Vangelo secondo Luca
Capitolo 24,36-53
36 Mentre essi
parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse:
"Pace a voi!". 37 Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho". 40 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?". |
Signore Gesù, i tuoi apostoli ricevono in diversi
modi l'annuncio che tu sei vivo: ma dove sei? Ecco, finalmente ti fai vedere
a tutti, ti fai vedere "in mezzo": così Dio stesso aveva promesso
che si sarebbe fatto presente al suo popolo! Fai udire poi la tua voce con
la parola più attesa: Pace! Con questa parola gli angeli ti avevano annunciato
ai pastori. Ora, ai pastori del tuo popolo nuovo consegni la Pace, la comunione
alla tua vita gloriosa! Siccome i tuoi non ti attendono, il vederti li sconvolge, tanto che dubitano dell'evidenza. È sempre difficile credere nella tua presenza "in mezzo a noi"! È sempre più facile ritenerti lontano, al di là, nel dopo, "davanti" a noi. E invece sei qui, pronto a rimproverarci i dubbi: a te non sfugge la nostra incredulità: sai che è espressione di mancanza di umiltà! Agli Undici ti mostri in modo del tutto particolare. Essi dovranno essere il fondamento della Chiesa, sostegno alla fede di tutti i tuoi futuri discepoli. Ad essi mostri non il tuo volto, ma le mani e i piedi: la realtà della tua morte dovrà essere sempre presente, perché i tuoi ti seguano portando la croce. Le piaghe restano visibili, continueranno a provocare sofferenza, perché tu sei presente "in carne ed ossa", sei una presenza su questo mondo che attrae su di sé sempre l'inimicizia. I tuoi discepoli vedono e gioiscono: la gioia di vedere proprio te vivo è grande, ma come credere? Non sei morto? Che cosa significa che sei qui ora? Non sanno credere, non sanno consegnarti la propria vita, abbandonarsi a te. |
42 Gli offrirono
una porzione di pesce arrostito; 43 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44 Poi disse: "Sono queste le parole che vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi". 45 Allora aprì loro la mente alla comprensione delle Scritture e disse loro: 46 "Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risorgere dai morti il terzo giorno, 47 e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni. 49 E io manderò su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto". |
Ti fai donare qualcosa da mangiare, del pesce,
come molte altre volte. Se tu mangi sei salvato del tutto, anima e corpo!
Se tu mangi sei vivo! Chi mangia adopera questo mondo, è in relazione con
il creato di Dio, è presente a noi che ci svegliamo ogni mattino dopo il
sonno che tanto somiglia a quello della morte. Sei proprio tu, Gesù, qui
nella nostra vita quotidiana, tu che hai compiuto l'amore di Dio annunciato
e descritto nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi. Tutte le Scritture
sono tue, tua luce, tua vita. Da esse sappiamo che dovevi morire e poi risorgere.
Ora dalle Scritture sappiamo perché sei morto e che sei davvero risorto,
perché ora esse sono aperte alla mente dei tuoi: essi ce le leggeranno e
ce le spiegheranno e noi conosceremo te, il Vivente. Sei il Vivente nel
cuore e nella mente del Padre prima di esserlo qui davanti e in mezzo a
noi! Tu hai sofferto la morte: non dobbiamo piangere per questo disegno
di Dio. Tu sei risorto: non ci dobbiamo fermare alla gioia, perché la vita
degli uomini è in attesa. Tu, risorto dai morti, mandi la tua Chiesa a tutto
il mondo per annunciare il ritorno a Dio che perdona e perché essa sia strumento
dello Spirito che rinnova la faccia della terra. La terra, da luogo d'egoismo
sottomesso al nemico che agisce attraverso il peccato, deve diventare luogo
di quella pace che tu hai portato dal cielo. Costituisci gli apostoli testimoni,
non solo con le parole, ma con la vita, che sarà nuova quando su di essa
si poserà lo Spirito creatore, la potenza di Dio. Il Padre l'ha promesso,
le Scritture lo affermano, e tu, Gesù, lo mandi su coloro che riconosci
tuoi. Essi completeranno quanto le Scritture dicono di te. Tu in loro continui
ad agire, tu, il Vivente! L'amore del Padre continua a coprire il mondo
con la predicazione, che avviene nel tuo nome, grazie a te, Salvatore di
tutti! |
50 Poi li condusse fuori
verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51 Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. 52 Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia, 53 e stavano sempre nel Tempio lodando Dio. |
I tuoi resteranno in città, ma prima li porti fuori, verso
quel monte dove hai consegnato la volontà al Padre. Là, sul monte da cui
deve venire la gloria di Dio, alzi le mani. Compi questo gesto sacerdotale,
fuori del tempio: sei sacerdote secondo l'ordine di Melchisedek! La tua
benedizione, la benedizione taciuta da Zaccaria, finalmente scende sul tuo
nuovo popolo. Scende sul monte, perché i tuoi li vuoi sul monte a contemplare
la tua gloria. La tua benedizione sostituisce la tua presenza visibile:
Dio ti porta accanto a sé. Là ti troveremo! Ora che il cielo è stato aperto,
ti troveremo sempre, sempre insieme al Padre, che continua a donarci i segni
del suo amore e della sua Presenza! Ti stacchi dai discepoli, Gesù, per
amarli in modo nuovo, per trasformarli in segno e dono della tua Presenza
per tutti i popoli. Essi ti adorano: finalmente non sono più increduli. La fede è ora visibile in quel loro prostrarsi. Ti riconoscono Signore, ti riconoscono Dio, un solo Dio col Padre che ti ha accolto e con lo Spirito che egli ha promesso e che tu manderai su di loro. A Gerusalemme vivono di gioia e di preghiera, lodano Dio in quel tempio che ha udito risuonare ogni giorno la tua voce, in quel tempio dove sei stato annunciato dall'angelo come Signore a Zaccaria, dove ti sei fatto cercare da Maria e Giuseppe, tempio che hai chiamato "casa di preghiera", tempio in cui hai istruito il popolo. Qui la Chiesa, obbediente a te e benedetta da te, si raccoglie per esser fatta benedizione per tutti i popoli, come è stato promesso ad Abramo e alla sua discendenza! |