Vangelo secondo Luca
Capitolo 6,12-19
12 In quei giorni
Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione.
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Notte e giorno. Nella notte tu preghi, Gesù, nel giorno agisci. Nella notte trovi la luce che ti guida nel giorno. Nella notte incontri colui che nessuno ha mai visto, colui che crea la luce, colui che dà la vita. A lui non serve il sole per vederti e per ascoltarti, non ha bisogno di nulla per esaudirti. Nella notte incontri il Padre, nella notte sul monte. Tu, come Mosè e come Elia sali il monte di Dio. Gli uomini sono lontani. Tu non interroghi l'intelligenza né la prudenza: tu interroghi solo il Padre, nella notte, quando la sua voce non si confonde con quella delle buone ragioni degli uomini. Lo interroghi a lungo, perché vuoi cominciare un nuovo periodo di vita: vuoi circondarti di un gruppo stabile, le fondamenta della Chiesa, i testimoni delle tue Parole e delle tue opere di salvezza. |
13 Quando fu
giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede
il nome di apostoli: |
Venuto giorno chiami i discepoli: essi devono vedere; tutti devono vedere ciò che tu fai. Tutto il mondo deve sapere che tu stesso hai scelto i dodici, tu stesso ne hai scelto dodici, obbediente anche in questo alla tradizione: il nuovo popolo avrà dodici inviati, come l'Antico popolo aveva dodici patriarchi. Tu ne scegli dodici, non per escludere gli altri dal tuo amore o dalla comunione con te, ma perché questa trovi concretezza per tutti e per sempre. I dodici saranno a servizio della fede e dell'amore di tutti gli altri per te. Tu li chiami per nome, perché essi sono persone, sono peccatori, sono uomini, con voce umana, con occhi d'uomo, con cuore umano. |
14 Simone, che chiamò anche
Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, 15 Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota, 16 Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore. |
Uno di essi lo chiami roccia, perché egli sarà l'aggancio
sicuro per tutti gli altri a te; uno solo cambia il nome, uno cui gli altri
sono uniti come i bracci del grande candelabro sono portati da uno, quello
centrale. Poi altri nomi. Nomi ebraici dal bel significato biblico e nomi
greci, il cui suono diverrà prezioso solo perché unito a quello del tuo
nome. Tra essi c'è pure uno dei nomi più belli, quello della tua tribù,
ma diverrà il più triste, perché non avrà amore per te e non ti ascolterà,
fino a divenire tuo traditore. |
17 Disceso con loro, si fermò
in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine
di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di
Sidone, 18 che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. |
Con essi ti presenti agli altri discepoli e alle folle. D'ora
innanzi non sei più solo. Chi ti cerca ti trova sempre circondato da questi
nomi. Essi serviranno per discernere i luoghi della tua presenza e della
tua azione. Come Mosè scendi là dove grande folla può radunarsi. La folla
è formata da più lingue e razze. Vengono persino dai territori pagani. Tu
con i tuoi puoi accogliere tutti. E tutti sanno già che la tua parola -
di cui i dodici da ora saranno testimoni - è degna di essere ascoltata perché
è Parola di Dio, è santa, è fonte di vita. Essi sanno che la tua Parola
è salvezza, perché da essa anche il corpo viene ristabilito, risanato, e
lo spirito liberato dagli spiriti estranei all'uomo. |
19 Tutta la folla
cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti. |
Essi sanno che in te agisce la potenza di Dio
a favore di tutti: per questo ti toccano. Dovranno ancora imparare che toccarti
non è tutto, non è il meglio che tu puoi dare. Dovranno imparare a mangiarti
e a divenire membra del tuo corpo. Ma prima devono ascoltarti e convertirsi.
Prima doni la Parola che fa da luce ai passi insicuri e incerti. Gesù, mio Signore e mio Maestro! |