Vangelo secondo Luca

Capitolo 22,14-23

14 Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui,
15 e disse: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione,
16 poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio".
17 E preso un calice, rese grazie e disse: "Prendetelo e distribuitelo tra voi,
18 poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio".
È venuta l'ora, Gesù, l'ora di iniziare la Cena, un'ora importante e precisa, l'ora in cui vuoi fare dono di te agli Apostoli e, tramite loro, a noi tutti. È l'ora che inaugura la nostra unione con te, l'ora che dà il senso pieno alla nostra vita.
Quest'ora tu l'hai attesa ardentemente, quasi con impazienza: ne hai già parlato come di un battesimo importante che cambia la vita, l'hai preparata con cura. È la Pasqua prima della passione, la Cena che ci trasmette il vero significato del tuo patire e che porta a compimento l'amore del Padre annunciato da tutte le Pasque precedenti.
Tu prendi posto a tavola, il posto principale: sono solo gli Apostoli che udranno le tue parole, vedranno i tuoi gesti, coglieranno il tono della tua voce. Tu sai che morirai subito e che potrai celebrare la festa piena nel Regno di Dio in cui tu sei il re!
Tu ubbidisci a tutti i riti della Cena: doni il vino, segno di gioia e di festa, segno della benedizione di Dio al suo popolo: lo doni come una gioia che deve passare dall'uno all'altro dei tuoi Apostoli. Essi devono vivere in comunione reciproca, oltre che con te, per poter accogliere poi il pane che tu spezzi.
19 Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; Come dev'essere stato bello il tuo rendimento di grazie per il pane azzimo che hai preso in mano alzandoti! Un grazie di benedizione a Dio per ciò che il pane è, sapendo già che cosa sta per diventare. Nelle tue mani quel pane diventa il tuo Corpo, la tua vita intera, il tuo essere, come l'abbiamo visto da Betlemme fino ad ora! Quel pane è la tua vita vissuta in obbedienza al Padre, per compiere il suo progetto, donare cioè il suo amore a tutto il mondo! È il segno concreto della tua offerta: tu ti sei donato per noi, come servo di Dio che vuole "salvarci dai nostri delitti e dalle nostre iniquità" "portando il peccato di molti e intercedendo per i peccatori".
fate questo in memoria di me". Vuoi che questo gesto continui nella storia, che il pane sia ancora spezzato dai tuoi Apostoli, ma sarai sempre tu a salvarci. Vuoi che i tuoi Apostoli partecipino al tuo donarti, perché la loro vita sia continuazione e attualizzazione del tuo Corpo offerto e distribuito. Vuoi accompagnare sempre la vita della tua Chiesa, perché il tuo donarti sia il suo cibo, la sua benedizione, la sua unità, il suo scopo: perciò ci doni il primo e più grande dei tuoi comandamenti: "Fate questo in memoria di me".
20 Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi". E ancora, finita la cena, continui a salvarci: un altro calice di vino diventa l'alleanza nel tuo sangue. Il tuo Sangue, come il sangue dell'agnello, viene versato, non per essere sparso sull'altare di pietra, bensì per essere bevuto, ed unire così i Dodici in un unico corpo, come nuovo altare formato da dodici pietre vive, sul quale tutti possono offrire se stessi. Il sangue tuo, bevuto dai Dodici, è l'alleanza nuova che forma il popolo di Dio, il popolo obbediente che piace al Padre, il popolo che porta impressa su ogni cuore la parola d'amore.
Il tuo Corpo e il tuo Sangue, cibo e bevanda per noi: noi diventiamo tua vita in tutte le dimensioni! La tua Chiesa si offre con te, e in essa si manifesta tutto l'amore del Padre!
Gesù, è troppo bello ciò che tu hai fatto per noi e ciò che ci hai donato. Non possiamo però abbandonarci al sonno; dobbiamo ancora vigilare, perché il tuo nemico continua a seminare la sua zizzania.
21 "Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola.
22 Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!".
Proprio in questo momento pesa su di te l'opera di un traditore, e questi è lì, tra i Dodici, nel mezzo della tua Chiesa. Anch'egli ha bevuto al calice del tuo Sangue e finge di essere in comunione con te: il suo mangiare, il suo bere, il suo stare a mensa è solo apparenza.
23 Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò.
Tu compi il disegno del Padre, ma io devo vigilare per non cedere al tentatore né per cercare tra i fratelli il fratello che cade, per condannarlo.
Devo essere attento ad imparare da te, Servo di Dio, per essere servo dei fratelli, e non cercare il posto che cercano i tuoi nemici, il posto della vanità e della stima degli uomini. Come hai sofferto, Gesù, al vedere non solo il distacco di Giuda, ma anche al sentire i discorsi di tutti gli altri che non hanno capito il dono ricevuto da te e non ti imitano nell'offerta di sé! Tutti ti hanno deluso: tu resti solo, sei tu l'unico su cui il Padre può contare, il solo su cui noi possiamo contare!
Gesù, voglio stare unito a te; grazie a te e alla forza del tuo Corpo e del tuo Sangue imparerò a donarmi, a cercare non il posto della grandezza umana, ma quello del servo, per essere con te, dove sei tu, dato e versato!
Signore Gesù, abbi pietà di me!

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