serie 1. parte 7
Testo
del Vangelo |
Lectio |
21 Andarono a Cafàrnao e Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. egli infatti insegnava
loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. |
Con i tuoi discepoli,
Gesù, entri nella città. Prima di tutto fai vedere ai tuoi
che bisogna amare gli uomini (Sap 12,19), perché il Padre li ha
creati e li ama. Gli uomini si sono organizzati, nel bene e nel male:
la città è il luogo dove appare la loro grandezza e meschinità,
la loro bontà e cattiveria, la loro menzogna e sincerità.
Qui, in mezzo a loro, hai posto la tua delizia (Prov 8,31) e la tua dimora.
Qui insieme a loro obbedisci al comando di Dio di santificare il sabato
(Es 20,8; Dt 5,17): entri anche tu nella sinagoga per cantare i salmi,
per ascoltare le Scritture e per godere la comunione della fede in lui.
Qn sei come uno che sta a vedere cosa fanno gli altri, ma tu stesso arricchisci
l'incontro intervenendo, donando quanto il tuo cuore e la tua mente hanno
ricevuto stando "nelle cose del Padre" (Lc 2,49). Dalle tue
labbra la Parola di Dio esce come miele, come acqua dalla sua sorgente,
come vino che disseta e rallegra, come olio dal torchio per lenire ogni
ferita. Tu sei sicuro di dire quanto il Padre vuol manifestare! Per questo
il tuo dire entra nei cuori, li tocca, li risveglia all'amore, li risana.
La tua parola è vera parola, parola di Dio, parola che crea, che
fa, che agisce; è autorità! La tua parola incontra il cuore
e le aspirazioni dell'uomo, poiché riveli la verità di ogni
evento, che tu osservi nell'amore del Padre. Ognuno si accorge che le
tue parole sono verità, a differenza di quelle udite finora, dalle
quali - pur riferite a Dio - non si percepiva la certezza di essere amati
da lui. Nemmeno gli scribi infatti sapevano pronunciare la parola del
Padre con labbra di figlio! |
23
Nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò
a gridare: |
Egli non è capace di parlare, sa solo gridare. Non è capace di ascoltare, non vuole dialogare, ma solo imporsi. Le sue grida rivelano il male di cui è portatore. Egli conosce molte cose di te, ma per te non ha amore. Sa chi sei, sa il tuo nome e la tua origine, sa persino il tuo rapporto con Dio. Egli si gonfia del suo sapere. Il suo sapere è superbo, ma la superbia non giova. Egli grida in mezzo agli uomini raccolti nella sinagoga. Nel suo gridare pretende di farsi portavoce di tutti, vuole attirare tutti nella propria inimicizia gridando contro di te. La sua menzogna gli dà l'illusione di aver ragione contro di te, gli dà illusione di essere nella verità solo perché ritiene di essere espressione di maggioranza! Egli non vuole aver a che fare con te, Gesù. Ti vuol tenere distante. Rifiuta ogni contatto. Anzi, ti vuole tener distante da tutti, vuole escluderti dall'umanità. Qui tu odi quanto hai già percepito nel deserto, e intuisci che il nemico continuerà ad attirare gli uomini in questa direzione, finché nel pretorio di Pilato riuscirà davvero a far pronunciare questo suo rifiuto dalla folla urlante. |
24 "Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei:
il santo di Dio". |
Gesù, tu sei salvezza di Dio, sei mandato a salvarci:
il nemico ti accusa proprio del contrario, che tu sia venuto per mandarci
in perdizione. Questa è l'accusa che tutto il mondo ha fatto propria
nella sua ignoranza. Nessuno ti conosce, perché non conosce l'amore
del Padre! Egli, il maligno, ora si vanta di sapere chi tu sei. Vantandosi non parla più per gli altri, a nome loro, ma mette se stesso al di sopra di tutti. Egli sa davvero il tuo nome e sa che tu sei il Messia: lo grida con un'espressione solenne: "Il Santo di Dio", pur senza trarre la conseguenza di inginocchiarsi davanti a te con amore obbediente! La parola che esprime la tua identità è così resa inefficace dalla superbia |
25
E Gesù gli ordinò severamente: "Taci! Esci da quest'uomo".
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Tu, Gesù, non ti spaventi, nè per
la violenza della sua voce nè per la menzogna delle sue parole. Tu riconosci lo spirito: è quello che già hai vinto nei quaranta giorni, perciò puoi comandargli. Anzitutto gli imponi di tacere. Egli non deve farsi portavoce di nessuno, non deve mentire così spudoratamente da accusarti come nemico degli uomini, non deve pronunciare il tuo nome nè manifestare la tua identità: lo faranno quelli che ti amano, i tuoi discepoli, accompagnando la parola con la testimonianza della vita umile e discreta. Tu non discuti con lui. Egli non si lascerebbe convincere. Tu puoi solo dimostrare a tutta la gente riunita che sei il salvatore e il Signore: per questo intimi allo spirito di uscire dall'uomo che lui trattava come un burattino. Tu sei il Salvatore e Signore! Tutti ora lo vedono e lo possono testimoniare. Chi è contro di te sa solo fare del male all'uomo, come lo spirito che, anche quando se ne va, strazia e fa soffrire. Anch'io mi chiedo, con tutti quelli che finora sono stati in silenzio: " che succede? ". Tu sei davvero un maestro nuovo, e la tua parola è un insegnamento nuovo, che ci fa crescere e maturare, ci fa conoscere nuovi aspetti della bontà e della volontà di Dio! L'autorità della tua parola è riconosciuta persino dagli spiriti immondi, che non resistono, e fuggendo ci lasciano liberi di accoglierti, di ascoltarti, di amarti, di seguirti! |
28
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. |
Signore Gesù, tu sei degno di riempire la terra con la tua Parola, di essere amato e di ricevere ascolto da tutti! Il tuo primo intervento tra gli uomini risana il primo gesto di Adamo: egli aveva ascoltato il tentatore ed era caduto nella trappola della sua menzogna. Tu inizi il tuo servizio liberando l'uomo perché riesca ad ascoltare Dio e a rispondergli con amore! Grazie, Gesù! Di te possiamo ora parlare tutti, suscitando desiderio, attesa, speranza! |