Vangelo secondo Luca
Capitolo 4,16-21.
16 Si recò a
Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato
nella sinagoga e si alzò a leggere. |
Signore Gesù, vittorioso sul nemico degli uomini
e di Dio, ora ritorni tra coloro che ti conoscono. Ad essi per primi vuoi
mostrare il tuo volto illuminato dall'Unzione dello Spirito che hai ricevuto,
e incoronato dalla vittoria su colui che tiene ancora tutti incatenati nella
sua tenebra. Tu entri là dove gli uomini sono disposti ad ascoltare il Padre, e là tu parli di lui. Dal silenzio dei tuoi quaranta giorni scaturiscono parole che fanno sentire la presenza di colui che ama gli uomini, la sua vicinanza al popolo in mezzo al quale egli cammina. Ed ora arrivi nel villaggio che era tuo, che ti ha visto crescere in
statura, in età, in sapienza e grazia. È il luogo della tua obbedienza,
il luogo dove il Padre ti ha nascosto, il luogo del lungo silenzio di
Maria e di Giuseppe. |
17 Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: | Là ti offri a leggere quella Parola che è del Padre che ti
ha inviato. Cerchi e trovi il passo che si è realizzato laggiù, nel Giordano.
Tutti lo devono conoscere. Lo Spirito si è posato su di te non per te, ma per loro. Il Padre ti ha consacrato col suo Spirito, di cui hai dato prova già al principe del mondo e ora a tutti gli uomini, cominciando da coloro che ti hanno amato e che hanno fatto parte della tua vita. |
18 Lo Spirito
del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi , |
Il Profeta Isaia ha già scritto il tuo compito:
dare la bella notizia ai poveri! Rallegrare coloro che attendono da Dio
la loro salvezza, dare l'annuncio di una festa durevole a coloro che hanno
imparato solo a soffrire, delusi di tutte le promesse umane e di tutte le
attese vane. A coloro che nel mondo non hanno altro sostegno che la mano
di Dio tu darai la gioia della sua venuta! Il Padre ti ha mandato a liberare i prigionieri, quei prigionieri che nessun potente della terra può liberare, perché sono prigionieri di quel Forte che vuol essere adorato al posto di Dio! Tu scioglierai le loro catene e li porterai alla luce, perché vedano, e vedendo godano delle opere del Padre, del suo amore manifestato da tutte le creature e nascosto in tutti gli eventi. Quanti oppressi nel mondo! Tutti sono sotto il peso del peccato di Adamo, approvato dai peccati che esso ha provocato. |
19 e predicare un anno di grazia del Signore . | Gesù, tu sei libero da questa oppressione, e per questo l'hai presa su di te entrando nel Giordano - confine tra i popoli, unità del genere umano, acqua che appartiene a tutti! Tu sai e vuoi dire a tutti che ora inizia un anno nuovo, l'anno di grazia, l'anno del Signore, il tempo che non avrà più fine perché non è più calcolato dai giri della luna e del sole e delle stagioni umane, ma soltanto dall'amore di Dio per l'uomo - sua creatura. Egli l'ha cercato, mentre si nascondeva al suo sguardo: ora, dopo settantasette generazioni, l'ha trovato, e non lo lascia più! |
È l'anno del Signore, che una volta iniziato, non terminerà
mai! La grazia del Signore infatti dura mille generazioni, e ad ognuna di esse ricomincia daccapo! |
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20 Poi arrotolò
il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella
sinagoga stavano fissi sopra di lui. 21 Allora cominciò a dire: "Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi". |
Gesù, il libro ora è chiuso, riconsegnato all'armadio
santo. Si apre la tua bocca per dire che ora il Padre ricomincia a scrivere il suo Amore e la sua storia con l'uomo attraverso di te! Tu, Gesù, compi la Scrittura: essa può esser compresa solo guardando a te; essa appare più che mai vera con la tua vita. Tu ci fai vedere che essa non è proposta di sogni irrealizzabili, ma è l'amore del Padre, che ora in Te ci raggiunge e ci fa crescere. |