CONTINUA DA CHIEDONO MIRACOLI...
13. SETTE ELETTRONICHE
La
cristianità non si presenta sempre con le caratteristiche che Gesù ha voluto
dare: unità fondata sull'amore reciproco ricevuto dallo Spirito di Dio Padre:
«da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per
gli altri».43 Purtroppo ci sono sempre stati, fin dai primissimi secoli, gruppi
più o meno numerosi di cristiani che, per i più svariati motivi, si sono fatti
dissenzienti - anche con l'uso della violenza - dai loro fratelli.
La
Chiesa di Gesù Cristo, simboleggiata dalla rete che non si spezza benché piena
di 153 grossi pesci 44 non può di fatto dividersi: uno solo è il
suo Signore, uno il Padre, uno lo Spirito Santo che la anima.
Ma
i cristiani, peccatori, si dividono gli uni dagli altri. E così siamo oggi di
fronte allo spettacolo di chiese o denominazioni cristiane o addirittura sètte
che si fronteggiano, che si offendono reciprocamente: e lo fanno in nome di quei
Gesù Cristo che è morto anche per questi peccati e chiede al Padre l'unità
dei suoi: «che siano perfetti nell'unità, perché il mondo creda che Tu mi hai
mandato».45 A dire il vero oggi c'è anche tanta volontà di unità tra i
cristiani di chiese diverse, tante iniziative di preghiera, di dialogo, di
reciproco aiuto e di impegno comune a risolvere i vari problemi dell'umanità.
Questa tensione all'unità nel nostro secolo ha preso il nome di «ecumenismo».
Questo
Movimento Ecumenico, che vede impegnata la Chiesa Cattolica e molte altre chiese
cristiane, ha già portato grandi frutti nell'abbattimento di barriere
psicologiche e intellettuali, nel chiarimento di pregiudizi e preconcetti. Ci si
è accorti che tutti quelli che credono in Gesù Cristo come Dio e Signore sono
fratelli, anche se ancora non del tutto d'accordo su qualche aspetto della
dottrina evangelica e sulle sue conseguenze pratiche.
Il
riconoscersi fratelli, il riconoscere reciprocamente valido e legittimo il
battesimo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo fa nascere e
crescere la gioia dell'incontrarsi, dell'aiutarsi ad ascoltare la Parola di Dio
e ubbidirla, del donarsi reciprocamente testimonianze di fede e di amore, del
mettersi insieme in ginocchio a pregare, lodare e benedire il Dio Padre del
Signore Gesù.
La
divisione rimane ancora uno scandalo, un limite indiscutibile alla luce che Dio
vorrebbe diffondere sul mondo tramite i suoi figli.
Alcuni
gruppi di credenti in Cristo Gesù conservano tuttora un comportamento settario
ritenendo di essere gli unici detentori della verità e della pratica
evangelica. Tra essi spiccano oggi in particolare quei gruppi chiamati «sètte
elettroniche». Queste sorgono in seguito alla predicazione di qualche pastore
famoso (di solito in ambito protestante) e si diffondono tramite radio,
televisione, libri. Dispongono di ingenti mezzi finanziari, anche perché talora
sono strumentalizzate e perciò sostenute da società multinazionali.
«La
Texaco considera inestimabile l'aiuto offerto dai membri dell'ILV (Istituto
Linguistico de Verano) e annualmente verserà una somma a questo ente fino a
quando rimanga nel paese (Ecuador), dato che non ha preteso niente per i servizi
prestati».46
L'ILV
si occupa principalmente di traduzioni bibliche.
Quali
servizi ha prestato alla Texaco? La consegna della zona abitata dagli indios
Huaorani alla compagnia petrolifera.46 I predicatori, che fondano e presiedono
gruppi «cristiani», indipendenti tra di loro, propongono in genere l'adesione
a Gesù Cristo, ma ignorando l'incontro con Lui attraverso i santi Sacramenti e
l'inserimento concreto nella Chiesa, Corpo di Cristo.
Anzi,
tali predicatori sono non solo critici, ma avversari accaniti della Chiesa
Cattolica e di tutte le chiese ufficiali.
Molti
giovani cattolici, assetati di un incontro personale con Gesù accettano
l'invito di queste sètte. Gesù sì, Chiesa no.
Perché?!
In certi casi questo atteggiamento può esser stato provocato da un concetto
troppo unilaterale di chiesa per cui è mancata loro una proposta spirituale
chiara ed esigente o un esempio da parte dei loro fratelli cattolici.
