Vangelo secondo Luca
Capitolo 22,47-62
47 Mentre egli ancora parlava, ecco
giungere molta gente; colui che era chiamato Giuda, uno dei Dodici, li
precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. |
Gesù, sul monte ti raggiunge molta gente. Ma questa
volta è buio, è notte, e coloro che ti cercano non vengono per ascoltarti.
Davanti a loro c'è Giuda: egli non è più "dietro" a te, ma "davanti" a loro. Si è stancato di venire dietro, ma davanti può stare solo a coloro che ti rifiutano e ti odiano. Egli ricorda ancora la tua abitudine di dare il bacio, segno di comunione, di rispetto e di amicizia. Tu sai che egli ha cambiato il significato a questo gesto, ed esprimi la tua meraviglia e il tuo dolore: il gesto dell'amore divino diventa menzogna e peccato, non puoi approvarlo! Glielo fai notare, sperando che si risvegli dall'illusione in cui lo ha tratto il Maligno. |
49 Allora quelli che erano con lui,
vedendo ciò che stava per accadere, dissero: "Signore, dobbiamo colpire
con la spada?". |
I tuoi discepoli vogliono difenderti e ti chiedono se davvero
bisogna usare le armi. Ma non attendono la tua risposta. Hanno compreso
così la tua parola riguardo alla spada. La ferita provocata al servo del tuo nemico è lieve, anche simbolica: al momento della consacrazione del sommo sacerdote il suo orecchio destro veniva bagnato col sangue del sacrificio. Da questo momento egli è destituito dal suo incarico e sei tu invece il vero ed unico sacerdote, tu che stai offrendo te stesso al Padre come sacrificio! Da questo momento i sacrifici offerti nel tempio sono senza valore, e così il sacerdozio che li presenta al Padre: egli ormai guarda a te! Gesù, tu trattieni i discepoli dal continuare a difenderti con le armi. Vuoi bere fino in fondo il calice del Padre, e questo calice è solo amore, amore a tutti gli uomini, amore ai nemici. Perciò vedi con compassione anche colui che è stato danneggiato e ferito dai tuoi: lo avvicini, lo tocchi con il tuo amore, lo risani. Il male compiuto dai tuoi tu lo ripari. L'uomo, tuo nemico, ora sa che tu non vuoi il suo male, che tu non vuoi vendetta, ma che vuoi solo beneficare. Anche i tuoi discepoli ora comprendono che tu vuoi solo il bene, e non ti opponi al Maligno ussando le sue armi e compiendo le sue opere. |
52 Poi Gesù disse a coloro che gli erano
venuti contro, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del Tempio e anziani:
"Siete venuti con spade e bastoni, come se fossi un bandito. |
Non rifiuti la tua parola nemmeno ai capi, ai responsabili
dell'odio da cui vieni circondato. Vuoi aiutarli a comprendere che il loro
gesto è suggerito dal Maligno, da colui che si nasconde nella tenebra per
agire. È lui che ha messo alla loro guida persino uno dei tuoi Dodici (22,3),
impossessandosene. Rimani solo, nelle loro mani. |
Pietro lo seguiva da lontano. 55 Avevano acceso un fuoco in mezzo
al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a
loro. |
Dei discepoli soltanto Pietro viene, mosso più da curiosità
che da amore. Sta lontano. Ha paura. Viene perché con orgoglio l'aveva promesso,
ma ora vince in lui la paura, e sta lontano. Attorno al fuoco si siede anche lui. Non si distingue e non si distanzia da coloro che ti hanno catturato. Anzi, si trova "in mezzo" ad essi. Il bagliore incerto delle fiamme lo mettono in evidenza allo sguardo attento di una serva. Ella non tace. Invece che esser fiero d'essere riconosciuto come uno dei tuoi, Pietro afferma di non conoscerti nemmeno. Proprio lui aveva detto che tu sei il Cristo! Purtroppo è vero che ora, dato che non partecipa al tuo calice, non ti conosce: non vive con te l'offerta di se stesso. Un uomo poi lo addita come "uno di loro", uno del gruppo dei tuoi. Pietro ti rinnega anche in questo modo, negando di essere uno della tua Chiesa. Finalmente, quando egli ripete ancora una volta la sua sconfitta al potere delle tenebre, si compie la tua parola, e canta il gallo. |
61 Allora il Signore si voltò
e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore
gli aveva detto: "Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre
volte". 62 E, uscito fuori, pianse amaramente. |
La tua Parola risveglia il discepolo, che scopre di essere
visto da te, scopre che tu lo custodisci con i tuoi occhi vigilanti, pieni
di amore.
Signore Gesù, tu volgi lo sguardo per incontrare il mio, per ricordarmi
la tua Parola, per darmi la certezza che sono tuo nonostante i miei rifiuti,
le mie debolezze, i miei atti di orgoglio e le mie paure. Il tuo sguardo
colmo di dolcezza mi rafforza, mi rende umile, mi riconquista a te. Possa
anch'io, come Pietro, allontanarmi dal pericolo di ricadere, lasciare
la compagnia dei tuoi nemici, uscire, non nel buio e nella solitudine,
ma nell'intimità luminosa con te, per piangere e ricominciare a vivere
come tuo amico! |