Vangelo secondo Luca
Capitolo 21,20-38
20 Ma quando
vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione
è vicina. 21 Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; 22 saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia. 23 Guai alle donne che sono incinte e
allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira
contro questo popolo. 25 Vi saranno segni nel sole, nella luna
e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore
del mare e dei flutti, |
Signore Gesù, tu sei il Salvatore dato da Dio agli uomini: chi ti rifiuta,
cosa potrà aspettarsi? I primi a rifiutarti, a far fuggire i tuoi discepoli,
"a causa del tuo nome", sono proprio gli abitanti della Città
santa, Gerusalemme, sulla quale tu hai pianto. Tu sai quanto hanno detto
e scritto i profeti, che hanno "visto" le distruzioni della
Città e le hanno annunciate come "castigo" per i peccati dei
suoi abitanti. Rifiutare te è rifiutare il Figlio, è il peccato peggiore
di tutti. Chissà quale castigo dovrà cadere sulla Città! Essa non sarà
più Città di rifugio, le sue mura non proteggeranno più nessuno, anzi
diverranno terribile prigione. Tu, Gesù, descrivi la gravità della situazione con le stesse parole dei profeti, con immagini forti, che restino ben impresse nella mente. Vuoi così aiutare i discepoli e il popolo a non dilazionare l'adesione a te! E l'adesione a te dev'essere definitiva: Gerusalemme sarà in mano ai
pagani fin che Dio vorrà! Il popolo sarà disperso: non potrà più fare
riferimento ai sacrifici nel tempio o alle altre istituzioni che ora regolano
la vita. Sei tu l'unico riferimento cui ci si potrà attenere!
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29 E disse loro una parabola:
"Guardate il fico e tutte le piante; 30 quando gia germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è vicina. 31 Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. 32 In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. |
Tu ci doni la parabola del fico: sembra morto, con i rami
del tutto spogli, ma puntualmente, all'arrivo dei mesi caldi, si riempie
di gemme e di foglie. Quanto tu dici non è parola sterile e vuota. La tua
parola è Parola di Dio, che porta frutto, che realizza quello che dice.
Ogni generazione che ti ascolta può costatarlo! Ogni situazione è buona,
favorevole alla venuta del tuo Regno, il regno di Dio annunciato e inaugurato
da te! |
33 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. | Le tue parole segneranno i cambiamenti della terra e del cielo: questi non sono stabili e sicuri come lo sono le tue parole, che sono di Dio e ne portano l'autorità! |
34 State bene attenti che
i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni
della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; 35 come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. |
Gesù, ti manifesti come Dio, figlio obbediente del Padre.
Per questo ci ripeti ancora le raccomandazioni che hai già rivolto a tutti.
Dobbiamo essere attenti, non lasciarci intontire dalle cose belle e piacevoli
del mondo: queste ci vorrebbero distogliere dall'aderire a te. Allora la
nostra vita ripiomberebbe nel vuoto, non ritroveremmo più il significato,
lo scopo di ciò che siamo e di ciò che facciamo, e la morte, con la sua
paura, tornerebbe ad essere nostra padrona. Dobbiamo essere attenti, pronti alle tue richieste, che ci salvano. |
36 Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo". | Grazie, Gesù, che ci richiami ancora alla preghiera costante,
quella preghiera che alimenta in noi l'amore a Dio e l'amore a te. Amandoti
saremo lieti di stare davanti a te, di essere giudicati da te, perché tu
ci giudicherai confrontando la nostra vita con la tua parola che noi avremo
vissuto! Gesù, nessuna novità sarà per noi stravolgimento o tragedia, perché viviamo per te e con te! Siamo pronti a tutto, alla povertà e alla ricchezza, a perdere parenti e amici, siamo pronti a ogni evenienza, perché la nostra vita sei tu! Nulla ci mette in angoscia, perché speriamo in te! |
37 Durante il
giorno insegnava nel tempio, la notte usciva e pernottava all'aperto sul
monte detto degli Ulivi. 38 E tutto il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo. |
Il tuo insegnamento è prezioso, è divino, è nel
Tempio: risuona dolce e sicuro! Tu però sai che oltre al popolo che ti ascolta
ci sono coloro che ti spiano. Di notte esci dalla città e ti rendi familiare
il luogo dove offrirai la vita al Padre! |