43 Gv 13, 35
44 Gv21,11
45 Gv 17,21
46
P. Canova, Un vulcano in eruzione, Emisud
Bologna 1987, pg. 139
14. POLITICA
E'
un tema molto complesso, riflettuto e dibattuto. Non è mio intento fare un
trattato di politica: non sono minimamente preparato. Mi pare però opportuno
dire una parola sull'influenza che le sétte possono avere in questo campo ed
anche come esse possono essere sfruttate.
La
politica è gestita dagli uomini. Nessuna meraviglia perciò se in questo ambito
lavorano persone che si lasciano influenzare da maghi e credenze religiose
esotiche, da filosofie basate su superstizioni, da religioni nuove, nonché
dalla sete del potere che giunge ad usare tecniche di manipolazione della
personalità.
Secondo
Mons. Casale gli strati alti della società, la classe dirigente, è attratta
dalla teosofia, dall'antroposofia e dai culti orientali, dove «la religione è
assorbita dalla filosofia e la fede dalla ragione».47 Alle logge massoniche
infatti partecipano frequentemente uomini politici. Uomini politici hanno
dichiarato in pubblico di aver interpellato maghi e maghe prima o durante i loro
lavori parlamentari italiani! Non è solo la ragione ed il buon senso che
prendono piede nei luoghi importanti come le assemblee legislative! Il
Presidente U.S.A. Bush si è fatto assistere e sostenere 'spiritualmente' da un
famoso predicatore di una setta elettronica nel prendere la decisione d'iniziare
la guerra del Golfo (1991).
Ma
la politica va oltre.
Il
segretario di Stato americano Rockfeller, in una conferenza tenuta a Roma nel
1969 ha detto apertamente che in America Latina bisogna «sostituire i cattolici
con altri cristiani».48 Sembra che la politica statunitense p. es. tenti di
sfasciare l'unità dei popoli quando vuole imporre la propria legge economica:
per farlo non esita a servirsi
anche
delle sètte e a finanziarle a questo scopo.
Ma
succede anche questo: il presidente dell'Ecuador, Roldòs, e quello del Panama,
Torrijos, sono periti in misteriosi incidenti aerei nel 198 1, poco dopo aver
firmato decreti di espulsione di una setta religiosa. Questa setta era sostenuta
da una potente compagnia petrolifera, cui aveva prestato preziosi servizi. 49
Vari programmi politici statunitensi - certamente per favorire l'espansione
della propria potenza economica - prevedono di cambiare nel mondo il concetto di
uomo, l'immagine che l'uomo ha di se stesso. 50 In questo programma s'inserisce
ottimamente il movimento Nuova Era (New Age). Nel n. 2/1990 della rivista «New
Age» diffusa in Italia si legge, a proposito della musica: «La musica della
Nuova Era anticipa nuovi modi di considerare l'esistenza stessa e tutti i suoi
valori naturali e culturali».51
Per
realizzare questi scopi serve pure la droga (progetto della C.I.A. "MK
ultra": diffondere centinaia di milioni di dosi di LSD a soggetti
inconsapevoli. La religione più difficile da coinvolgere è la cristiana
(chiese ufficiali e cattolica in particolare), che, nel proclamare la Signoria
di Gesù Cristo, difende pure la libertà e dignità dell'uomo e promuove l'unità
e l'autonomia dei popoli per una loro crescita umana e sociale.
Dentro
questa politica si trovano a lavorare anche i politici cristiani. Qui essi
devono testimoniare la loro fede e l'amore di Dio per l'uomo. Essi vanno
sostenuti e incoraggiati a non lasciarsi abbattere da insuccessi e calunnie.
Talora essi sono veri martiri, missionari che lavorano in ambiente pagano,
ostile, impenetrabile: ambiente dove domina il dio Mammona, pronto a distruggere
l'amore per gli uomini e l'amore tra gli uomini.
S.Paolo
fa questa raccomandazione a Timoteo: «Ti raccomando dunque, prima di tutto, che
si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini,
per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere
una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità».53
47
Messaggero di S. Antonio, dic. 90, pg.
17
48
P. Canova, o. c., pg. 128
49
id., pg. 136; 140
50
Adessa, Ist. Schilier, convegno GRIS Bergamo, 15.9.91
51
A. Staiti, o.c., pg 47
52
Adessa, o. c.
53
1Tim 2,1-2
15.
CHE COSA
MANCA.
