I Santi monaci
Sisinio, Martirio e Alessandro,

martiri nel 397

in Anaunia (Val di Non, TN)
Laboratorio "Ss.Martiri", Via Madruzzo 17 - 38100 Trento.

Tre cristiani,

tre innamorati di Gesù,

col loro amore reciproco

portano il suo Nome

a gente schiava di idoli vani.

Col loro silenzio e la loro preghiera

offrono l’amore di Dio:

il sangue di Gesù,

la sua Parola

e l’accoglienza fraterna.

Tre monaci, Sisinio, Martirio e Alessandro, dalla Cappadocia giungono a Milano, attirati dalla fama della fede del Vescovo Ambrogio, che in seguito li invia a Trento dal Vescovo Vigilio. Questi affida loro la missione di evangelizzare una valle ancora immersa nel paganesimo, l’Anaunia, affidando loro, rispettivamente, i ministeri di diacono, lettore e ostiario. Pur contrastati, essi vivono la vita cristiana, la preghiera gioiosa e serena e l’amore verso tutti: fondano una comunità ed edificano una chiesetta. Dopo vari anni, a causa di interessi (una famiglia divenuta cristiana non consegna gli animali per il sacrificio a Saturno) vengono colpiti e straziati. I primi due, trascinati, giungono esanimi sul rogo preparato davanti all’idolo con le travi e le assi della loro chiesetta distrutta. Alessandro viene gettato ancora vivente tra le fiamme. È il 29 maggio 397. S. Vigilio - divinamente avvertito - accorre, raccoglie le ceneri, e, descrivendo l’accaduto, ne invia parte a Milano, con lettera al successore di S.Ambrogio, S.Simpliciano, e parte a Costantinopoli, con lettera al nuovo vescovo S.Giovanni Crisostomo.

Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani”: grazie alla testimonianza della fede e dell’ amore dei Tre e al perdono del loro Vescovo le valli trentine conobbero il nome di Gesù e furono da questo Nome attratte e salvate. La lode di Dio Padre vi continua a risuonare, e la grazia dello Spirito Santo suscita ancora, 1600 anni dopo, amore, comunione, fraternità e fa fiorire germi di santità.

Nell’icona: Alessandro, ostiario, apre la porta e invita all’ascolto della Parola di Dio, presentata da Martirio, lettore. La Parola fa nascere il desiderio dei santi Sacramenti della fede custoditi e offerti dal diacono Sisinio (simboleggiati dal calice). La montagna, dietro Sisinio, raffigura sia la Cappadocia, loro terra natale, sia l’Anaunia, “sorda regione” in cui essi hanno fatto risuonare il nome del Signore che vi era ancora straniero. La chiesa, con la porta metà aperta, rappresenta l’edificio e la comunità da loro fondata: comunità che accoglie, ma che sa anche custodirsi dai falsi fratelli. Gesù, presente “dove due o tre sono riuniti nel mio nome” (come dice la scritta sulla cornice - in greco, italiano, turco e russo) benedice e manda la forza dello Spirito Santo (i raggi) ai suoi tre testimoni. Essi gli hanno reso testimonianza con morte violenta: Sisinio, colpito dalla tromba e dall’accetta, Martirio da attrezzi agricoli, Alessandro bruciato dal fuoco. Essi, come rose e gigli, scrive S.Vigilio, sono fioriti nel giardino della Chiesa, la sposa amata del Signore! La Parola sul Vangelo aperto dice: “Il Padre stesso vi ama!”. È la buona notizia, che anche oggi riceviamo con gioia! Nei tre martiri si è compiuto il mistero della Ss.ma Trinità ricordata in alto dalla mano del Padre, dalla Colomba e dal Figlio, benedizione eterna per gli uomini.

Descrizione del martirio in “Appunti di Vigilio, santo vescovo di Trento”, opuscolo da richiedere a: Casa di Preghiera - 38070 Tavodo, TN.