05/01
/2003 - Domenica 2ª del Tempo di Natale - Anno B / www.cinquepani.it
Prima lettura |
dal Salmo |
Seconda lettura |
Vangelo |
Siracide 24, 1-4. 8-12 |
147 |
Efesini 1, 3-6. 15-18 |
Giovanni 1, 1-18 |
Il tempo liturgico del Natale continua fino alla domenica dopo l’Epifania. Anche oggi quindi soffermiamo la nostra attenzione sul mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio! È un mistero che ci riempie di gioia, ma anche che ci fa ripensare al significato nuovo e profondo della vita e di tutte le cose e di tutti gli avvenimenti.
Come prima lettura ascoltiamo un brano del libro del Siracide. È la Sapienza che parla, e parla come fosse una persona. Noi non facciamo fatica a comprendere: è come parlasse il Verbo di Dio, il Figlio suo che dice: "…il mio trono era su una colonna di nubi. …il mio creatore mi fece piantare la tenda e mi disse: Fissa la tenda in Giacobbe... Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi creò!… ".
Le parole di questo passo sono una bella introduzione alla rilettura del brano evangelico, che abbiamo già sentito a Natale, ma così ricco di spunti di meditazione e di stupore, che mai riusciremo a concluderne la lettura! Il Verbo è chiamato qui luce vera che viene nel mondo. La luce è necessaria ad ogni uomo. Con la parola luce non si intende certamente soltanto e nemmeno primariamente quella del sole, ma si intende quella chiarezza e consapevolezza che ogni uomo deve avere per potersi sentire uomo, uomo amato, utile, necessario, grande e, sopratutto, figlio di Dio! La luce vera che viene ora è quella che scioglie i dubbi e gli errori che hanno continuato e continuano ad insidiare l’opinione che l’uomo ha di se stesso. Quanti modi di pensare e mode di pensiero, chiamate anche filosofia, hanno teso trabocchetti e ingannato molti lungo i secoli! Finalmente la luce vera: a questa luce io so d’essere amato dal Padre, so di venire da lui, so di avere da lui una parola sicura su cui fondare la mia vita, scopro di essere figlio, di avere molti fratelli. A questa luce scopro di essere chiamato alla santità e di godere di ogni benedizione spirituale!
Così si esprime San Paolo nella seconda lettura di oggi. Anch’egli illuminato dall’alto ha scoperto con gioia la sua vera identità spirituale, e ha scoperto la vera identità di Dio, Padre della gloria! Egli ha ormai soltanto questo desiderio per i cristiani, per noi: che Dio possa illuminare gli occhi della nostra mente per farci comprendere "quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità tra i santi"!
Gesù è la nostra luce: grazie a lui conosciamo il Padre, e grazie a lui riceviamo la pienezza dell’amore del Padre!
Ti adoriamo, Signore Gesù: tu illumini e vinci le tenebre che spesso teniamo nel cuore. Tu vieni e ci rivesti di forza per vincere le tenebre che ci insidiano dall’esterno con la seduzione dell’apparenza. Ti adoriamo, Figlio del Dio vivente! Ti adoriamo, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, ti adoriamo e ti desideriamo! Quando tu vieni fai anche di noi dei figli per il Padre, veri figli di Dio! Grazie a te sappiamo contraccambiare al Padre l’amore che riceviamo da lui! Grazie, Signore Gesù!
(vedi gli opuscoli "In Lui è la vita" e "Il Verbo si è fatto carne"!)
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