Che
cosa cercano e che cosa trovano le persone affascinate dalle sètte o dai nuovi
movimenti religiosi? Tutti noi siamo alla ricerca della pace interiore e della
felicità, dell'armonia e della sicurezza. Anche quelle persone che si sentono
attratte dalle sètte e dai nuovi movimenti sono persone che - per avere gioia e
felicità - hanno bisogno di comunità, calore, amicizia, fraternità, hanno
bisogno di sentirsi utili, accolti, tollerati, aver sicurezza e protezione,
guida spirituale, ecc.
Nella
situazione odierna, dove la convivenza è un agglomerato di persone che vivono
accanto senza conoscersi - e spesso anche l'appartenenza a una chiesa lascia
nell'anonimato, nell'isolamento -, diviene spontaneo desiderare il piccolo
gruppo, la cerchia ristretta dove si possa esser qualcuno.
Le
sètte e i gruppi dei nuovi movimenti religiosi sembrano offrire questa
attenzione ai singoli individui, il sostegno in piccole comunità unite. Così
suppliscono pure alla mancanza di unione spirituale che si registra così spesso
persino all'interno della famiglia tra i coniugi e tra genitori e figli.
Questi
gruppi offrono risposte semplici e «Sicure» alla domande vitali e religiose.
Le loro direttive sono chiare, talora sono nuove verità, provate dall'autorità
morale di qualche personaggio o da qualche «rivelazione» nuova.
L'ignoranza
della verità cristiana e talora anche purtroppo un cristianesimo poco attento a
suscitare e a sorreggere una "vera" esperienza di fede, favorisce
molto l'approccio a queste nuove risposte; la debole capacità critica dell'uomo
d'oggi, che si accontenta di ascoltare e non ha più il tempo di pensare, fa il
resto.
La
ricerca di un ambiente caldo e d'amicizia fa superare con superficialità la
necessità di vagliare le convinzioni. E la mentalità molto diffusa, secondo la
quale dappertutto c'è del buono, e la convinzione che in fondo si tratta di un
unico Dio a cui vengono dati nomi diversi, e quindi, comunque si preghi e
comunque lo si adori è ben servito, rendono anche il credente ben disposto
verso qualunque messaggio che si presenti come religioso o con parole «spirituali».
Questi
gruppi offrono poi possibilità di impegno personale, di responsabilità, di
sviluppo del proprio potenziale, di sentirsi membri di un'èlite. Molte persone,
frustrate nella famiglia e nel lavoro, ci cadono dentro trovandovi una certa
compensazione a ciò che loro manca. Alcune sètte sembrano offrire una
formazione biblica, una realizzazione e direzione spirituale
da parte di maestri
carismatici influenti, cui si può obbedire ciecamente, delegando ad altri la
decisione personale.
Comprendi
anche tu che persone deboli ed incerte, con problemi interiori di maturazione
umana, anche fossero colte e istruite, trovano facilmente un'esca deliziosa al
loro appetito nelle promesse delle sètte e dei nuovi gruppi: i quali non sempre
si presentano con onestà, ma usano raggiri, lusinghe, metodi di alterazione
delle coscienze, esortazioni continue, sottomissione automatica alle direttive,
concentrazione sul leader, distribuzione di denaro e medicine, isolamento
psicologico dei nuovi adepti, ecc... Chi si accorge che l'amicizia loro offerta
e una messinscena che li porterà a farsi convertire a nuove credenze? In realtà
ciò che manca all'uomo che cade nelle reti delle sètte, è la conoscenza di
Gesù Cristo, il Figlio di Dio.
Talvolta
gli manca tale conoscenza perché lo ha rifiutato.
Tal
altra gli manca perché, per un falso concetto del rispetto della libertà
individuale, non gli è stato annunciato.
Talvolta
ancora è stato forse annunciato un Gesù parziale, un Gesù capace solo di dar
comandamenti o istruzioni, un Gesù sentimentale, ecc. C'è anche chi ha alle
spalle una autentica iniziazione cristiana, ma che per vari motivi ha
dimenticato; c'è pure chi non l'ha mai avuta. Chi potrà mai ingannare chi ha
conosciuto veramente il Signore? Per chi ha trovato la pienezza della vita le
illusioni settarie sono riconosciute vane, come chi ha mangiato il formaggio non
può essere ingannato dal polistirolo.
Sì,
ciò che in realtà manca in queste persone è la conoscenza profonda del
Signore Gesù, che viene ricercato in surrogati.
