meditazione 5

5.

 “Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.” Mt 1,20

Giuseppe è l’uomo che vuole conciliare la giustizia con la misericordia; egli sa che con Dio non si deve trattare a cuor leggero, ma intuisce pure tutta la sua tenerezza e la sua compassione per le creature. Il caso in cui egli è coinvolto è di difficile, anzi di impossibile soluzione. Come è possibile vivere l’amore di Dio per gli uomini e insieme non ignorare il male che questi commettono in disobbedienza a lui?

Giuseppe sta meditando, sta rimuginando pensieri contrastanti: l’amore di Dio e il peccato di cui la situazione di Maria sembra essere manifestazione. Egli sta vivendo in vero conflitto interiore senza possibili soluzioni. Egli si trova solo, senza confidenti: non può manifestare a nessuno i propri pensieri. Non può presentarli a Maria, ne soffrirebbe troppo. Non può nemmeno far parola con altri: potrebbero far precipitare la situazione.

Dio ama chi pratica la giustizia, ama chi vuol fare la sua volontà. Ed ecco che Dio stesso interviene a favore di Giuseppe, per sciogliere il suo insolubile problema.

Dio interviene con semplicità: tratta Giuseppe come suo amico e gli manifesta semplicemente la verità. Come? Nessun segno straordinario, nessun colpo di scena. Solo un sogno.

Gli uomini fanno molti sogni. È normale sognare. Il sognare non di pende dal volere dell’uomo, nemmeno se porta alla luce aspetti del suo subconscio. Ci sono sogni che vengono dimenticati prima ancora di svegliarsi, ci sono sogni che vengono dimenticati dopo, ci sono sogni che danno tristezza alle ore del giorno e altri che rallegrano e lasciano il cuore contento! È un mistero anche il sogno nella vita dell’uomo, un mistero che invita all’umiltà. Attraverso il sognare ci rendiamo conto di non essere del tutto padroni di noi stessi, del nostro tempo, delle nostre energie, dei nostri progetti.

Giuseppe sogna. Il suo sogno c’entra e non c’entra col suo subconscio. L’argomento del sogno c’entra, ma non la risposta che ne riceve! L’angelo che apre la bocca nel sogno parla come tutti gli angeli del Signore. Egli ha un messaggio particolare, personale, preciso e rispettoso della realtà. Prima di dare spiegazioni egli dà un consiglio o un ordine. Questo è il modo di fare del Dio dell’Alleanza. Dio anzitutto chiede obbedienza, fiducia amorosa, perché la fede precede l’intelligenza. Poi viene la spiegazione, pienamente accettabile da colui che crede e, credendo, ama!

La prima parola dell’angelo è sorprendente: “Giuseppe, figlio di Davide!” Perché lo chiama così? Questo titolo risveglia in lui la consapevolezza delle promesse che Dio vuole portare a compimento. Giuseppe non deve dimenticare ciò che l’uomo troppo spesso dimentica: la propria origine e l’amore con cui Dio si è legato alla propria famiglia. Non si possono capire e accettare gli interventi di Dio nella propria storia se non si accolgono quelli già avvenuti e che hanno plasmato il cuore e le volontà e i desideri dei propri antenati. “Giuseppe, figlio di Davide!”

Quanta tenerezza, quanta pace e quanta forza in queste parole che rendono vivo un lungo passato!

“Non temere di prendere con te Maria, tua sposa”: è ciò che Giuseppe voleva, ma che credeva di non poter fare. Nessun uomo lo potrebbe consigliare così, solo Dio! Il dubbio e la sofferenza angosciosa di Giuseppe si sciolgono: quale gioia! Quale pace! Certo, è un sogno. Ma già nel sogno egli ubbidisce a Dio, e l’angelo può perciò dire l’indicibile, il mistero, il fatto che renderà i saggi e i sapienti e i dotti muti e senza parole.

“Quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”. Un segreto simile può essere manifestato solo ai grandi amici, agli amici più fidati. Gli altri… potrebbero deridere non solo l’angelo di Dio, ma Dio stesso!

Giuseppe è amico di Dio, e per questa amicizia ha sofferto tanto: egli non ride del mistero che Dio gli svela! Giuseppe non prenderà Maria perché buona, fedele e brava! No, egli la prenderà perché appartiene a Dio e Dio gliela dà. Egli la prende perché Ella ha un figlio.

Per quel figlio la voleva rifiutare; ora che Dio ha parlato, per quel figlio la prende. È per Gesù, tutto per Gesù che deve accadere ciò che accade. Quel figlio è il centro della vita, egli è il centro dell’amore tra gli uomini! Gesù!

Grazie, Padre, perché hai adoperato la sofferenza, il dubbio, l’angoscia di Giuseppe.

Grazie, perché lo hai amato lasciandolo soffrire. In tal modo, non solo a lui, ma anche a noi riveli il tuo amore, il mistero della tua sapienza, i disegni della tua volontà.

Per donarci il salvatore adoperi il cuore e l’anima dei tuoi amici: li provi e li consoli! Grazie, Padre giusto e santo!