Io ho scelto voi

Giovanni 14 - 17

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3. LA PACE

 

22 Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».

23 Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.

24 Chi non mi ama, non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25 Vi ho detto queste cose mentre sono ancora con voi.

26 Ma il Consolatore, lo Spirito santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

27 Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la da il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

28 Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò da voi. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.

29 Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.

30 Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe di questo mondo; egli non ha nessun potere su di me,

31 ma, perché il mondo sappia che io amo il Padre e come il Padre mi ha comandato, così io agisco. Alzatevi, andiamo via di qui».

 

Il tuo discepolo, Signore Gesù, non comprende la propria peculiare posizione nel mondo. Egli è un uomo che ha conosciuto Dio, un uomo che ha potuto incontrare e vedere l’amore eterno di Dio in te, sulla terra! Se gli altri non lo vedono ci sarà incomprensione e forse ostilità verso i tuoi discepoli. Tutto più semplice sarebbe se tutti ti riconoscessero come il Figlio di Dio: allora i tuoi riceverebbero solo onori! La tua risposta, Gesù, non è solo una risposta, ma una nuova grande promessa. Colui che ti ama, colui che decide di instaurare con te un rapporto di vita custodendo in sé le tue parole, riceverà l’amore del Padre tuo. L’amore del Padre è concreto, entra nella nostra storia. Il Padre insieme a te, Gesù, si avvicina e pone dimora nell’uomo di carne. Quando custodisco le tue parole, tu e il Padre mi eleggete a vostra dimora! Allora potrò adorarti presente nel mio cuore, potrò invocarti giorno e notte, tu unito al Padre nella tua povera creatura. Così preziosa è la tua parola, compie prodigi così grandi, perché essa viene dall’amore del Padre, anche se esce dalla tua bocca!

Mi dimenticherò, Gesù, di quanto tu hai detto? Quale perdita se dimenticassi qualche tua parola o qualche tuo comando! Tu sapevi che io sono smemorato, e hai già dato incarico al Paraclito di intervenire. Egli viene, inviato dal Padre per amore tuo, Gesù! Poiché il Padre ama te, egli ama anche me che sono tuo, che custodisco in me la tua parola. E lo Spirito Santo continuerà a farmi comprendere la tua parola, la metterà in relazione con i fatti nuovi della mia vita, la renderà ogni giorno più comprensibile alla mia mente. Egli farà in modo che la tua parola continui ad esprimere l’amore del Padre e a donare la tua benedizione. Egli toglierà dall’oblio i tuoi insegnamenti e li riproporrà alla tua Chiesa, perché essa non sia privata di alcun colore della Sapienza divina!

Per opera dello Spirito abbiamo comunione piena col Padre attraverso di te! Questa è la pace vera che tu possiedi e trasmetti a noi. È una pace che ci fa godere il creato come amore di Dio e ci fa incontrare gli uomini come suoi figli! Qui sulla terra non avremo mai questa pace, se non dalla tua mano generosa! Per questo tu vai al Padre uscendo dal mondo, per poterci donare lo Spirito Santo, fonte perenne della tua pace.

La tua morte perciò, Signore Gesù, non mi spaventa, non mi scandalizza, non mi turba. Della tua dipartita io godo, perché non è una fine, ma un inizio, non è sconfitta, ma vittoria! Sembra che il principe del mondo domini anche su di te, quando muove i grandi ad eliminarti. Ma egli, principe del mondo, non trova nulla di suo in te: né odio né vendetta, né rifiuto del dolore, né paura della croce, né disprezzo dell’uomo, né lamentela verso Dio. In te c’è soltanto l’amore del Padre per tutti gli uomini: in te c’è l’amore al Padre e la sua luce. Con la sua opera il principe del mondo non farà che favorire a quest’amore di risplendere e illuminare tutto il creato per attirarlo a ubbidire con te al Padre che ci ama!

Grazie, Signore Gesù, per l’amore con cui continui a ubbidire al Padre!

