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GESÙ, FIGLIO DI DIO

I T.d.G. negano la divinità di Gesù. Egli sarebbe una creatura, il primo dei servi salvati. Stando così le cose le conseguenze sono grosse: il suo Sacrificio non ha valore di redenzione, la sua Chiesa non è di origine divina, sua madre non è Madre di Dio, ecc. ecc... Rendiamo grazie a Dio di poter conoscere come in Gesù Cristo piacque a Dio far abitare corporalmente tutta la pienezza della divinità (Col 2,9) ed Egli sia la immagine del Dio invisibile (Col 1,15). Egli stesso ci garantisce, nella diversità, l'uguaglianza col Padre.
Dove l'intelligenza non arriva, arriva la fede e l'amore. Ecco alcuni passi che ci sono testimonianza della divinità di Cristo:
Giovanni 1,1: In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
I T. d. G. traducono arbitrariamente questo versetto così: "In principio era la Parola e la Parola era con il Dio e la Parola era dio ". Mettendo l'iniziale minuscola a "dio" nella seconda parte del versetto (perché?) sostengono che la Parola, il Verbo, il Figlio di Dio non è Dio, ma una creatura divina. Tale distinzione è gratuita, arbitraria. Nei testi greci antichi tutte le lettere sono maiuscole o tutte minuscole. La distinzione per le iniziali maiuscole è stata introdotta nel Medio Evo: non ci sono ragioni intrinseche a! testo per mettere alla parola " Dio " la maiuscola o la minuscola! Ma ecco altre parole di Gesù che in modo evidente dichiarano la sua uguaglianza al Padre, perciò la sua divinità:
Giovanni 1,18: Dio nessuno lo ha mai visto; proprio il Figlio unigenito che è nel seno del Padre, Lui lo ha rivelato. La parola " il Figlio unigenito " c'è solo in alcuni codici antichi, mentre altri, molto importanti, dicono l'Unigenito Iddio, che è nel seno del Padre: ancora più chiaro dunque!
Giovanni 5, 17-18: Gesù rispose loro: " II Padre mio opera sempre e anch'io opero ". Proprio per questo i Giudei cercavano di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Giovanni 5,21-23: Come il Padre risuscita i morti e da la vita, così anche il Figlio da la vita a chi vuole; il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.
Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che l'ha mandato.
Giovanni 10,30: Io e il Padre siamo una cosa sola.
Giovanni 14,9 e 11: Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi dire mostraci il Padre?
(11): Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro credetelo per le opere stesse.
Matteo 11,27: Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Giovanni 17,21: Perché tutti siano una sola cosa. Come tu Padre sei in me e io in te, siano una sola cosa anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
1 Giovanni 5,20: Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: Egli è il vero Dio e la vita eterna.
Apocalisse 5,13: Tutte le creature del ciclo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano: "A colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore, gloria e potenza nei secoli dei secoli ".
Ebrei 1,5-6: Infatti a quali degli angeli Dio ha mai detto: "Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato?". E ancora: " lo sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio? ". E di nuovo quando introduce il primogenito nel mondo dice: " Lo adorino tutti gli Angeli di Dio ".
Anche la "Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture" (la Bibbia ufficiale dei Testimoni di Geova) traduce così questo versetto:
"Per esempio, a quale degli angeli ha egli detto mai: "Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato"? e di nuovo: "lo gli sarò padre, ed egli mi sarà figlio "? Ma quando egli introduce di nuovo il suo Primogenito sulla terra abitata, dice: "E tutti gli angeli di Dio lo adorino"". Nella ultima edizione della Traduzione del Nuovo mondo delle Scritture" hanno cambiato: "gli rendano omaggio"!!! Perciò, se gli angeli devono "adorare" il Primogenito, significa che Egli è Dio: solo Dio è degno di "adorazione"!
(Vedi anche la loro traduzione di Mt 4, 10: "Gesù gli disse: "Va via Satana! poiché è scritto: devi adorare Geova il Tuo Dio e a lui solo devi rendere sacro servizio"").

E' vero che ci sono alcuni testi dei Nuovo Testamento in cui sembrerebbe che Gesù sia inferiore al Padre: Giovanni 14,28: Il Padre è più grande di me (1). Questa affermazione non bisogna intenderla in senso quantitativo. Il Figlio, proprio come generato, non ha niente di originariamente suo, perché è originato tutto. All'interno della Trinità c'è relazione di generazione, che noi, nel linguaggio umano traduciamo istintivamente come dipendenza, però questa è un'imprecisione che proiettiamo nel piano della Trinità. Il Figlio è l'infinitamente povero che riceve tutto da Colui che è infinitamente ricco. In questo senso Egli può dire "il Padre è maggiore di me", parlando delle relazioni intime della Trinità, ma non è che ci sia una disuguaglianza. C'è concatenazione intima di eterna generazione.
Un altro passo che potrebbe confermare la tesi dei T. d.G. è questo: 1 Corinzi 15,24: Egli (Gesù) consegnerà il Regno a Dio Padre.
28: Anche Lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che Gli ha sottomesso ogni cosa...
Ma dobbiamo chiarire che s. Paolo considera le persone divine meno sul piano astratto della loro natura che sul piano concreto delle loro funzioni nell'opera della salvezza. Inoltre egli pensa sempre al Cristo storico nella sua realtà concreta di Dio fatto Uomo. Per questo egli lo mostra subordinato al Padre - sia nell'opera della creazione, che della restaurazione escatologica. Tuttavia il titolo di Kyrios (Signore) ricevuto dal Cristo nella Risurrezione (Fil 2,9-11; Ef 1, 20-22; Ebr l,3s) non è nient'altro che il titolo divino dato a Jahwe nell'Antico Testamento ( Rom 10,9 e 13; 1 Cor 2,16)" (dalla Bibbia di Gerusalemme, nota a Rom 9,5).
Ma talvolta Paolo da pure a Gesù il titolo di "Dio": vedi ad es.: Romani 9,5: Cristo... Egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli.
Tito 2,13: Nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo.
Ebrei 13,21: Gesù Cristo al Quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
1 Cor 12,3: Nessuno può dire "Gesù è Signore" se non sotto l'azione dello Spirito Santo.
Col 2,9: E' in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità.
Naturalmente i T. d. G. cercano di tradurre arbitrariamente in modo diverso questi passi.
Che cosa pensava Gesù di se stesso? Quando i Profeti pronunciavano una parola di Dio introducevano sempre il loro discorso con " oracolo del Signore" e "Parola del Signore Dio", Gesù non parla mai così. Egli dice: "Ma io vi dico", oppure "Amen, amen, vi dico" (cioè: " In verità, in verità vi dico"). La sua parola è parola di Dio perché Egli è Dio!

1 "Per ora la gloria del Figlio è velata, essendo in tutto simile agli uomini (Gv 1,14). Egli è uguale al Padre (Gv 10,30 e Gv 8,24) e la sua gloria risplenderà di nuovo (Gv 17,5; Fil. 2,6-9; Ebr 1,3)! " (cfr. Bibbia di Gerusalemme, nota a Gv 14,28).

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