serie 1. parte 5

Vangelo secondo Marco: capitolo 1,14-15

Testo del Vangelo
(trad. CEI 1977)

Lectio

14 Dopo che Giovanni fu arrestato,

 

Signore Gesù, hai superato la prova: Satana non riesce a farti accettare i suoi metodi di vita e la sua idea di regno, non riesce a darti un'immagine di figlio che intacchi la certezza della paternità di Dio. Egli, sconfitto, si scaglia contro la vita del predicatore della tua consacrazione regale e della tua investitura nello Spirito: Giovanni viene consegnato. E la sua sorte preannuncia la tua. "Vuoi vivere una figliolanza e una regalità secondo le Scritture?" sembra ironizzare e minacciare Satana: "ecco cosa ti aspetta!". Giovanni non battezza più, non parla più di te, non annuncia più la tua grandezza e la tua missione, è costretto a tacere: attorno a te, silenzio.
Tu accogli questo evento come un segno, il segno che ora tocca a te manifestarti e tener desto il cuore degli uomini per rivolgerlo al Padre. Tu non rimani nel deserto, non ti fermi al Giordano: tu vai là dove gli uomini vivono e lavorano, dove soffrono e sperano.

Gesù andò nella Galilea,

predicando

il vangelo di Dio,

e diceva:

Eccoti in Galilea, la tua Galilea: qui ci sono i poveri e i peccatori, qui vivono coloro che non conoscono Dio, che nulla sanno della sua paternità. Qui nessuno attende che qualcuno rivolga loro la sua parola (Gv 7,52), qui tutti vivono sapendo di essere disprezzati da chi dice di conoscere Dio, e qui molti sono tentati di riscattarsi con una violenza che li renda accetti a tutto il popolo, cui viene promessa liberazione grazie alla forza delle armi! In Galilea tu, Gesù, sei luce nelle tenebre, luce che splende su coloro che dimorano in terra e ombra di morte (Is 8,23-9,1; Mt 4,15s)! Qui risuona la tua voce che con gioia solenne proclama il lieto annuncio! La tua voce non è quella dei profeti che, spinti dalla paura, prevedono castighi, che chiedono cambiamenti di vita. Tu porti una notizia gioiosa, quella attesa da secoli. Il popolo già sa che deve venire questo momento, ma lo ha atteso troppo e vive triste, rassegnato: non attende più! Ora tu li risvegli con la notizia buona di Dio, di Dio che è il "nostro padre" "nostro redentore" (Is 63,16), che "gioisce come lo sposo per la sposa" (62,5)! "Ecco, arriva il tuo salvatore" (62,11)! Da secoli questo vangelo rimaneva scritto sul rotolo, ora risuona con la tua voce sicura e risplende sul tuo volto e nei tuoi occhi con gioia soave! Tu non dubiti di questo vangelo, perché sei stato chiamato figlio e perché tu stesso hai visto, nei quaranta giorni, che lo sei davvero!

15 "Il tempo è compiuto

Gesù, il tuo evangelista riassume in quattro parole tutto l'annuncio lieto che tu hai donato alla Galilea: metti anche in me il tuo Spirito perché comprenda e mi lasci cambiare il cuore e la vita!
"Il tempo è compiuto": il tempo è sinonimo di attesa, di fatica, di fretta! Il tempo è riempito di occupazioni, di desideri, di sogni. Il tempo è tensione verso quel momento che lo trasformerà in eternità, che dal continuo cambiamento si giungerà alla stabilità, alla sicurezza. Il tempo è attesa dell'ora di Dio, l'ora promessa, l'ora del suo intervento che farà si che "il tuo sole non tramonterà più" "perché il Signore sarà per te luce eterna; saranno finiti i giorni del tuo lutto" (Is 60,20)! "A suo tempo farò ciò speditamente" dice il Signore (22).
Il tempo che corre è finito, è compiuto. La tua presenza, Gesù, segna l'arrivo di un tempo nuovo, che porta ad un modo nuovo di vivere, non più scandito dai giorni che passano, ma dalla luce del tuo volto, dal suono dei tuoi passi! La tua presenza è inizio di un giorno nuovo, giorno stabile senza notte, giorno colmato dall'amore del Padre, giorno che ci vede sempre uniti a te! Tu ci doni questa bella notizia: siamo nel giorno della salvezza di Dio! Il tempo della creazione del mondo è compiuto, concluso: ora siamo nel tempo in cui possiamo passeggiare con Dio nel giardino che tu ci apri: il cielo non si chiude più sopra di te, e noi con te viviamo una nuova vita senza paura della morte.