 

 

 

4. RIMANETE IN ME

C 15

 

1 «Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore.

2 Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.

3 Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunziata.

4 Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me.

5 Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.

6 Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

7 Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto.

8 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

9 Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.

10 Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.

11 Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

 

Già i profeti hanno parlato del popolo di Dio come di una vigna di cui il Padre si occupa con amore, ma non viene corrisposto. Tu sei la vigna che rallegra il cuore di Dio. Tu sei la vigna che soddisfa le attese del Padre: in te trovano ristoro tutti gli uomini, suoi figli! Egli continua a osservare con amore la sua vigna: non vuole occuparsi di null’altro! E se ne occupa con cura, cercando che ogni tralcio possa portare frutto! Quello abbassato lo alza, quello che porta frutto lo pota perché migliori ancora. Siamo noi i tralci, noi uniti a te, Signore Gesù! Ciascuno di noi gode le attenzioni del Padre, ciascuno di noi soffre la sua potatura in vista di maggior gioia. Forbice del Padre è la tua parola, Gesù: parola che ci ha raggiunti, ci ha separati dal mondo in cui viviamo, parola che ha tolto da noi l’amore delle cose terrene e caduche, parola che ci ha portati ad accogliere te come unico sostegno e unico amore della nostra vita, parola che ha messo in noi lo Spirito Santo e quindi la vita eterna! La tua parola ci rende pronti a portare frutto, a soddisfare le attese del Padre, che può così compiacersi di noi come di te, suo unico Figlio! Unica mia e nostra attenzione sarà di rimanere in te, come tu sei attento a rimanere in noi! Per ben dieci volte hai pronunciato questa parola, Gesù, imprimendola così fortemente nella nostra mente e nel nostro cuore. Rimanere in te! Null’altro è così importante! Sei tu che dai valore alla nostra esistenza, è la tua presenza in noi che la fa essere fruttuosa. Rimanere in te. Senza di te la nostra vita è solo manifestazione dell’impotenza del mondo, è un poco che si perde nel nulla. Senza te siamo in balia del nemico, incapaci di vedere il volto di Dio Padre e di portare il suo santo Spirito. Se tu non sei in me sono inutile: nessuno potrebbe essere aiutato ad alzarsi, a salire dalla morte alla vita. Al contrario se tu, Gesù, sei in me, e lo sei mentre conservo gelosamente le tue parole come fondamento e base di ogni mia giornata, allora sono gloria di Dio: egli, Padre buono, può manifestare il suo amore! E lo manifesta anzitutto a me, ascoltando le mie preghiere e richieste, motivate dalla tua Parola santa.

Tu hai imparato dal Padre: egli ti ha amato e tu ami noi, che rimaniamo in te. Egli ti ha amato chiedendoti di soffrire stando in mezzo a noi peccatori che ti rifiutiamo. Egli ti ha amato donandoti lo Spirito Santo e chiedendoti di alitarlo su di noi, perché vediamo il suo amore! Egli ti ha amato chiedendoti di entrare nella nostra morte con amore e facendoti uscire da essa come primo per aprire le porte a una lunga schiera! Così tu ami noi: ci fai figli di Dio, ci chiedi di morire alle cose del mondo rinunciandovi per poterle godere come dono del Padre! Ci doni il tuo santo Spirito, che colma di gioia i nostri cuori e i nostri occhi. Nulla dà una gioia così grande come il vedere il Padre chinato su di noi, che ci ascolta, ci prende sul serio, impegna la sua onnipotenza per realizzare i nostri santi desideri.

Gesù, se la condizione per vedere tutto ciò è il conservare la tua Parola e renderla visibile nella mia vita, eccomi!

Voglio fare ciò che tu dici, come tu hai fatto la Parola del Padre e sei divenuto Parola!

Con la tua grazia, con la tua forza, eccomi.

 

 

 

5. IO HO SCELTO VOI

 

12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.

13 Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.

14 Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.

15 Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.

16 Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.

