Vangelo secondo Luca

Capitolo 22,63 - 23,1


63 E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano,
64 gli bendavano gli occhi e gli dicevano: "Profetizza! Chi è che ti ha colpito?".
65 E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.
Signore Gesù, mentre Pietro piange per averti rinnegato e per non averti dato testimonianza, tu soffri maltrattamenti e derisioni da parte delle guardie che ti trattano come sono abituati a trattare i delinquenti e si divertono a farti soffrire. Tu soffri in silenzio. Il tuo silenzio è quello dell'agnello condotto al macello, di cui parla Isaia: non aprì la sua bocca! Tu sei davvero il Servo di Dio, il suo Eletto!
Ti bendano gli occhi, a te che hai aperto gli occhi ai ciechi.
A te, che sai cosa c'è nel cuore dell'uomo, chiedono di rivelare ciò che essi conoscono bene, lo stesso loro peccato. Davvero grande il loro peccato: essi non credono in te, non ti ascoltano, non riconoscono te come vero profeta che doni la Parola del Padre. Tu lo conosci il loro peccato, e soffri in silenzio perché esso sia perdonato: ti insultano bestemmiando. Chi parla contro di te bestemmia, perché tu sei il dono di Dio, il suo Figlio prediletto.
Gesù, questi uomini, che non attendono il processo per maltrattarti, chi sono, se non noi, sempre pronti a rifiutare la Parola del Padre, pronti a esigere da te quanto non hai promesso? Abbi pietà di noi, abbi pietà e salvaci!
66 Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero:
67 "Se tu sei il Cristo, dillo a noi". Gesù rispose: "Anche se ve lo dico, non mi crederete;
68 se vi interrogo, non mi risponderete.
69 Ma d'ora in poi il Figlio dell'uomo sederà alla destra della potenza di Dio".
Al sorgere della luce si compie davvero la tua profezia (9,22): vieni portato davanti al Sinedrio, che si riunisce per te: i suoi membri avevano già deliberato di toglierti di mezzo (22,2). Vogliono ora solo prepararsi ad eseguire quella loro decisione. Ti interrogano: vogliono udire dalla tua bocca quanto hanno potuto dedurre essi stessi dalle tue opere, senza l'umiltà di riconoscerle di Dio! Queste testimoniano di te, che sei colui che realizza le profezie. Essi vogliono che tu pronunci qualche parola in contrasto con le loro convinzioni, per poter avvalorare di fronte agli altri la decisione già presa: "Se tu sei il Cristo, dillo a noi"!
Tu hai capito l'insidia, Gesù. Tu sei davvero il consacrato di Dio: lo aveva compreso anche Pietro. Essi ti stanno interrogando con malizia e non ascolteranno le tue spiegazioni, come già il re Sedecìa non diede ascolto a Geremia, il profeta perseguitato (Ger 38,15). Tu ripeti le sue parole: anche se ve lo dico non mi crederete…, e in tal modo li avverti del grande castigo che li attende, come il castigo annunciato dal profeta. Gli uomini che si ritengono potenti ti giudicano, ma tu sai e affermi che il loro giudizio si volgerà contro di loro stessi. Citando Geremia vuoi risvegliarli dal sonno in cui sono immersi, semmai desiderino la propria salvezza.
70 Allora tutti esclamarono: "Tu dunque sei il Figlio di Dio?". Ed egli disse loro: "Voi stessi lo dite: io lo sono".
71 Risposero: "Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca".
23,1 Tutta l'assemblea si alzò; lo condussero da Pilato

Quanto alla tua identità, che essi vogliono indagare, tu parli come il profeta Daniele (7,13) e il Salmo (110,1), come avevi già detto al popolo che ti ascoltava nel tempio. Tu sei il Figlio dell'uomo, glorificato dopo essere stato avversato e perseguitato molto dai re potenti; sei figlio di Dio, come i re discendenti di Davide (2Sam 7,14), quindi re, ma non solo come essi sono soliti intendere. In te si realizza la parola che ti innalza alla destra di Dio; sei manifestazione della Potenza di Dio, quindi Figlio di Dio in modo nuovo: sei Dio. Essi ti hanno capito, benché non lo vogliano ammettere. Pronunciano questa affermazione che vogliono udire da te per condannarti.
Tu ripeti il nome di Dio "Io Sono"! Non ti nascondi, Gesù! Non nascondi la tua natura, il tuo essere profondo. Tu pronunci la tua testimonianza. Noi godiamo di essa e ti ringraziamo, e prendiamo coraggio per donare la nostra testimonianza quando ne avremo l'occasione. Tu sei il vero martire di Dio, testimone del suo amore e della sua verità. Quando noi saremo chiamati davanti ai tribunali degli uomini riceveremo forza dal tuo esempio!
Nessuno ti condanna, Gesù. Nessuno osa pronunciare contro di te la parola della morte poiché ti avevano già condannato, molto tempo prima (20,20; 22,1).
Ora eseguono quanto allora avevano deciso e si dirigono verso Pilato. In tal modo si realizza quanto tu stesso, Gesù, avevi detto ai discepoli (20,20). Nessuna delle tue parole cade a vuoto. Ti presenterai al rappresentante di tutti i popoli, tu che sei stato chiamato "luce per illuminare le genti" (2,32)!
Ti benediciamo e ti osserviamo per amarti e adorarti!

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