Vangelo secondo Luca
Capitolo 2,13-21
13 E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:
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Pace in terra agli uomini è la
nascita del bambino: con te giunge la pace messianica, pienezza di vita,
di partecipazione alla comunione trinitaria, manifestazione dell'amore
e della conseguente fraternità tra gli uomini amati da Dio. Essi
sanno ora che Dio non è terribile con loro, non è il nemico
che credevano fosse. Lo ritenevano così perché sedotti
dall'invidioso Avversario, eredi della deviazione di Adamo. |
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Egli invece è colui che li ama:
tu, bambino, povero, cui è possibile avvicinarsi senza timore,
ne sei la dimostrazione. Alla tua presenza, nessun senso di timore né
di paura. I pastori arrivano con gioia, con libertà, con amore.
Essi sanno che la Parola di Dio è vera. Perciò ubbidiscono
con fede all'implicito invito del primo messaggero. Non vanno a verificare,
vanno a vedere: vanno a vedere le parole cui hanno creduto. |
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Tra lo stupore generale risalta il silenzio
di Maria. Ella non si stupisce, ella custodisce le parole come una vera
discepola. Per lei ogni parola che si riferisce a te, Gesù, è
preziosa, è dono, è rivelazione. Le parole sono il dono
che ella riceve dal Padre anche se riferite dai pastori, uomini cui
nessuno dava fiducia. |
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I pastori sanno tornare al loro gregge,
continuano il loro servizio,, la loro semplice vita. Essi sono cambiati
nell'intimo, dove ora hanno una gioia, un motivo, una nuova luce per
le loro giornate e per il loro agire. Ora non parleranno tra loro più
solo di animali, ma ci sarai tu a dar loro significato e grazia. Essi
non sono più rozzi pastori! |
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Anche tu, Gesù, entri nell'alleanza
di sangue, con Abramo, per ubbidire al Padre: ed ora, il nome che egli
ti ha dato per manifestare il suo amore agli uomini tutti, viene finalmente
pronunciato. |