16. CRISTIANI SIGNIFICATIVI
La
nostra presenza cristiana in mezzo a uomini portatori di varie credenze o
convinzioni o in cerca di qualche luce e di sicurezza, è senza dubbio un dono
di Dio per loro. La nostra presenza infatti è una testimonianza alla vera
salvezza che Dio offre all'uomo, Gesù Cristo crocifisso. A patto naturalmente
che la nostra presenza cristiana non sia solo di nome.
Affermiamo
che è Gesù il Salvatore degli uomini: perciò è necessario che siamo
intimamente uniti alla sua Persona con amore e obbedienza. Non basta che noi
siamo onesti, che siamo giusti, che siamo accoglienti, che scegliamo di
difendere i poveri, che aiutiamo gli altri a responsabilizzarsi. Non siamo noi i
salvatori, non sono le nostre virtù o i nostri atti anche eroici che salvano
gli uomini. Essi possono essere salvati solo da Gesù.
E'
Lui che riempie i cuori vuoti, che dà vita e gioia duratura.
La
nostra presenza è significativa e utile al mondo quando portiamo in noi la vita
di Gesù. Egli stesso ha detto di S. Paolo: «porterà il mio Nome... »54 e ai discepoli: «senza di me non potete far nulla», «chi
rimane in me porta molto frutto»55. Un certo «pudore», che si rivela poi
timore degli uomini, ci fa cedere al pericolo della secolarizzazione. Siamo
tentati di lasciare sottinteso il nostro rapporto con Gesù, perché ci riesce
compromettente pronunciare il suo nome e dichiararci
suoi amici. A forza di lasciarlo sottinteso esso rischia
di rimanere escluso.
E
poi succede che invece di dare importanza alla sua Persona, diamo importanza ai
«valori» di cui la cultura cristiana è portatrice. I valori sono apprezzati
anche dagli atei e dai pagani e così noi ci illudiamo di farci accogliere e di
far accogliere il messaggio cristiano dal mondo. In tal modo però presentiamo
al mondo solo dei valori, non presentiamo Gesù. Chi accoglie i «valori»
(rispetto alla vita, giustizia, pace, ecologia ... ) ancora non è salvo. E'
salvo chi accoglie «Colui che il Padre ha mandato»! L'annuncio cristiano deve
far sempre i conti con il rifiuto e la persecuzione o l'indifferenza.
Se
risultiamo poco significativi, per nulla incisivi, è perché abbiamo perso la
testimonianza di Gesù, il vero e unico salvatore dell'uomo.
E'
la testimonianza di Gesù che mi fa segno di contraddizione. Di fronte a Lui si
dividono i cuori. Se non sono pronto ad esser disprezzato o ad esser trattato da
poveretto e ignorante non diventerò mai testimone di Gesù, perché Egli talora
è ignorato e disprezzato, non sempre bene accolto. Se voglio esser testimone di
Gesù debbo esser pronto alla derisione, anche da parte dei parenti, degli
amici, dei conoscenti, delle persone influenti.
Quando
Gesù ha dei testimoni allora può toccare i cuori e salvare coloro che iniziano
ad amarlo.
Questa
certezza e centralità di Gesù vuole essere pure la luce del discernimento
cristiano. Se io cercassi di fare ciò che è bene e di evitare ciò che è
male, metterei al centro delle mie scelte le mie convinzioni e potrei restare
ingannato, perché posso vedere bene o male ciò che soddisfa o contrasta il mio
egoismo o l'egoismo degli altri.
Voglio
abituarmi a discernere invece confrontando tutto con Gesù, mandato da Dio per
essere il «giudice»: farò ciò che piace a Gesù e non farò ciò che a Lui
non piace. Confronterò tutto con ciò che Gesù dice. Sono così obbligato a
rileggere e meditare sempre di nuovo il Vangelo e a tenermi occupato con la
preghiera.
Vero
discernimento cristiano è il valutare le scelte e i fatti e le parole
rispondendo a questi interrogativi: vengono da Gesù? portano a Gesù? danno
gloria a Gesù?
Se
mi abituo a questo discernimento le sètte e i nuovi movimenti religiosi non
saranno più un pericolo per me: esse sono fondate infatti su ragionamenti
umani, non su Gesù! E quando sarò rinfrancato in questo discernimento potrò
essere un dono per i fratelli, un sostegno, una luce per dare sicurezza anche
alla loro vita!
54
At9,15
55
Gv 15,5
17. IL MIO E IL TUO COMPITO
Qual
è il compito del cristiano in questo agitarsi confuso di molte presunte verità?
