Vangelo secondo Luca
Capitolo 14,12-24
12 Disse poi
a colui che l'aveva invitato: "Quando offri un pranzo o una cena, non
invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi
vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.
13 Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14 e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti". 15 Uno dei commensali, avendo udito ciò,
gli disse: "Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!". |
Signore Gesù, hai parlato ai commensali maleducati
ed egoisti. Ora ti rivolgi a colui che ha invitato te e i tuoi discepoli.
Certamente egli non si aspetta da te il contraccambio! E forse non era del
tutto frutto d'amore il suo invito, dato il proposito di spiarti. A lui
raccomandi l'amore disinteressato, l'attenzione a coloro che non sono guardati
da nessuno, se non per evitarli. Perché, Gesù, esorti a invitare a cna chi
non potrà mai contraccambiare? Tu conosci il Padre e i suoi modi di fare.
Tu sai che egli ama e chiama i poveri, gli afflitti, i miti, coloro che
maggiormente soffrono. Tu conosci le preferenze di Dio. E l'uomo che può
farlo deve assomigliare a Dio! Com'è bello questo modo di vivere! Piace anzitutto proprio a Dio, che lo vuole ricompensare con la beatitudine e la vita gloriosa dei giusti! Il pane di questo mondo viene donato, anzi, condiviso come segno del pane celeste! E il condividerlo è sicurezza di essere già invitati al grande Banchetto, alla festa che non avrà fine. Tu, Gesù, sei colui che invita chi non può restituire! Tu hai invitato me, e io che cosa ho, se non peccato e debito? Tu mi offri in cibo la tua vita e la tua pace: io posso solo ricevere e ringraziare. Grazie, Signore Gesù, per la tua gratuità, per il tuo amore che mi accoglie senza calcolo alcuno. Riuscirò ad imparare da te? Qualcuno ha capito la tua parola e ti approva! "Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio"! Ci dobbiamo preoccupare continuamente dei quel Regno: è la nostra meta! Non ci dobbiamo accontentare del pane e del cibo e del benessere di questa terra! Tu, Gesù, rispondi. Sì, beato chi mangerà il pane nel Regno, ma chi ci sarà a mangiarlo? La parabola che ora racconti è la storia che già si sta svolgendo. La cena di Dio è preparata: egli vuole condividere il suo amore e la sua gioia. Molti sono preavvertiti, molti attendono l'invito definitivo, ma quando questo arriva, deludono il servo che lo porta! Venite, è pronto! Il servo si aspetterebbe il diffondersi di una grande gioia, ma invece trova solo rifiuto. Gli invitati sono occupati da cose ritenute più importanti: denaro, lavoro, affetto umano. Sono tutte realtà che passano, ma occupano il posto di quelle che restano. Sono realtà dei ricchi, che bastano per declinare l'invito! |
21 Al suo ritorno
il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato,
disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci
qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. 22 Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. 23 Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. 24 Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena". |
Gesù, sei tu il servo mandato a chiamare alla
gioia di Dio! Chi sono quelli che rifiutano? Talvolta sono stato anch'io.
Dammi tu la luce per discernere e riconoscere i tuoi inviti come la vera
vita! Che io non mi perda a causa delle cose belle, ma limitate, di questa
terra! Tu sei il servo e tu sei la Cena, tu sei la gioia e la comunione. E tu sei la vita vera: poveri, storpi, ciechi e zoppi trovano te, vita nuova, vera ed eterna. Essi, ignorati da coloro che si ritengono importanti, diventano i commensali di Dio, la gioia di Dio, gli abitanti del cielo. E con loro anche i pagani che non ti hanno mai conosciuto accolgono la tua pressante chiamata. Gesù, servo della mia gioia, abbi pietà di me! Quando mi trovi distratto, spingimi a entrare, perché non vorrei mai trovarmi a rifiutare la tua vita, che è comunione col Padre e con tutti i suoi santi! |