LA TRASFUSIONE DEL SANGUE
Non viene da loro accettata: questo convincimento deriva dall'aver preso alla
lettera dei comandi dati da Dio al popolo d'Israele di non bere il sangue degli
animali: il sangue era ritenuto la "vita" ed unico proprietario della
vita è Dio! Bere il sangue significava sottrarre a Dio ciò che gli appartiene!
Bere il sangue, o farne la trasfusione per vena, ha il medesimo significato
secondo i Testimoni (cfr. La verità che conduce alla vita eterna, pg. 167).
Accettano invece l'uso dei sieri (siero antivipera p. es.) che pure sono estratti
dal sangue.
Sarebbe disubbidienza anche alla norma data dagli Apostoli nel Concilio di Gerusalemme
riguardo alla accoglienza dei pagani nella Chiesa. Atti 15,20: Si ordini
loro di astenersi... dal sangue. Il divieto della legge ebraica era così
grave che i Giudei divenuti cristiani non se la sentivano di dispensarne nemmeno
quei pagani che si convenivano. Gli Apostoli a Gerusalemme vollero, con questo
provvedimento, facilitare la comunione di vita e di mensa tra giudei e pagani
convertiti (cfr. Bibbia di Gerusalemme). Ma già pochi anni dopo s. Paolo ebbe
a scrivere così ai Colossesi 2, 16: Nessuno vi inganni più in fatto di cibo
o di bevanda...
Colossesi 2,20-23: Se pertanto siete morti con Cristo agli elementi del mondo,
perché lasciarvi imporre, come se viveste ancor nel mondo, dei precetti quali:
"non prendere, non gustare, non toccare"? Tutte cose destinate a scomparire
con l'uso: sono infatti prescrizioni e insegnamenti di uomini! Queste cose hanno
una parvenza di sapienza, con la loro affettata religiosità e umiltà e austerità
riguardo al corpo, ma in realtà non servono che a soddisfare la carne.
1 Timoteo 4,3-4: "Imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio
ha creato per essere mangiati con rendimento di grazie dai fedeli e da quanti
conoscono la verità".
Infatti tutto ci che è stato creato è buono e nulla è da scartarsi, quando lo
si prende con rendimento di grazie... Che significato può avere "donare
il sangue"? E' un dare parte della propria "vita" per la vita
dei fratelli. E' di Dio la mia "vita " come è di Dio quella del fratello
in pericolo di morte, che Dio ama tanto quanto me. II cristiano è lieto di poter
contribuire all'opera di Dio che da la vita! E è dare la propria vita - la propria
energia - anche il lavoro spossante che talvolta compiamo per amore dei fratelli:
è anche questo un modo di... " dare il sangue ".
LE IMMAGINI SACRE
Per i T. d. G. le immagini sono tutte idoli.
Evidentemente Dio vuole difendere dal pericolo dell'idolatria il suo popolo.
Nelle civiltà confinanti col popolo ebraico erano usati gli idoli, gli amuleti,
come i portafortuna di oggi: e anche oggi è chiaro l'ammonimento della Bibbia
per ogni cosa che possa distrarre dalla adorazione del vero Dio vivente, e dal
dipendere esclusivamente da Lui. Perciò sta scritto:
Deuteronomio 4, 16: Poiché dunque non vedeste alcuna figura, quando il Signore
vi parlò suIl'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, perché
non vi corrompiate e non facciate l'immagine scolpita di qualche idolo, la Figura
di maschio o femmina, la figura di qualunque animale, la figura di uccello che
vola nei cieli, la figura di bestia che striscia sul suolo, la figura di un
pesce che vive nelle acque sotto terra; perché, alzando gli occhi al cielo e
vedendo il sole, la luna e le stelle tutto l'esercito del cielo, tu non sia
trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e servirle.
Esodo 20,3-6: Non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai
idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù
sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto terra. Non ti prostrerai davanti
a loro, né li servirai.
E' troppo poco interpretare questi passi della Scrittura come proibizione di
fare e guardare immagini e statue. E se fosse questo il significato non si comprenderebbe
come mai il Signore stesso abbia ordinato a chi costruiva l'arca dell'Alleanza,
da porre nel Tempio, di scolpire due cherubini per il coperchio.
Esodo 25,18-20: Farai due Cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle
due estremità del coperchio. Fa un Cherubino ad una estremità ed un Cherubino
all'altra estremità. Farete i Cherubini tutti d'un pezzo con il coperchio alle
sue due estremità. I Cherubini avranno le due ali stese di sopra, proteggendo
con le ali il coperchio; saranno rivolti l'un verso l'altro e le facce dei Cherubini
rivolte verso il coperchio.
Più che dalle immagini materialmente intese, Dio vuole metterci in guardia anche
oggi dal farci altre sicurezze su cui poggiare la nostra vita: Egli è il Signore!
