IL COMPORTAMENTO MORALE
II loro comportamento morale, che vuoi essere "integro" è un aspetto
positivo per cui ritengono d'essere " testimoni " per Dio. Il buon
comportamento (con l'assenza del fumo e dell'alcool) è per essi fondamentale.
Se uno sbaglia gravemente viene "disassociato" dalla loro Società.
Può, se veramente pentito a giudizio del " Comitato della Congregazione",
presentare domanda di riassociazione dopo un anno. La domanda potrà venire accolta
dopo un ulteriore anno di prova.
Tutto ciò è suggestivo, soprattutto per chi desidera una società perfetta (moralisticamente
intesa!).
Essi devono essere i "puri". E' la loro unica forza di persuasione.
Essi sono i puri: tra loro non ci sono scandali, non ci sono i peccatori: perciò
possono presentarsi come i veri adoratori di Dio. E' una forza di persuasione
che fa molta presa sull'opinione pubblica, che è alla ricerca di gente incorrotta.
Ma il puritanesimo (pelagianesimo, perfezionismo, catarismo) se da una parte
può sembrare una forza (o violenza) d'altro canto si condanna da sé: di chi
ti puoi fidare? se uno pecca viene espulso: ti sei fidato di uno che è pronto
a condannare, ma anche ad esser condannato. E' una debolezza terribile. Chi
potrebbe scagliare la prima pietra? Del resto Gesù per la sua Chiesa non ha
scelto non solo membri puri, ma nemmeno capi puri e immuni da peccato, e forse
lo ha fatto proprio per evitare ai suoi discepoli il pericolo del voler essere
una casta di "perfetti "!
Il T. d. G. intende l'integrità morale come moneta per acquistarsi la salvezza;
si salva con le proprie opere, secondo l'etica pelagiana o farisaica. Questo
modo di considerare le proprie virtù e le proprie opere buone (come moneta di
scambio con Dio) e la salvezza (come acquistabile o meritabile da noi) è una
tentazione continua anche per il cristiano.
Egli deve sapere invece che il suo comportamento morale (di non indifferente
importanza) di onestà e di amore vero è una risposta all'amore e alla salvezza
donata gratuitamente da Dio al suo fedele, ed è una testimonianza che egli rende
al suo Dio che lo ha salvato, perdonato e accolto come figlio. Il comportamento
immorale di un cristiano "figlio di Dio" è una falsa testimonianza
per il proprio Dio, un disonorare il proprio Padre, ma non ancora un uscire
dalla comunità dei credenti, tolto il caso di alcuni peccati gravissimi.
E' importante che il cristiano si comporti bene, obbedisca ai comandamenti ("sapienza"
e "gioia del cuore"), sia "perfetto come il Padre celeste ",
ma il comportamento, benché importante, non è l'ultimo criterio. Dopo e prima
di esso c'è la misericordia di Dio e l'umiltà dell'uomo.
Luca 18,9-14: Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di
essere giusti e disprezzavano gli altri. Due uomini salirono al Tempio a pregare:
uno era fariseo e l'altro era pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava
così fra se: "O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini ladri,
ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana
e pago le decime di quanto posseggo". Il pubblicano invece, fermatosi a
distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto
dicendo: "O Dio abbi pietà di me peccatore", lo vi dico: questi tornò
a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà
umiliato e chi si umilia sarà esaltato.
Luca 16, 15: Gesù disse: voi vi ritenete giusti davanti agli uomini,
ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile
davanti a Dio.
I Giovanni 1,8: Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi
e la verità non è in noi.
Efesini 2,8-10: Siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi,
ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo
infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto
perché noi le praticassimo.
II fariseo pensa di salvarsi con le sue opere buone. Il cristiano compie
le opere buone che Dio gli suggerisce per dar gloria a Colui che lo ha salvato!
Il cristiano ha la certezza della propria salvezza in Cristo Gesù. Non ha però
la certezza di perseverarvi, né può avere la certezza che gli altri ne siano
esclusi! Ricorda:
Matteo 13,29: Non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate
anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura
e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania,
e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio.
Chi può autorizzarsi a giudicare se stesso e gli altri, prima che lo abbia
fatto il Signore?
Matteo 7, 1 : Non giudicate e non sarete giudicati.
1 Corinzi 4,4-5: Il mio giudice è il Signore. Non vogliate perciò giudicare
nulla prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti
delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la
sua lode da Dio.
LA FINE DEL MONDO
Ne hanno prefissato più volte la data e sono costretti continuamente a correggerla.
