Vangelo secondo Luca
Capitolo 16,1-12
1 Diceva anche ai discepoli:
"C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato
dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. |
Raccontando la parabola del padre fedele, Signore Gesù, ci hai lasciato
comprendere che è stata la ricchezza a suscitare nel figlio minore quel
desiderio di libertà, che lo ha portato a vivere lontano dal padre in
modo dissoluto. E ancora la ricchezza ha reso invidioso, geloso, superbo
e senza misericordia il figlio maggiore. Tutt'e due i figli hanno fatto
soffrire il padre: si sono lasciati allontanare da lui dal loro errato
rapporto con i beni di questo mondo. Se ne sono sentiti padroni, e non
amministratori soltanto! Gesù, tu stai pensando ai tuoi discepoli: fossero così attenti e pronti a pensare al dopo, decisi a far passi coraggiosi in vista di quel futuro che dura l'eternità! Non puoi che lodare la previdenza dell'uomo interessato a garantirsi la sopravvivenza in questo mondo: vorresti vedere gli uomini altrettanto impegnati nel pensare e preoccuparsi del Regno di Dio! Fossero i tuoi discepoli, che sono figli della luce, così risoluti, pronti e coraggiosi nel prendere le decisioni necessarie ad assicurarsi la vita eterna! Essi userebbero diversamente anche il denaro! Questo non diventerebbe il loro padrone. Tu lo chiami mammona d'ingiustizia: gli uomini lo prendono come una sicurezza, un fondamento, una garanzia, e perciò se ne appropriano, come se potesse appartenere loro per sempre. Ma un giorno quel denaro verrà a mancare: non ci seguirà quando passeremo il confine del tempo. Allora ci sentiremo ingannati da esso; ma l'inganno ci pesa addosso già fin d'ora, perché, se riteniamo importante il denaro, esso cambia il nostro rapporto con Dio e il nostro rapporto con gli uomini! Non saremo capaci d'essere figli con Dio né fratelli con gli altri uomini. Un rapporto così stretto col denaro ci priva dello Spirito Santo. Esso è quindi una ricchezza "ingiusta", perché distorce e distrugge il nostro giusto rapporto con Dio e con i fratelli. |
9 Ebbene, io vi
dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà
a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne. 10 Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto. 11 Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? 12 E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? |
L'amministratore condonò grossi debiti in modo
disonesto per garantirsi un'amicizia su questa terra. Non sarò io capace
di acquistarmi col denaro in modo onesto un'amicizia nel Regno dei cieli?
I poveri vi saranno accolti certamente, perché Dio è loro amico, amico degli
oppressi, dell'orfano e della vedova! Se questi diventano miei amici, miei
debitori, essi intercederanno per me ed io sarò accolto nelle tende di Dio! Gesù, tu continui il tuo insegnamento. Di poco conto è la grande quantità di denaro che l'uomo può possedere. È di poco conto e per di più non è nostro definitivamente, ma solo per un po' di tempo. Esso non ci appartiene, ci è affidato e noi ne siamo solo amministratori. Se sarò fedele in questo compito, potrò ricevere compiti maggiori, quelli che procurano la vita divina agli uomini, servizi e incarichi nella tua Chiesa! Se saprò distaccarmi dal denaro, farne un dono del tuo amore ai tuoi poveri e ai tuoi piccoli, tu mi renderai strumento di salvezza eterna, e salverai anche me! Ti rendo grazie, Signore Gesù! |