17 Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

 

Il comandamento che ci dai, Gesù, per rimanere nel tuo amore è una parola semplice, che impegna però quotidianamente tutte le nostre forze. “Che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati”. Dovrò continuare a guardare te, tenere il mio sguardo fisso su di te, per accorgermi del tuo amore, e prenderlo a regola di tutti i miei rapporti con i tuoi discepoli. Amarci gli uni gli altri: accogliere l’amore dei fratelli che ti ubbidiscono, lasciarmi amare e servire da loro come tu ti sei lasciato amare dal Padre! E poi donare l’amore gratuito, piegarmi a lavare i piedi, ascoltare e rispondere, servire solo per amore tuo. Tu ci hai amati senza badare al nostro grazie, ci hai amati quando eravamo peccatori, ci hai amati lasciandoti deridere e colpire e mettere a morte. Ci hai amati riversando su di noi l’amore del Padre, amore senza confini! Per noi hai dato la vita, perché noi, attraverso la tua morte potessimo conoscere l’amore di Dio che ci salva. Il tuo amore è il più grande, completo, perfetto. Ci hai trattato da veri amici. L’amicizia, per essere tale, deve essere corrisposta: tu ci chiedi di fare ciò che hai detto, di amarci gli uni gli altri, e saremo tuoi amici. Non ci chiedi di sviluppare sentimenti o particolari gesti nei tuoi riguardi, ma di amarci tra noi: questo ritieni amore per te!

Da parte tua già ci consideri amici tuoi: non ci dai ordini, ma ci manifesti i voleri del Padre, ci riveli quanto tu come Figlio unico hai ricevuto. Non ci vuoi servi, esecutori di ordini come macchine, ma ci vuoi figli, come tu sei figlio del Padre. La nostra amicizia verso di te è questa, diventare figli con te, esserti a fianco nella tua obbedienza d’amore al Padre.

Noi non abbiamo fantasia nell’amare: dobbiamo imparare, e impariamo da te. Tu ci hai scelto: noi non ti avremo mai scelto. Ci saremmo limitati ad ammirarti, a pregarti, ad adorarti. Tu invece ci hai scelti: hai posato il tuo sguardo su di me, mi hai visto debole, peccatore, ignorante, degno solo di disprezzo. Hai detto “questi è mio”, e hai fatto di me un tuo amico, hai cominciato a manifestare la tua sapienza e la tua potenza nella mia debolezza. Mi hai dato degli incarichi da svolgere a nome tuo, mi hai reso capace delle tue opere d’amore, di pronunciare le tue parole sante che portano frutto, il frutto dello Spirito e la salvezza delle anime. Tu hai costituito i dodici, li hai uniti in modo indivisibile!

E ancora mi hai dato la promessa che il Padre ascolta le mie richieste, le richieste che gli rivolgerò nel tuo nome, cioè nel desiderio di esserti obbediente e di darti gloria. Il frutto dell’esser tuo discepolo viene dal Padre: a lui lo chiediamo!

Gesù, ti ringrazio. Grazie che hai scelto e costituito i Dodici come portatori dello Spirito Santo in molti modi e senza misura! Grazie che hai scelto anche me ad essere tuo amico, partecipe del tuo esser figlio del Padre, e hai costituito anche me come segno dell’amore eterno!

Riconoscerò che sempre tutto è dono del Padre, che è così buono da ascoltare la mia e la nostra voce! Amerò i tuoi fratelli come miei fratelli, accetterò il loro amore e il loro servizio come tuo dono; per la tua gloria, mio Signore e mio Dio!

 

 

 

 

6. A CAUSA DEL MIO NOME

 

18 Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me.

19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.

20 Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.

21 Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.

22 Se io non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato.

23 Chi odia me, odia anche il Padre mio.

24 Se non avessi compiuto in mezzo a loro opere che nessun altro ha mai compiuto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio.

