Vangelo secondo Luca
Capitolo 10,1-9
1 Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. | rifiuto dei Samaritani e lo spirito violento
dei discepoli non ti scoraggia. Tu designi altri settantadue discepoli:
il numero dei popoli pagani. Come Mosè è stato aiutato da settanta più due
uomini saggi, così tu ti fai precedere da questi discepoli. Li mandi a due a due: essi vanno come testimoni degni di fede e capaci di carità reciproca: la devono manifestare ogni giorno! L'amore reciproco è l'atmosfera in cui devono risuonare le tue parole. Difatti non solo con le parole, ma anche con la loro pazienza e umiltà essi annunceranno il Regno di Dio che viene con la tua venuta. Lo annunciano con le parole e lo fanno vedere col loro amore. Gesù, tu li mandi là dove tu stesso giungerai: sei tu il compimento dell'amore del Padre. Questa è la missione della Chiesa, che continua a preparare il tuo incontro con gli uomini in tutto il mondo! Hai già mandato i Dodici, ora mandi tutta la Chiesa. Essa è un popolo peregrinante e annunciante. Essa non vive per se stessa, non è destinata a fermarsi per predicare a se stessa. Essa deve essere sempre inviata, sempre sulle strade del mondo, perché tu vuoi raggiungere tutte le città, tutti i cuori. |
2 Diceva loro: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe | Prima dell'invio, ancora una parola che giustifichi l'invio
stesso. "La messe è molta": tutti i popoli devono essere raccolti
e radunati nel granaio del Padre. Gli operai sono pochi, sono sempre pochi,
e perciò nessuno nella Chiesa può esimersi dall'accettare un compito, dal
partecipare alla missione: avranno anzitutto il dovere della preghiera,
compagna di viaggio, garanzia di umiltà, sicurezza di successo. Il Padre è il padrone della messe: è lui che vuole raccogliere tutti in uno, è lui che ha mandato il Figlio, è lui che ora, con la voce del Figlio, manda i suoi discepoli. Questi devono essere rivolti a lui per ricevere forza e coraggio nella loro missione. La preghiera continua li rende certi che l'eventuale successo è dono del Padre; così non potranno vantarsi delle proprie parole. La messe è molta ora, nel tempo della Chiesa, perché il sacrificio di Gesù è compiuto, la sua offerta ha portato a maturazione l'attesa dei popoli. |
3 Andate: ecco io vi mando
come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. |
Con la preghiera nel cuore ora essi possono andare; saranno
come te, Gesù, "agnello muto di fronte ai suoi tosatori": come
agnelli indifesi, che non pensano a se stessi, che non cercano difesa, che
non vedono in nessuno un possibile nemico. Coloro che essi incontrano forse li accoglieranno, ma potranno anche sfruttarli o sbranarli… potranno approfittare della loro mitezza e bontà. Essi non pensano per sé, tant'è vero che non portano borsa né bisaccia né sandali, né cercano il favore dei propri parenti e dei propri amici. |
5 In qualunque casa entriate,
prima dite: Pace a questa casa. 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. |
I tuoi discepoli, Gesù, non avranno nulla da dare, nulla di
questa terra. Essi doneranno solo la tua parola. Sei tu, Gesù, la pace che i tuoi inviati portano alle singole case e alle città. Sei tu il dono di Dio che riempie i cuori e trasforma le abitazioni degli uomini e le loro città in giardino delizioso, in luogo sicuro, in vero paradiso. Sei tu il dono della pace che fai portare e donare in tutto il mondo dai discepoli umili e obbedienti! Essi doneranno se stessi nella cura dei deboli, dei malati, di coloro di cui nessuno si cura, e doneranno la tua parola e la tua vicinanza, che dà gioia agli afflitti e agli oppressi. |
8 Quando entrerete
in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi,
9 curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. |
Non cercheranno la propria comodità, si adatteranno
e accoglieranno i gesti d'amore spontanei, rimanendo poveri, perché sei
tu la loro ricchezza! Diranno a tutti che sei tu colui che viene, tu che
sei già nel loro cuore e operi in loro riempiendoli di gioia, di umiltà
e di amore! Gesù, tu il Regno di Dio, tu che unisci in un sol cuore i due discepoli che vanno obbedienti a te! |