Vangelo secondo Luca
Capitolo 15,25-32
25 Il figlio
maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì
la musica e le danze; 26 chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. 27 Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. |
Gesù, certamente sul tuo volto rifulge la gioia,
quella del Padre, una gioia giustificata, come quella del pastore che ritrova
la pecora e della donna che ripone la dramma. Tu sei contento di trovarti
in mezzo a peccatori che mangiano con te. Lo capiscono i farisei e gli scribi che ti stanno spiando? Accettano che il Dio dei padri si riveli così, come un papà che si comporta diversamente da tutti i papà? Tu li vuoi aiutare: essi sono rappresentati dall'altro figlio, il maggiore, che non ha abbandonato la casa paterna. Ora tu, Gesù, descrivi la sua obbedienza e i suoi rapporti col padre e col fratello. Egli si trova nei campi: è intento al proprio lavoro, non bada alla fatica, è impegnato nella proprietà del padre. Ode musica di danza. Come si può far festa mentre lui è tutto sudato? Può esserci un motivo valido? Deve chiedere ad un servo. C'è sempre il servo che fa da mediatore; questi è un servo che spiega e narra le azioni del Padre, un servo che ha capito le sue intenzioni e le sue motivazioni. Gesù, immagino che pensavi a te stesso parlando di quel servo: pensavi a te mentre parlavi coi farisei, ai quali volevi partecipare la gioia di Dio! Il motivo della gioia c'è: è tornato il fratello! E questo fatto è il più bell'evento per il padre, è la gioia più grande. Il padre viveva per questo momento, lo attendeva allevando il vitello speciale! |
28 Egli si arrabbiò, e non
voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. 29 Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. 30 Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. |
Come pesano ora le tue parole, Gesù! Il figlio primogenito,
quello più vicino al padre, rifiuta la festa, rifiuta le motivazioni, si
mette contro il proprio padre! È ciò che stanno vivendo gli obbedienti d'Israele:
essi non godono per la tua presenza, per te, che sei la festa dei peccatori! Allora il padre esce incontro al figlio: egli ripete il gesto compiuto verso il figlio minore, ma questa volta senza poter abbracciare e baciare. Il figlio più grande è obbediente, ma non accetta i segni dell'amore e non li sa dare. Il padre s'accorge così che questo figlio ha un cuore da servo. Si accorge che c'è della distanza, una distanza molto grande. Questo figlio coltivava il desiderio delle ricchezze, del patrimonio: ciò gli impedisce la gioia della comunione, la ricerca della comunione col padre stesso e col fratello. L'egoismo è la ricchezza del suo cuore. |
31 Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; | Il padre deve ricordargli che non ha nulla da perdere a far
festa, che non ci rimette nulla: tutto è suo, tutti i beni della casa del
padre sono suoi, ma anche l'amore del padre è suo. Egli perciò deve essere
contento del ritorno del fratello, che dalla morte è giunto alla vita. Se questo figlio sapesse quanta gioia e pace guadagnerebbe entrando alla festa, non si farebbe pregare oltre! Se accettasse, anche lui sarebbe riconoscente, passerebbe dalla morte alla vita, diverrebbe da servo vero figlio! |
32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". |
Il fratello maggiore non risponde. Tu, Gesù, non metti alcuna risposta sulla sua bocca. Questa risposta la deve dare chi ti ascolta. Oggi rispondo io, Gesù! Grazie, Padre, di essermi venuto incontro. Grazie dell'amore che hai
per i peccatori e della gioia per il loro ritorno. Godo anch'io con te
ed entro a mangiare il vitello ucciso per loro! Ero anch'io, e lo sono
sempre, un peccatore! Se tu mi hai giustificato è doppio il motivo della
mia gioia: ami me e ami loro. L'amore che tu, Padre, mi fai conoscere
e mi trasmetti, è l'unica mia ricchezza! |
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