25 Questo, perché si compisse la parola che sta scritta nella loro Legge:  Mi hanno odiato senza ragione.

26 Quando verrà il Consolatore, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli mi darà testimonianza; 27 e anche voi mi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

C 16 1 Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. 2 Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio.

3 E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me.

4 Ma vi ho rivelato questo affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l'ho detto. Non ve le ho dette dal principio, perché ero con voi.

 

Signore Gesù, le parole con cui ti confidi con i tuoi discepoli sono ricche di amore e verità. Tu hai già sofferto molto l’odio ingiustificato degli uomini, da quello di Erode, quando sei nato, a quello dei Nazaretani e dei Giudei. Senza motivo, ani, proprio per il tuo grande amore al Padre, si è riversato su di te l’odio del Maligno, di Satana. E lui, il nemico, continuerà a esserti nemico e cercherà di distruggere ciò che tu hai costruito: anzitutto la Chiesa, la comunione dei tuoi discepoli. Ora tu li metti in guardia: essi non si dovranno meravigliare né lasciarsi fermare dalle avversità che sorgeranno contro di loro, proprio mentre essi cercheranno di donare l’amore del Padre a tutti. L’inimicizia che troveranno sarà invece garanzia, segno chiaro della provenienza divina della loro fede e dei loro carismi.

I discepoli stessi tuoi, Gesù, dal momento che tu li hai scelti e chiamati, ed essi ti hanno risposto, appartengono a te e non seguono le superficialità e frivolezze del mondo. L’odio che si riversa su di loro da parte del mondo è prova della loro salvezza. Gesù, tu sei stato odiato perché hai amato il Padre e hai rivelato il suo amore per gli uomini. Sei stato osservato, spiato, sospettato. Così sarà per coloro che ti amano. Il tuo nemico è sempre lo stesso e riesce a ingannare e sedurre sempre qualcuno per renderlo strumento della sua avversione a te.

I discepoli odiati a causa del tuo nome sapranno ancora rimanere nell’amore perché vedono quell’odio causato dal nemico, avversario tuo, dei discepoli tuoi e anche di coloro stessi che riesce a coinvolgere nella sua inimicizia.

Essi, spesso, sono avversari consapevoli e colpevoli, saranno giudicati e forse condannati perché si sono opposti all’amore del Padre e tuo, unica verità e unica strada santa verso la beatitudine. Saranno condannati, ma non noi li condanniamo, perché siamo anche noi peccatori e spesso partecipi del rifiuto di te in cui rimane il mondo.

Ci darai tu stesso, Gesù, la grazia di uscire dal mondo nemico, quando invierai su di noi il tuo Spirito, il Paraclito, che sarà per noi luce e forza. Egli ci illumina il volto di Dio affinché possiamo chiamarlo Padre e dargli quella fiducia illimitata che il Padre può ricevere dal Figlio. Lo Spirito che ti ci mandi è spirito di verità: egli ci concede di vedere e godere tutti i segni della paternità di Dio, ed entrando in noi rende anche la nostra vita “verità”, manifestazione cioè della natura divina, dell’amore eterno!

Divenendo verità diveniamo partecipi di te, che sei verità: chi vedrà o incontrerà noi, vedrà e incontrerà l’amore del Padre e del Figlio. Donaci, Gesù, lo spirito di verità. Diverremo testimoni di te, nostra salvezza. Testimoni che tu sei la vita, la pienezza, la gioia, la realizzazione. Testimoni, col nostro essere figli, che tu sei il Figlio unigenito del Padre! Il tuo Spirito ci fa tuoi testimoni: sempre impegnati a rivelare la tua presenza. La tua santità, il tuo amore, la tua bellezza.

La nostra testimonianza di te arriverà a superare gli ostacoli della nostra stessa pigrizia e delle passioni del nostro cuore non convertito. La nostra testimonianza di te affronterà con gioia anche gli ostacoli della inimicizia di chi vuole onorare Dio con la nostra morte! E davvero la nostra unità con te fino alla morte è onore e gloria del Padre!

 

continua