Vangelo secondo Luca
Capitolo 9,37-45
37 Il giorno seguente, quando furon discesi dal monte, una gran folla gli venne incontro. | Signore Gesù, non hai obbedito a Pietro, e sei sceso dal monte. L'incontro con il Padre ti ha dato forza e gioia per tornare tra gli uomini. E gli uomini hanno davvero bisogno di te. Essi ti vengono incontro, desiderano te, ti vogliono. A loro non bastano i tuoi discepoli. Dio Padre, che ti ha illuminato sul monte, ti vuole ora qui in mezzo agli uomini sempre sofferenti. |
38 A un tratto
dalla folla un uomo si mise a gridare: "Maestro, ti prego di volgere
lo sguardo a mio figlio, perché è l'unico che ho. 39 Ecco, uno spirito lo afferra e subito egli grida, lo scuote ed egli dá schiuma e solo a fatica se ne allontana lasciandolo sfinito. 40 Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti". |
Da questa folla si alza il grido di un uomo:
egli ti chiede di guardar giù, come fa Dio stesso dall'alto dei cieli, sul
suo figlio unico. Unico è suo figlio, come tu sei l'Unigenito. Il Padre vede davvero ogni uomo come figlio unico, perché egli vede tutti attraverso di te! Questo è il motivo per cui l'uomo ti supplica: il figlio è unigenito. Non avrai tu compassione di un figlio che porta il tuo titolo, unigenito? Questo figlio è in balia del nemico, uno spirito che ne fa strazio. Questo spirito gli trasforma la voce, che diventa urla, gli sfigura il volto, gli fa perdere ogni identità e ogni forza di agire! È il nemico dell'uomo, colui che farà così anche a te quando ti sfigurerà il volto con gli sputi e strazierà il tuo corpo con ogni sorta di dolori e renderà il tuo grido sulla croce incomprensibile agli uomini. Scendendo dal monte, ecco come trovi gli uomini. Ecco dov'è il posto di Pietro. I discepoli avevano ricevuto da te potere sui demoni e sulle malattie, ma ecco, la loro parola non ha alcuna forza. Come mai? |
41 Gesù rispose: "O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conducimi qui tuo figlio". | Tu, Gesù, non ti meravigli, ma non puoi fare
a meno di dire a voce alta che son tutti eguali. Anche i tuoi discepoli
sono ancora di questo mondo, sono tutt'uno con la generazione degli uomini
discendenti da Adamo. La fede non è ancora entrata in loro e perciò sono
ancora smarriti. In essi non si manifesta ancora la gloria di Dio. Tu con
loro ti senti ormai fuori posto e desideri tornare al Padre: sul monte hai
pregustato la sua gioia! Tu vuoi vedere il figlio, e mentre questi si avvicina il nemico vorrebbe impedirlo. Questa è l'azione del maligno: non permettere che l'uomo s'avvicini a te, il Salvatore. |
42 Mentre questi
si avvicinava, il demonio lo gettò per terra agitandolo con convulsioni.
Gesù minacciò lo spirito immondo, risanò il fanciullo e lo consegnò a suo
padre. 43 E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio. |
Alla tua parola il nemico non può opporre resistenza.
La tua parola è forza di Dio, è salvezza dell'uomo, è gioia che si diffonde.
Tu consegni il figlio a suo padre: sei tu il vero autore della sua vita.
Ora il padre diventa padre di un uomo, di un uomo libero, capace di dar
gloria a Dio. E così tutti vedono la grandezza di Dio. È una nuova manifestazione del volto del Padre che è nei cieli: questa la possono vedere le folle, mentre la luce del Tabor rimane nascosta nel cuore dei tre discepoli. |
Mentre tutti erano sbalorditi per tutte le cose
che faceva, disse ai suoi discepoli: 44 "Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini". 45 Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento. |
I discepoli, senza fede e distratti ancora, devono
fare uno sforzo. Tu, Gesù, doni loro una parola che essi stessi dovranno
porsi nella mente e nel cuore, la parola che tu hai già detto e a cui essi
non hanno posto attenzione, la parola che era al centro del colloquio con
Mosè ed Elia: "Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano
degli uomini". È una parola difficile, che richiede la rinuncia a tutti
i sogni di grandezza. Ma se non c'è questa parola nel cuore, la fede non
è fede vera nella potenza di Dio, bensì ricerca di sé; e perciò la parola
non è efficace contro il male e contro il suo autore. Questi non fugge dall'uomo
che cerca se stesso, ma solo da colui che si unisce a te crocifisso. Gesù Signore, Gesù consegnato, Gesù abbandonato da Dio, abbi pietà di me: io credo in te! |