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24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

 

Per Giuseppe il sogno è realtà. Probabilmente anche per lui, come per noi, non tutti i sogni sortiscono gli stessi effetti. Questo sogno è uno di quei rari sogni che sono più veri di ciò di cui siamo spettatori da svegli. Già abbiamo capito il perché: le parole ascoltate nel sonno sono fondate nella Bibbia, hanno garanzia divina! Non ci meravigliamo quindi del comportamento di Giuseppe. egli “fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore”. agli angeli non si chiede il perché: forse nemmeno essi lo sanno. Se essi parlano è perché così è stato loro ordinato, e Colui che dà ordini agli angeli può e deve essere obbedito subito. Questa obbedienza non è mai sbagliata: Abramo è stato premiato da Dio perché aveva obbedito al suo angelo! Mosè ed Elia sono stati pronti ai cenni dell’angelo, e così patriarchi e profeti! Giuseppe è sicuro che un angelo gli ha parlato, e perciò mette da parte tutti i propri ragionamenti, i dubbi, le perplessità, i timori. Egli prese con sé colei che gli era stata destinata come sposa, la prese con sé senza chiederle nulla. Egli sa già tutto.

Entrando Maria nella sua casa, vi entra anche il Signore! Di questo Giuseppe ormai è sicuro! Il Figlio di Dio riempie la casa dell’uomo giusto, la riempie di pace e di silenzio.

E sarà sempre così: le case degli uomini in cui sarà accolta Maria si riempiranno di ogni grazia, di luce, di serenità: con lei entra in esse il Signore, colui che riempie l’universo, colui che porta in sé il significato di ogni realtà!

Entrando in casa Maria, vi entra la pienezza dell’amore: l’amore semplice, l’amore puro e casto, l’amore libero da condizionamenti, l’amore senza confini, quell’amore che è allo stesso tempo amore di Dio e del prossimo, l’amore che non abbisogna né di parole né di gesti per esprimersi e per comunicarsi.

Giuseppe lo percepisce, e non chiede nulla alla sua sposa. Egli ha capito che quella sposa è il segno dell’amore di Dio per lui e per tutto il popolo e per tutto il mondo. La presenza di quella sposa nella sua casa è già tutto: egli non ha bisogno di altro per sentire e godere l’amore. E la sua sposa non ha bisogno di gesti dell’uomo per conoscere l’amore: ella stessa ne è ripiena! Il Figlio di Dio presente in Maria disseta tutte le brame del cuore e dell’anima e del corpo dell’uomo! 

L’evangelista ci racconta con una semplice frase, che non ha ritenuto bisognosa di spiegazioni né di giustificazioni, la purezza e la pienezza dell’amore di Giuseppe per Maria: “senza che egli la conoscesse”! con estrema delicatezza Matteo ci descrive fino a qual punto giunge l’obbedienza di Giuseppe all’angelo, il suo rispetto per Maria e per il suo impegno con Dio. Egli non la “conosce”. Con questo termine, con grande pudore, viene intesa quella conoscenza profonda generata dall’intimità sessuale, la conoscenza delle dimensioni più nascoste della vita personale individuale.

“Senza che egli la conoscesse, partorì un figlio”. Giuseppe non potrà vantarsi di quel figlio: egli non c’entra! Eppure Dio ha voluto che egli fosse impegnato con questa nascita, la più bella nascita d’un uomo, la nascita del “più bello tra i figli dell’uomo”!

Per volere di Dio Giuseppe è accanto a Maria quando ella partorisce il figlio. Dio continua a comportarsi come ha sempre fatto nella storia del suo popolo: si nasconde all’ombra dell’uomo! Dio lascia che tutti credano che le sue opere sono compiute dall’uomo: solo chi vede oltre, chi contempla, chi usa “lo sguardo interiore”, chi medita le sue parole, può accorgersi della Presenza dell’Invisibile. Così egli ha agito con Patriarchi e Profeti, con Mosè, con Elia e con Eliseo.

Ora che il Figlio di Dio è nato, Giuseppe gli dà il nome, il nome dettato ancora da Dio. Giuseppe fa sotto lo sguardo di tutti quello che Dio ha fatto nei segreti dell’eternità: chiama quel bimbo Gesù! Gli dà il nome desiderato e atteso da Adamo! Gesù, salvezza di Dio, amore di Dio per l’uomo perduto, speranza esaudita gratuitamente!

Gesù, nome povero delle ricchezze umane, ricco della povertà di Dio! Gesù, nome dolce e forte, nome sicuro e stabile, nome sempre amato! Questo nome risuona dalle labbra di Giuseppe: è l’unica parola che esce dalla sua bocca! Tutto il racconto è ricco del silenzio di quest’uomo giusto e forte, e termina con l’unica parola che egli sa pronunciare, quella che l’angelo gli ha messo nel cuore durante il sogno più bello di tutti i sogni e più vero di tutte le realtà: Gesù!

Giuseppe, fammi udire la tua voce che pronuncia quel nome gioioso! Con quale tono l’hai fatto risuonare? Con timore, con gioia, con tremore, con sicurezza, sottovoce, ad alta voce, con umiltà, con soddisfazione, con affetto, con delicatezza, con libertà, con pace!

Giuseppe, fammi vedere i tuoi occhi mentre pronunciano quel nome santo e potente! Come risplendono mentre guardi Maria! Ella ti ha dato la gioia di tutto il mondo, e tu la trasformi in una parola sulle tue labbra: Gesù!

Giuseppe, pronuncia ancora quel nome perché s’imprima in me: Gesù!

 

Padre, ti ringrazio per il grande amore che tu doni agli uomini in quel piccolo bambino che nasce dentro la grande povertà dell’umanità. Grazie per i modi misteriosi con cui ci salvi! Giuseppe e Maria per Gesù! E oggi la mia vita, con quella di molti fratelli, per Gesù!

Anche la mia bocca è capace di dire con sicurezza solo quel nome, Gesù! Imparo da Giuseppe ad accogliere Maria per poter pronunciare l’unica parola vera, l’unica parola santa che può essere pronunciata dalle labbra dell’uomo, l’unica parola che tiene l’uomo unito a Dio: Gesù!