8.
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Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore
e prese con sé la sua sposa, 25 la quale, senza che egli la
conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
Per Giuseppe il sogno è
realtà. Probabilmente anche per lui, come per noi, non tutti i sogni sortiscono
gli stessi effetti. Questo sogno è uno di quei rari sogni che sono più veri di
ciò di cui siamo spettatori da svegli. Già abbiamo capito il perché: le
parole ascoltate nel sonno sono fondate nella Bibbia, hanno garanzia divina! Non
ci meravigliamo quindi del comportamento di Giuseppe. egli “fece
come gli aveva ordinato l’angelo del Signore”.
agli angeli non si chiede il perché: forse nemmeno essi lo sanno. Se essi
parlano è perché così è stato loro ordinato, e Colui che dà ordini agli
angeli può e deve essere obbedito subito. Questa obbedienza non è mai
sbagliata: Abramo è stato premiato da Dio perché aveva obbedito al suo angelo!
Mosè ed Elia sono stati pronti ai cenni dell’angelo, e così patriarchi e
profeti! Giuseppe è sicuro che un angelo gli ha parlato, e perciò mette da
parte tutti i propri ragionamenti, i dubbi, le perplessità, i timori. Egli
prese con sé colei che gli era stata destinata come sposa, la prese con sé
senza chiederle nulla. Egli sa già tutto.
Entrando Maria nella sua
casa, vi entra anche il Signore! Di questo Giuseppe ormai è sicuro! Il Figlio
di Dio riempie la casa dell’uomo giusto, la riempie di pace e di silenzio.
E sarà sempre così: le
case degli uomini in cui sarà accolta Maria si riempiranno di ogni grazia, di
luce, di serenità: con lei entra in esse il Signore, colui che riempie
l’universo, colui che porta in sé il significato di ogni realtà!
Entrando in casa Maria,
vi entra la pienezza dell’amore: l’amore semplice, l’amore puro e casto,
l’amore libero da condizionamenti, l’amore senza confini, quell’amore che
è allo stesso tempo amore di Dio e del prossimo, l’amore che non abbisogna né
di parole né di gesti per esprimersi e per comunicarsi.
Giuseppe lo percepisce, e
non chiede nulla alla sua sposa. Egli ha capito che quella sposa è il segno
dell’amore di Dio per lui e per tutto il popolo e per tutto il mondo. La
presenza di quella sposa nella sua casa è già tutto: egli non ha bisogno di
altro per sentire e godere l’amore. E la sua sposa non ha bisogno di gesti
dell’uomo per conoscere l’amore: ella stessa ne è ripiena! Il Figlio di Dio
presente in Maria disseta tutte le brame del cuore e dell’anima e del corpo
dell’uomo!
L’evangelista ci
racconta con una semplice frase, che non ha ritenuto bisognosa di spiegazioni né
di giustificazioni, la purezza e la pienezza dell’amore di Giuseppe per Maria:
“senza che egli la
conoscesse”!
con estrema delicatezza Matteo ci
descrive fino a qual punto giunge l’obbedienza di Giuseppe all’angelo, il
suo rispetto per Maria e per il suo impegno con Dio. Egli non la “conosce”. Con questo termine,
con grande pudore, viene intesa quella conoscenza profonda generata
dall’intimità sessuale, la conoscenza delle dimensioni più nascoste della
vita personale individuale.
“Senza che
egli la conoscesse, partorì un figlio”. Giuseppe
non potrà vantarsi di quel figlio: egli non c’entra! Eppure Dio ha voluto che
egli fosse impegnato con questa nascita, la più bella nascita d’un uomo, la
nascita del “più bello tra i
figli dell’uomo”!
Per volere di Dio
Giuseppe è accanto a Maria quando ella partorisce il figlio. Dio continua a
comportarsi come ha sempre fatto nella storia del suo popolo: si nasconde
all’ombra dell’uomo! Dio lascia che tutti credano che le sue opere sono
compiute dall’uomo: solo chi vede oltre, chi contempla, chi usa “lo
sguardo interiore”, chi medita le sue
parole, può accorgersi della Presenza dell’Invisibile. Così egli ha agito
con Patriarchi e Profeti, con Mosè, con Elia e con Eliseo.
Ora che il Figlio di Dio
è nato, Giuseppe gli dà il nome, il nome dettato ancora da Dio. Giuseppe fa
sotto lo sguardo di tutti quello che Dio ha fatto nei segreti dell’eternità:
chiama quel bimbo Gesù! Gli dà il nome desiderato e atteso da Adamo! Gesù,
salvezza di Dio, amore di Dio per l’uomo perduto, speranza esaudita
gratuitamente!
Gesù, nome povero delle
ricchezze umane, ricco della povertà di Dio! Gesù, nome dolce e forte, nome
sicuro e stabile, nome sempre amato! Questo nome risuona dalle labbra di
Giuseppe: è l’unica parola che esce dalla sua bocca! Tutto il racconto è
ricco del silenzio di quest’uomo giusto e forte, e termina con l’unica
parola che egli sa pronunciare, quella che l’angelo gli ha messo nel cuore
durante il sogno più bello di tutti i sogni e più vero di tutte le realtà: Gesù!
Giuseppe, fammi udire la
tua voce che pronuncia quel nome gioioso! Con quale tono l’hai fatto
risuonare? Con timore, con gioia, con tremore, con sicurezza, sottovoce, ad alta
voce, con umiltà, con soddisfazione, con affetto, con delicatezza, con libertà,
con pace!
Giuseppe, fammi vedere i
tuoi occhi mentre pronunciano quel nome santo e potente! Come risplendono mentre
guardi Maria! Ella ti ha dato la gioia di tutto il mondo, e tu la trasformi in
una parola sulle tue labbra: Gesù!
Giuseppe, pronuncia
ancora quel nome perché s’imprima in me: Gesù!
Padre, ti
ringrazio per il grande amore che tu doni agli uomini in quel piccolo bambino
che nasce dentro la grande povertà dell’umanità. Grazie per i modi
misteriosi con cui ci salvi! Giuseppe e Maria per Gesù! E oggi la mia vita, con
quella di molti fratelli, per Gesù!
Anche la mia
bocca è capace di dire con sicurezza solo quel nome, Gesù! Imparo da Giuseppe
ad accogliere Maria per poter pronunciare l’unica parola vera, l’unica
parola santa che può essere pronunciata dalle labbra dell’uomo, l’unica
parola che tiene l’uomo unito a Dio: Gesù!