e il regno di Dio è vicino;

"Il regno di Dio è vicino"! Si avvicina il regno perché è tra noi il re! Ecco, il re viene, sei tu il nostro re! Quando ti incontro e ti accolgo inizia il regno. Il regno è di Dio, perché lui ti ha mandato e ti ha dato il suo Spirito e ti ha chiamato figlio. Il regno è vicino, perché basta che io ti faccia entrare nella mia vita, e la libertà e la gioia diventano mie! Quando tu entri liberi dalle paure e dalle schiavitù, perché tu rivesti e riempi d'amore ogni decisione ed ogni azione, anzi, riempi dell'amore del Padre la luce dei miei occhi. Quando ci sei tu io vedo attorno a me solo persone amate da te e dal Padre e non vedo altra strada per me che continuare l'amore. Regno di Dio! Sei tu il Regno di Dio, regno che cresce dentro e tra gli uomini, cresce adagio, cresce misteriosamente e smisuratamente! Regno osteggiato da chi è sicuro di sè, da chi non vuol servire, da chi non vuole vedere che Dio è un padre chinato sui suoi piccoli, soprattutto su quelli che soffrono (Ez 34,16-22; Sal 72,12s). Regno cercato da chi geme tra le ingiustizie degli uomini, e trovato da chi accetta la tua croce e vuol morire con te! Regno che tutti vedono (15,2.9.17.18.26.32), ma che godono solo coloro che ti amano, e ti amano in croce (15,43). Arrivi tu, Gesù, e Dio regna! Si diffonde la gioia, l'armonia, la pace (Sal 96,10s; 97,1; 98,6) perché questa è davvero la bella notizia: gli uomini che dominano non riescono più a tenermi schiavo, perché sei tu che regni! Essi non riescono più a togliermi la vita, perché tu ci fai vivere!

convertitevi e credete al Vangelo".

La bella notizia che ci annunci è davvero bella: possiamo convertirci, possiamo ritornare al Padre smettendo i nostri egoismi da cui speriamo sicurezza e vita. Possiamo coltivare pensieri che vanno oltre le cose del mondo, orientarli al futuro di gioia! Possiamo smettere di vivere per noi stessi e cominciare a vivere per te. Possiamo procedere nel cammino verso il Padre, orientando a lui ogni scelta. Posso smettere tutte le mie paure, fondate sulle mie capacità e incapacità e oltrepassare i miei pensieri e ragionamenti, per gustare la verità della tua parola e della paternità di Dio. Si, voglio convertirmi, Gesù! Voglio fondare la mia vita sulla tua parola, sulla rivelazione che tu apri col tuo essere figlio: Dio è mio Padre, Dio è nostro Padre (1Ts 1,9)!
Il Padre è davvero Padre: credo in lui basandomi su ciò che mi dici tu, Gesù, sulla buona notizia del tuo amore, che tu, come figlio, riveli! La mia vita si trasforma, si converte: non ho più paura del futuro e non ho più paura del passato. Tu li possiedi nel tuo amore! Non ho più paura degli altri nè di me stesso: ci sei tu che mi ami e mi rendi amore. Non vedo più piccoli e grandi attorno a me: sono tutti grandi perché sono tuoi, tutti piccoli perché miei fratelli. Ed io sono grande perché sono tuo, e sono piccolo, molto piccolo, perché sono nulla, sono vuoto senza di te!

/\

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