Credo di poterlo riassumere con quattro parole: testimoniare, proporre,
difendersi, difendere.
Ti
propongo anzitutto di diventare testimone di Gesù. Ciò potrà avvenire
attraverso gesti significativi della vita, anche se piccoli, decisioni che
cambiano il modo di vivere e ci rendono consapevoli di essere realmente e
concretamente impegnati con Gesù nella sua Chiesa. Questi gesti significativi e
incisivi possono essere l'impegno di una preghiera quotidiana più prolungata,
il prendersi dei giorni di ritiro spirituale, il decidere una povertà pratica
in casa propria, il frequentare un corso di specializzazione o di formazione
cristiana o di servizio di carità e volontariato, l'impegnare una parte stabile
dello stipendio per soccorrere le comunità cristiane povere ecc. ecc., offrirsi
per un servizio stabile in parrocchia...
Tutto
questo naturalmente avverrà per amore di Gesù, senza pudore di dichiararlo
apertamente, se utile alla sua gloria.
Così
la tua vita diventa una proposta: per chi è frastornato e disorientato dal
luccichio di tante parole tu diverrai un faro, un punto di riferimento. E l'aver
preso delle decisioni significative ti sarà di stimolo e di incoraggiamento per
proporre il nome di Gesù a chi ti avvicina. E le tue parole saranno autorevoli.
Potrai proporre la fede in Gesù come l'unico e vero dono che restituisce
all'uomo la pienezza dell'umanità, cioè l'esser figli per Dio col suo Unico
Figlio nella comunità da Lui voluta e da Lui sostenuta nei secoli.
Ti
riuscirà allora facile difendere il tuo cuore e la tua mente dalle attrattive
dei nuovi ragionamenti e dei seducenti miracoli delle varie magie.
Questa
difesa sarà sicura con una vita di unione a Gesù e sarà rafforzata dalla
ricerca di una istruzione sempre più profonda e più biblica dei misteri della
fede. Frequenza alle catechesi, lettura di libri che completino l'istruzione di
base, confronto personale con un padre spirituale che aiuti ad essere centrati
su Gesù Cristo nel proprio discernimento.
E'
necessario pure difendere gli altri cristiani, vivendo con loro momenti di
comunione e di amicizia sincera, vivere anche l'unità della parrocchia in modo
che tutti possano sentirsi accolti e stimati personalmente e in modo che tutti
possano esercitare i propri carismi e le proprie doti per l'edificazione della
comunità.
Le
persone sole e quelle che restano sole, o per la morte dei propri cari, o per
difficoltà col coniuge, o perché non inserite ancora nella comunità
ecclesiale sono le persone maggiormente esposte al pericolo dell'inganno dei
nuovi gruppi religiosi e simili. Così pure le persone che hanno molto tempo
libero e lo dedicano a sé stesse rischiano di cercare soddisfazioni in
ginnastiche olistiche o training o meditazioni proposte da guru e maestri che
disorientano e distolgono dalla fede. Proposte per occupare il tempo libero per
amare i nuovi poveri con qualche forma di volontariato sono un dono che difende
da molte tentazioni.
Noi
cristiani non possiamo permettere che il maligno disorienti e distragga dalla
Verità un numero così grande di persone. Non possiamo tacere. La nostra vita
deve diventare un grido, una proclamazione, un messaggio, una proposta.
Siamo
missionari per i nostri vicini di casa, per i nostri colleghi di lavoro, per i
nostri parenti, per chiunque incontriamo: missionari di Colui che è stato
mandato per salvare l'uomo dalle sue false immagini di Dio, che lo rendono
schiavo dell'egoismo proprio e altrui.
18. LA PROFEZIA DI UN PAGANO
Ponzio
Pilato quando ha rivolto a Gesù la domanda che tutti gli uomini si pongono, non
s'è preso tempo per attendere la risposta.
Egli
ha chiesto a Gesù: «che cos'è la verità?». Davanti a lui è rimasto Gesù,
coronato di spine, in silenzio. Davanti a Pilato è rimasta la verità: l'amore
vero di Dio, l'amore puro, l'amore disinteressato.
Pilato
non ha compreso, eppure è stato strumento dell'ultima e più bella profezia di
Dio agli uomini: ha fatto scrivere una frase che viene letta ancora in tutto il
mondo annunciando la Verità: «Questi è Gesù Nazareno, il Re dei Giudei».
