serie 6. parte 2

Vangelo secondo Marco: capitolo 14,1-11

Testo del Vangelo
(trad. CEI 2008)

Lectio

1Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturarlo con un inganno per farlo morire. 2Dicevano infatti: "Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo".
3Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. 4Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: "Perché questo spreco di profumo? 5Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!". Ed erano infuriati contro di lei.
6Allora Gesù disse: "Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un'azione buona verso di me. 7I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. 8Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto".
10Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per consegnare loro Gesù. 11Quelli, all'udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno.

Essi sanno che il popolo ti ama, sanno di non aver motivi veri e plausibili per ucciderti, eppure questo proposito tengono nel cuore, pur nell'imminenza della Pasqua. Tu, Gesù, non hai paura: sai d'essere nelle mani di Dio. Egli è il Dio amico dei poveri e consolatore degli afflitti. La casa in cui ti trovi a soggiornare è proprio a Betania, "casa del povero", "casa dell'afflitto": il povero e l'afflitto si consegna a Dio con fiducia.
Simone, soprannominato lebbroso, è il tuo ospite che ti accoglie a tavola. Egli non dice nulla, perché sei tu sempre il primo e l'unico signore in ogni casa e in ogni situazione.
Nemmeno la donna, che giunge inattesa e imprevista, ti toglie il posto che occupi, anzi, con il suo gesto completa la tua manifestazione. Ella porta con sè un vaso di alabastro, vaso prezioso che contiene il preziosissimo olio profumato. Esso è tutto per te: nessun altro è degno di condividere quel profumo di nardo, che il Cantico dei Cantici attribuisce alla dignità regale (1,12; 4,13) e che i sacerdoti usano per confezionare l'incenso che viene offerto nel tempio.
L'amore di questa donna è perfetto, completo. Ella ti ama mentre i capi decidono la tua morte, e, dato che devi morire, spezza il vaso prezioso, proprio come si deve fare in ogni sepolcro al momento della sepoltura. L'olio profumato scende sul tuo capo, come sul capo di Aronne (Es 30,22), il sacerdote, e come sul capo di Davide, il re scelto e amato da Dio (1Sam 16,13).
Tu sei degno di essere conosciuto come colui che da Dio è consacrato Sacerdote, Re e profeta (1Re 19,16). Dato che nessuno ti unge, lo fa lei, la donna senza nome, donna che rappresenta la Chiesa, che ti ama e vuole esprimere la sua gioia per la tua presenza nella casa degli uomini per mangiare con loro. Ella ti onora in anticipo, sapendo che gli uomini ti rifiuteranno e ti uccideranno. Ella non impedisce il compiersi del disegno di Dio, ma vuol dire a tutti che non tutti ti odiano e ti eliminano dal loro cuore, perché Dio ti ama e ti manifesta come il suo consacrato. Il suo gesto è profezia della tua regalità e del tuo eterno sacerdozio: diventi sacerdote e re quando offri la tua vita. Il profumo sul tuo capo attira verso di te gli sguardi e l'attenzione di tutti: sei colui che deve venire, il Messia atteso. Quella donna, come la Chiesa, lo vuol dire e testimoniare.
Chi non condivide l'amore per te grida allo scandalo: ci sono i poveri! Per i poveri essi certamente non hanno mai fatto nulla. Essi non amano i poveri: se li amassero non saprebbero forse che essi per primi sono felici di vederti onorato e consacrato? Tu sei uno di loro, sei il vero Povero di Dio, quel povero che arricchisci molti della vita vera e santa, la vita divina ed eterna. Chi si arrabbia contro la donna pensando di amare i poveri, non ama il Povero: cerca invece solo di nascondere la propria menzogna, la propria schiavitù a mammona. Chi ama i poveri assenti, spesso non ama il povero che vive con lui.
Tu, Gesù, avverti che il rimprovero alla donna è rivolto a te. Anche qui c'è qualcuno che sostiene la decisione dei sommi sacerdoti e degli scribi. Coloro che vogliono la tua morte hanno ovunque chi li appoggia. Tu difendi la donna, essa non va rimproverata. Quanto ha fatto è "buona azione", perché seppellire i morti è buona azione (Tb 2,4), ed è più urgente dell'elemosina che si deve elargire a Pasqua. Tu dici a quegli uomini: se volete aiutare i poveri, fatelo col vostro denaro, non con quello degli altri. I poveri non mancheranno mai (Dt 15,11). Ma ricordatevi che il primo "Povero" sono io, qui nel villaggio che si chiama "casa del Povero". Volete amare me? Fatelo adesso, fin che odorate questo profumo: dopo non potrete più.
La donna ha compiuto un gesto esemplare, come la vedova che aveva donato i suoi ultimi spiccioli (12,44). Tutt'e due hanno fatto tutto quello che potevano per Dio. E Dio le ricompensa tutt'e due. Il loro gesto verrà ricordato ovunque nel mondo, sarà elogiato, ma soprattutto imitato, e persino superato da coloro che offrono tutta la propria vita a te, Gesù, nel servizio umile e nascosto ai poveri del mondo.
Gesù, uno dei tuoi non ha imitato la donna, nemmeno l'ha approvata dopo il tuo intervento, anzi, ha progettato di vendere te per denaro; chi ama il denaro vende il povero per saziare la propria avidità. Giuda sta rallegrando i tuoi nemici, si allontana dalla Chiesa, ti tradisce. Egli è Uno dei Dodici: anche nella Chiesa dovremo essere vigilanti, perché il maligno può arrivare a tentare anche chi è tuo da sempre.

Signore Gesù, abbi pietà di noi, che siamo in pericolo. Concedimi di condividere l'amore della donna di Betania per te, e di spezzare per te tutti i miei tesori preziosi.

 

 

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