Le " Società
Torre di Guardia
di Bibbie e Trattati
di Pennsylvania
e di New York "
dei Testimoni di Geova
 
storia

organizzazione

insegnamenti a confronto con la Bibbia
 

 

  • Anima immortale
  • Maria Ss.ma e i Santi
  • Il numero dei Redenti
     

ANIMA IMMORTALE

I T. d. G. sostengono che l'anima dell'uomo non è immortale. Trovano motivo per questa affermazione nelle parole della Bibbia, ma non si accorgono che nella S. Scrittura la parola " anima " indica " persona " " essere vivente ": vedi per es. quando Abramo volle spartire il bottino col re di Sodoma, questi gli disse: " Dammi le anime, ma tieni per te i beni" (traduz. dei T. d.G.). Intendeva certamente dire Dammi le persone, i beni prendili per te (Genesi 14,21).
Una parola del profeta Ezechiele (18,20) dice: "l'anima che pecca essa stessa morrà" (traduz. dei T. d.G.).
II contesto in cui il profeta mette questa frase vuole sostenere il fatto che Dio punisce chi pecca e non i suoi parenti, vuoi metter l'uomo nella condizione di assumersi la responsabilità delle proprie azioni: Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità.

Il profeta in questo passo usa il termine "anima" senza cambiargli il significato che aveva nel suo linguaggio d'allora, cioè " persona ". Perciò noi leggiamo quella riga così: " Colui che ha peccato e non altri morirà ".
I T. d. G. nel libro "Nuovi cieli e nuova terra" a pg. 82 dicono: "Perciò, quando Abramo fosse tornato in polvere, quell'anima vivente sarebbe morta; era un'anima mortale e Dio poteva distruggerla... Più dì 3400 anni dopo il peccato di Adamo Geova Dio ispirò il profeta Ezechiele onde scrivesse: "...l'anima che pecca sarà quella che morrà". Quindi per Adamo la morte significò il ritorno all'inesistenza".

Interpretata così fuori del suo contesto tale frase porta alla conclusione che con la morte l'uomo subisce una distruzione: nulla più esiste di lui. Alla fine del presente "sistema di cose" solo il T. d. G. sarà nuovamente chiamato all'esistenza da Dio (vedi anche pg. 56). Non occorre ci serviamo di ragionamenti filosofici che dimostrano la immortalità dell'anima: abbiamo la Parola di Dio che ci conforta e ci rassicura che con la nostra morte il corpo subisce sì la corruzione, ma qualcosa di noi (come chiamare questa cosa, " anima "?) sussiste.
Apocalisse 14, 13: Udii una voce dal cielo che diceva: Scrivi: beati d'ora in poi i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché la loro opere li seguono.
Sapienza 2,23: Sì, Dio ha creato l'uomo per l'immortalità; lo fece a immagine della propria natura.
Col vocabolo "morte" il libro della Sapienza intende solo la morte dell'empio, che non ha prospettiva davanti a sé. Le anime dei giusti invece sono nelle mani di Dio: per essi la morte ha il senso della continuità nella vita presso Dio.
Tutta la Sacra Scrittura quando dice " anima " o " carne " indica la totalità della persona, ma con prospettive diverse: carne è l'uomo come creatura fragile, esposta alla morte; anima è la persona in quanto legata a Dio, aperta all'azione di Dio e perciò anche immortale. Che ci sia una vita oltre la morte non è mai stato messo in dubbio nell'Antico Testamento, pur non sapendo come fosse.
S. Paolo dice: Così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con Lui (1 Tess 4, 14). Ora Dio può "radunare " chi già esiste!, non chi è annientato. Inoltre la Bibbia riferisce le visioni di s.Giovanni (in Apocalisse): Egli vede davanti al trono di Dio vegliardi e una " moltitudine immensa": essi sono vivi davanti a Dio! "e lo servono giorno e notte! ".

Aggiungiamo qui un'altra affermazione dei T. d. G.: l'inferno non esiste. Cerchiamo di non dimenticare alcune parole di Gesù e degli Apostoli per conoscere la verità.
Mt 25,41: Lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno!...
Giov 5,28-29: Coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
2 Cor 5,10: Tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene, che in male.


MARIA SANTISSIMA E I SANTI

Maria, la madre di Gesù, e i Santi non sono tenuti dai T. d.G. in alcuna considerazione. Anzi chi li venera è accusato di idolatria. Possiamo capirlo, se è vero che dall'anno 100 dopo Cristo fino al 1919 (il periodo del fondatore C. T. Russel, dal 1874 al 1919, viene definito periodo di " graduale risveglio ") non ci sono stati veri "adoratori!" (cfr. pag. 69). Non c'è stato cioè nessun cristiano! Non ci vogliamo ritenere così superbi da non poter ripetere le parole che l'angelo Gabriele ed Elisabetta rivolsero a Maria:
Luca 1,28: Ti saluto, piena di grazia, il Signore è con te.
Luca 1,42: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo.
I cristiani non dimenticano queste altre parole della Bibbia pronunciate da Maria: Luca 1,48: D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata!
Così, come si dice a riguardo di Maria, sorella di Lazzaro: Matteo 26,7 e 13: Gli si avvicinò una donna con un vaso di alabastro di olio profumato molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre stava a mensa... Gesù disse: In verità vi dico: dovunque sarà predicato questo Vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto in ricordo di lei.
1 Corinzi 11,1: Fratelli, siate miei imitatori come io lo sono di Cristo.
Queste parole di Paolo valgono anche oggi! Possiamo imitarlo anche se ora vive " nascosto con Cristo in Dio "!
Venerando (non "adorando") i Santi, noi apprezziamo e lodiamo l'opera di Dio, che da peccatori li ha resi amici suoi e risplendenti o rispecchianti la sua santità. Solo Dio è santo! Nei " Santi " vediamo un riflesso della santità di Dio!
Levitico 11/44: Siate santi, perché lo sono santo.
Efesini 1,4: Ci ha scelti per essere santi.

