suoi colpi.
Quale albero rimarrà a dare agli uomini del mondo ombra ristoratrice
e frutti nutrienti? Quello che porta il frutto buono.
Giovanni, tu conosci il frutto buono? Solo Dio lo conosce. Lasciamo che la scure
tagli. Ci rifugeremo sotto l'albero che rimane in piedi, quello dell'umiltà
che si riconosce bisognosa di salvezza! Ci nutriremo del frutto dell'albero
nuovo che sta germogliando dal tronco di Iesse, il Figlio di Dio, che sta per
venire.
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