12
Testo del Vangelo (trad. CEI) |
Punti salienti: |
1
3
Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote. 4
Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e
lo coprirono di insulti. 5
Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli
ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. 6
Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo:
Avranno rispetto per mio figlio! 7
Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l'erede; su, uccidiamolo e
l'eredità sarà nostra. 8
E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 9
Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei
vignaioli e darà la vigna ad altri. 10
Non avete forse letto questa Scrittura: La
pietra che i costruttori hanno scartata è
diventata testata d'angolo; 11
dal Signore è stato fatto questo ed
è mirabile agli occhi nostri »? 12 Allora cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. E, lasciatolo, se ne andarono. |
1-12
Quando si parla di vigna, gli ebrei capiscono subito che si tratta del loro
popolo. Profeti e salmi usano spesso quest’immagine! Chi sono i servi
rifiutati dai vignaioli? Anche questo è facile da capire: sono i profeti! E il
figlio? L’erede? Tutti sanno che è il Messia. Nella parabola il Messia viene
ucciso, rifiutato dai capi del popolo, così che si realizzano altre parole
della Scrittura. I capi hanno capito, ma non intendono cambiare le proprie
decisioni. |
13
Gli mandarono però alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel
discorso. 14 E venuti, quelli gli dissero: «Maestro, sappiamo che
sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli
uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. E' lecito o no dare il tributo
a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?». 15 Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: «Perché
mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda». 16 Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Di chi
è questa immagine e l'iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». 17 Gesù disse loro: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». E rimasero ammirati di lui |
13-17 Un trabocchetto teso da due partiti già nemici di Gesù. Egli non si limita a dire che si debbono pagare i servizi forniti dall’autorità attraverso le tasse, ma afferma che si deve rendere a Dio ciò che è suo, e cioè la nostra vita! |
18
Vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione, e lo
interrogarono dicendo: 19 «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che se muore
il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la
moglie per dare discendenti al fratello. » 20 C'erano sette fratelli: il primo prese moglie e morì
senza lasciare discendenza; 21
allora la prese il secondo, ma morì senza lasciare discendenza; e il terzo
egualmente, 22
e nessuno dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la
donna. 23
Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna?
Poiché in sette l'hanno avuta come moglie». 24 Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse in errore
dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? » 25 Quando risusciteranno dai morti, infatti, non
prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. 26
A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè,
a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di
Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe ? 27 Non è un Dio dei morti ma dei viventi! Voi siete in grande errore». |
18-27 Un altro tranello dei nemici. Essi però pensano al paradiso come fosse la continuazione delle nostre abitudini e delle nostre necessità. Gesù annuncia la radicale diversità della vita vissuta alla presenza di Dio nell’eternità! Saremo del tutto suoi e non avremo bisogno gli uni degli altri! La risurrezione ci sarà di certo, perché Dio stesso si fa chiamare coi nomi dei suoi “amici” già morti da secoli: questo è segno che essi per lui sono vivi! |
28 Allora si accostò uno degli scribi che li aveva
uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: «Qual è
il primo di tutti i comandamenti?». 29 Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il
Signore Dio nostro è l'unico Signore; »
30 amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il
tuo cuore , con tutta la tua mente e con tutta la tua forza . 31
E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso . Non
c'è altro comandamento più importante di questi». 32 Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene,
Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di
lui; »
33 amarlo con tutto il cuore , con tutta la
mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso
val più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34 Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo. |
28-34 Altro trabocchetto: come si può dire che un comandamento di Dio è più grande di un altro? Sarebbe come dire che ci sono comandamenti “piccoli” di Dio! Il primo comandamento è: Ascolta! Obbedienza quindi, attenzione. L’ascolto è già amore, che poi continua nell’attenzione ai bisogni materiali e spirituali di chi ci sta accanto! |
35 Gesù continuava a parlare, insegnando nel tempio: «Come
mai dicono gli scribi che il Messia è figlio di Davide? »
36 Davide stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito
Santo: Disse
il Signore al mio Signore: Siedi
alla mia destra, finché
io ponga i tuoi nemici come
sgabello ai tuoi piedi. 37 Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio?». E la numerosa folla lo ascoltava volentieri. |
35-37 Adesso è Gesù che fa domande, difficili per gli stessi scribi. Dicono che il Messia dev’essere figlio di Davide: come mai Davide stesso lo chiama Signore? Ciò significa che il Messia è superiore a Davide stesso, tanto da superare la sua stessa dinastia! Di fronte al Messia ci dobbiamo mettere con umiltà! |
38 Diceva loro mentre insegnava: «Guardatevi dagli
scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, »
39 avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti
nei banchetti. 40 Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave». |
38-40 Non basta il titolo per giustificare l’autorità. Essere scriba non significa ancora essere strumento della volontà di Dio! Ci sono persone importanti, ma capaci di sedurre o di ingannare! Nessuno deve smettere di ascoltare da sé la parola di Dio! |
41
E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel
tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. 42
Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. 43 Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. » 44 Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». |
41-44 Gesù osserva, ma vede ciò che altri non vedono. Noi vediamo il valore commerciale del denaro, Gesù vede il valore eterno di un gesto. |
Preghiamo:
grazie Gesù della sapienza che ci trasmetti e dell’amore con cui ci ami!