Noi ci terremo sempre pronti. Per chi ama il Signore sopra ogni cosa, il "
mondo " ha già finito di essere così importante! e non ci importa che qualcosa
di esso, o tutto, ci venga a mancare: abbiamo un Padre che ci ama, questo ci
basta. E per ciò che riguarda l'ultima fine di tutto il mondo sappiamo da Gesù
stesso che nessuno può saperne in anticipo la data, a meno che non ritenga di
essere superiore a Gesù Cristo stesso.
Matteo 24,26: Quanto a quel giorno e a quell'ora però, nessuno lo sa, neanche
gli angeli del cielo e neppure il Figlio, solo il Padre. 2Tessalonicesi
2,1-3 a: Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro
Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di non lasciarvi così facilmente
confondere o turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche
lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente.
In Apocalisse 20,2-6 troviamo queste parole: Afferrò il Dragone, il
serpente antico - cioè il diavolo, satana - e lo incatenò per mille anni...
Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; gli altri morti invece
non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni... Regneranno con lui
per mille anni. E' il passo della Scrittura su cui i T. d.G. fondano la loro
teoria e le varie ipotesi sulla fine del mondo...
Il numero mille non è da intendersi in senso aritmetico (come pure gli altri
numeri usati in questo libro dell'Apocalisse), ma nel suo significato allegorico
di un lungo periodo di tempo, tanto1 lungo da esser superiore all'esperienza
dei singoli uomini come pure delle singole generazioni. Davanti alle parole
di s. Giovanni non abbiamo da cercare il come e il quando, ma invece vi troviamo
un grosso ed impellente invito ad appartenere con tutto il cuore fin d'ora al
Signore Gesù, a lasciarlo padrone del nostro essere fino a rinnegare noi stessi.
Se qualcuno vuoi venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce
ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita la perderà, chi perderà
la propria vita per me, la salverà (Le 9,23-24).
LE AUTORITÀ CIVILI
Nei paesi a regime democratico i T. d. G. rifiutano oltre il servizio militare,
anche altre forme di partecipazione alla vita civile.
II cristiano conosce i pericoli di una ubbidienza assoluta allo Stato, quando
questo non è più servo di Dio, ma si fa suo nemico. Perciò il cristiano contesta
la assolutizzazione dello Stato e la rifiuta, come pure si fa obiettore per
quelle leggi che fossero contrarie ai pensieri divini. Le autorità costituite
possono però anche essere serve dei piani di Dio. Perché i cristiani non possono
usare - come nei paesi democratici - del voto per contribuire a rendere meno
forti le ingiustizie e sopraffazioni?
Gli Apostoli non hanno avuto occasioni di darci insegnamenti riguardo a votazioni
politiche (non esisteva possibilità di democrazia!). Non possiamo che lasciarci
guidare dallo Spirito Santo, volta per volta, in queste decisioni. Riguardo
alle autorità d'allora essi ci dicono:
1 Pietro 2, 13-17: State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del
Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come suoi inviati per punire
i malfattori e per premiare i buoni. Perché questa è la volontà di Dio: che,
operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti. Comportatevi
come uomini liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire
la malizia, ma come servitori di Dio. Onorate tutti, amate i vostri fratelli,
temete Dio, onorate il re.
Romani 13, 1-2: Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite; poiché
non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio.
E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna.
(Leggi anche avanti fino al v. 7).
ATTENZIONE AL MALE
I T. d. G. conoscono e condannano tutto il male che c'è nel mondo, come fossero
gli unici a disapprovare gli intrighi, gli inganni, i rapimenti, gli omicidi,
ogni malvagità.
Anche il cristiano sa che il male è male e sarebbe bestemmia contro lo Spirito
Santo definirlo bene.
Ma, grazie a Dio, non occorre avere sempre la lamentela e l'accusa nel cuore
e sulle labbra: saremmo amplificatori dell'opera del Maligno, daremmo gloria
a lui, faremmo il gioco di Satana che vuoi far credere di essere il più forte,
di essere l'unica Presenza. Sapendo che opera dello Spirito Santo è proclamare
le opere di Dio, e che con la sua grazia possiamo compiere azioni divine, noi
interveniamo pure nelle situazioni di ingiustizia e di male per portarvi l'amore
del Padre. Godiamo per tutto il bene che Dio opera nel mondo. Il cristiano si
fa amplificatore delle opere di Dio per dar gloria a Lui!
Isaia 33,15-16: Chi si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue e chiude
gli occhi per non vedere il male: costui abiterà in alto, fortezze sulle rocce
saranno il suo rifugio, gli sarà dato il pane, avrà l'acqua assicurata.