IL NUMERO DEI REDENTI

1 T. d. G. posseggono un censimento esatto del proprio numero. Ciò è possibile grazie al controllo strettissimo su tutti i membri; ad es.:
media proclamatori 1980 in Italia: 81.569
media proclamatori 1981 in Italia: 87.854 (+8% del 1980)
media proclamatori 1980 ne! mondo: 2.175.403
media proclamatori 1981 nel mondo: 2.247.486 (+3,3% del 1980).
Noi cristiani non ci preoccupiamo del numero esatto dei nostri fratelli. Abbiamo letto nella Bibbia:
2 Samuele 24,2-3 e 10: II re David disse a Joab: "Fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione ". Joab rispose al re: "il Signore Dio tuo moltiplichi il popolo cento volte più di quello che è, e gli occhi del re, mio signore, possano vederlo! Ma perché il re, mio signore, desidera questa cosa? ". Ma dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo si sentì battere il cuore e disse al Signore: " Ho peccato molto per quanto ho fatto ".
Nel libro dell'Apocalisse di s. Giovanni leggiamo: Apocalisse 7,4: Poi udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei Figli di Israele...
Da questo numero - che noi sappiamo essere simbolico (è il numero delle 12 tribù d'Israele moltiplicato per 12 e poi per mille: sta ad indicare il numero sterminato dei salvati) - i T. d.G. hanno dedotto che nel Paradiso saranno 144.000 (+ 1, cioè Cristo Gesù) coloro che regneranno: sono la "classe celeste".
I predestinati sanno d'esserlo per rivelazione diretta. Essi sono gli unici che possono partecipare al " pasto serale del Signore " (" Commemorazione") (1) una volta all'anno mangiando il "pane e vino emblematici " del corpo di Cristo.
Gli altri possono assistervi (dal 1938, prima non era permesso). Nel libro "Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio" a pg. 120-156 sono contenute le indicazioni con cui ognuno può stabilire se è chiamato a partecipare alla Commemorazione (sono indicazioni molto confuse. Ognuno deve sentire dentro di sé tale chiamata). Il numero dei " partecipanti " è la cifra che manca a completare in cielo la " classe celeste " di 144.000. Tenendo conto dei decessi, il numero dei partecipanti dovrebbe diminuire di anno in anno. Non riusciamo a capire come mai nel 1973 i partecipanti in tutto il mondo furono 10.523 e nel 1974, il 7 aprile, furono 10.723! Nel 1976 invece furono 10.184. Nel 1981 furono 9.601. Alle stesse date "presenziarono" invece alla Commemorazione, senza mangiare il pane, rispettivamente 3.994.924 e 4.550.457 T. d. G. e 4.472.571 nel 76, nell'81, 5.987.893. In Italia, nel 76 presenziarono 130.748, nell'81, 187.165.
Tutti gli altri T. d.G. non andranno in cielo, ma vivranno in una terra da paradiso terrestre senza afflizioni, come Adamo ed Eva, prima del peccato. Chi non sarà T. d. G. sarà semplicemente annullato, "stroncato", non risorgerà. L'inferno non esiste. I " fortunati " che vivranno sulla terra nuova saranno comandati (regnati) dalla "classe celeste" dei 144.001.
In questo modo vengono interpretati i passi del libro dell'Apocalisse senza tener conto del loro significato allegorico e apocalittico.
Noi leggiamo con gioia il seguente versetto dell'Apocalisse: Apocalisse 7,9: Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani.
Qui il Paradiso viene presentato in modo plastico, quasi terrestre. Come avrebbe potuto spiegare l'Apostolo le sue visioni e le sue esperienze mistiche se non con immagini tolte dalla nostra esperienza terrestre?
La realtà del "Paradiso" è certamente molto distante da ciò che la nostra bocca può proferire o che i nostri orecchi possono udire: c'è la distanza che ci può essere tra Dio e l'uomo! Ci sarà posto anche per noi? Se saremo fedeli a Gesù Cristo e non lo rinnegheremo, "regneremo con lui "!
Luca 13,23-24: Un tale gli chiese: "Signore, sono pochi quelli che si salveranno? ". Rispose: " Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno".
Entrerà chiunque crede nel figlio di Dio, Gesù Cristo: Chi crede nel Figlio ha la vita!

1 " Commemorazione " è la loro celebrazione in ricordo dell'ultima Cena.

Torna su - Avanti