Pilato
stesso non conosceva pienamente il significato di ciò che ha scritto:
quell'uomo che viene da Nazaret è Gesù, la salvezza che Dio offre agli uomini.
Nella lingua ebraica il termine Nazareno ricorda quel Germoglio che era stato
annunciato dai profeti: quell'uomo è mandato da Dio. Ed Egli è il Re dei
Giudei: Egli è colui che incarna la vera regalità di Dio, unico Re, per il suo
popolo a favore di tutti i popoli.
Gesù
Crocifisso mostra agli uomini il vero volto di Dio, amico dell'uomo.
E
Pilato ha fatto scrivere la sua profezia in tre lingue: ebraico, greco, latino.
In
ebraico: la lingua del popolo che si crede di Dio, del popolo religioso e sicuro
della propria religiosità tanto da potersi permettere di giudicare tutti gli
altri popoli come esclusi dalla misericordia dell'unico Dio! Gesù è offerto
come Re agli uomini religiosi, che d'ora in poi sapranno di trovare salvezza
solo in Lui e non nella propria religiosità. Vera religione che incontra Dio è
ora l'ascolto e l'accoglienza amorosa di Gesù Crocifisso.
In
greco: è la lingua del popolo ritenuto sapiente; con tutti i suoi filosofi e
sottili ragionatori ha riempito il mondo di cultura e spesso anche di orgoglio
intellettuale. Anche al mondo della cultura e della scienza Dio presenta Gesù,
Gesù in croce.
Senza
di lui e senza il suo amore gli uomini sapienti e colti riuscirebbero solo a
distruggere l'umanità, a rovinare ed eliminare il clima fraterno e solidale che
i poveri vivono a prezzo della loro semplicità.
Senza
Gesù Crocifisso gli uomini colti sono stati capaci di creare classi e caste
opponendo le une alle altre. Con Gesù anche la cultura diviene umana, capace di
servire all'amore, e quindi divina!
In
latino: la lingua del popolo potente, del popolo dominatore, di coloro che
mirano ad unire le nazioni. Gesù è in croce anche per loro, per mostrare che
la vera potenza dell'uomo sta nell'amore e che la forza delle armi e del terrore
è invece presenza distruttrice di Satana. Gesù viene annunciato a chi detiene
il potere, ai re e governi di tutti i tempi e di tutto il mondo: essi con Gesù
potranno trasformare il potere in servizio, potranno usare la loro posizione per
amare. Gli uomini non sono fatti per cercare poteri speciali che li mettano al
di sopra degli altri, perché Dio è umile e vince il male con l'umiltà della
croce di Gesù
L'annuncio
che Pilato ha fatto scrivere nella sua rabbia è veramente una parola degna di
stare all'incrocio delle strade dove tutti passano. Essa mette in evidenza
quell'Uomo di cui tutti hanno bisogno, senza di Cui nessuno è vero uomo, né
figlio di Dio, né fratello degli uomini, né in armonia con sé stesso
Gesù
è per tutti, dono per tutti, fonte d'unità per tutti gli uomini, a qualunque
religione, cultura o razza appartengano. Porre speranza nelle proprie capacità
o nella conoscenza dei segreti più grandi o nei poteri più strabilianti è
solo inganno, fonte di delusione e di sofferenze,
La
persona di Gesù, che puoi incontrare realmente nella sua Chiesa, attraverso i
santi Sacramenti, ti riempie, ti salva, ti rende strumento di unità e di pace.
lo
te lo annuncio con gioia. Vorrei avere a mia disposizione le agenzie di stampa
di tutto il mondo per dirlo a tutti, in tutte le lingue e in tutti i modi.
Ma
l'agenzia migliore... è ancora la mia vita obbediente, umile e nascosta. Lo
Spirito di Dio, che è come il vento, potrà effondersi e raggiungere un'infinità
di cuori.
Diventa
anche tu obbediente a Dio Padre, e il suo amore in te conquisterà i cuori di
molti a Gesù, e saranno salvi!
«Noi annunciamo Cristo
Crocifisso»!
BIBLIOGRAFIA
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C.BALDUCCI,AdoratorideldiavoloeRocksatanicoEd.Piemme
22.
Sette e
Religioni, Rivista trimestrale, a cura del GRIS, ESD, Bologna
Associazioni
A.
NAZIONALE.- GRUPPO RICERCA
ITALIANO SETTE (GRIS)
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B.
INTERNAZIONALE.- CENTROSTUDINUOVERELIGIONI
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