Oggi, per es., Egli vuole " metterci in guardia dall'adorare i grandi simulacri
della società democratica: uguaglianza, vita senza sofferenza, piacere senza
pentimenti, libertà senza vincoli, ecc... " (cfr. Muller-Schwefe, I dieci
comandamenti, Paideia 1975). Ci vuole mettere in guardia dal ritenerci noi padroni
delle esperienze dì Dio, tanto da non lasciarlo più agire liberamente!
Gesù si è lasciato vedere dagli uomini, egli, Figlio di Dio (e chi ha visto
lui, ha visto il Padre, Gv 14,9). Egli ancora è apparso ai suoi discepoli
dopo la risurrezione e in visioni e sogni, come è narrato dall'Apostolo Giovanni
in:
Apocalisse 1, 12 ecc...; Come mi voltai per vedere chi fosse colui che mi
parlava, vidi sette candelabri d'oro, e in mezzo ai candelieri c'era uno simile
a figlio d'uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto il petto con una fascia
d'oro.
Inoltre Maria Santissima e altri santi sono apparsi spesso in visione lungo
i secoli. Possiamo quindi ritenere possibile raffigurarne la vita e quei loro
atteggiamenti o episodi che aiutino la nostra memoria a meditare, a contemplare,
a richiamare verità di fede, a lodare Dio e a imitare Gesù e coloro che Egli
ha scelto. Abbiamo bisogno di avviare anche i nostri sensi ad aiutarci nell'atteggiamento
di sottomissione a Dio e di adorazione.
Tutto quello che può aiutare a questo scopo la nostra fantasia può quindi essere
utile!
Se le immagini non distraggono, ma aiutano ad adorare e a riunirsi in preghiera
davanti al Dio vivente non possono essere che strumenti benedetti da Dio stesso.
Possiamo ritenere le immagini come "angeli " di Dio, cioè cose che
ci portano un messaggio da parte di Dio, che ricordano alla nostra pietà qualche
aspetto del suo amore e della sua Presenza.
LA DOMENICA e altre dottrine
I T. d. G. negano tutte le altre dottrine cristiane cattoliche e rifiutano
tutte le usanze e pratiche: sarebbe difficile elencarle in modo completo e per
illustrarle bisognerebbe scrivere, scrivere... Ma credo che a questo punto un
cristiano, prima di affidare al giudizio dei T. d. G. la propria fede e le proprie
tradizioni sappia conservarle difendendosi con la semplice fiducia che ha nell'insegnamento
della Chiesa e nell'autorità apostolica dei propri pastori: eventualmente approfondirà
i dubbi con l'aiuto di qualche sacerdote. Tra le feste rifiutate " perché
di origine pagana " c'è ad es. il Natale e come segno demoniaco il simbolo
della croce: essi stessi però le hanno rifiutate solamente a partire dal 1919.
Accenno un po' più estesamente solo ancora ad una accusa mossa a noi cristiani,
e cioè che noi abbiamo abolito un comandamento di Dio, quello dell'osservanza
del sabato. A rigor di termini è vero: noi non celebriamo più il sabato come
era prescritto nell'Antico Testamento, e così un'infinità di altre leggi: abbiamo
sostituito questo giorno fin dai tempi apostolici con la domenica. Forse hanno
contribuito più motivi a questa scelta.
S. Paolo stesso dice in Colossesi 2, 16-17: Nessuno dovunque vi condanni
più in fatto di cibo o di bevanda, o riguardo a feste, a noviluni e a sabati:
tutte cose queste che sono ombra delle future; ma la realtà invece è Cristo.
Se la realtà è Cristo noi festeggiamo Lui, il Salvatore, Dio stesso e non soltanto
una sua legge: celebriamo ogni settimana il giorno della sua risurrezione e
della Pentecoste.
Il significato profondo della legge del sabato viene così pure rispettato: ci
ricordiamo che la nostra vita è di Dio, entriamo anche noi nel Suo riposo non
più nel timore della Sua legge, ma nella gioia ed esultanza del Figlio Suo morto
e risorto per noi.
Possiamo inoltre sottolineare che la Chiesa di Gesù Cristo ispirata e guidata
dallo Spirito di Verità ha il potere di fissare nuove leggi, nuovi precetti
e di abolirne altri, perché Gesù ha dato ad essa questa autorità:
Matteo 16, 19: A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai
sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà
sciolto nei cieli.
INTERROGATIVI Al CRISTIANI
Tu, cristiano, conosci la bellezza della tua fede. Hai mai ripensato a qualche
esperienza della tua vita, esperienza di vera fede, di vero incontro con Dio
Padre, col suo amore misericordioso, con Gesù, Figlio di Dio, col suo perdono
e la sua gioia, con lo Spirito Santo e la profondità delle sue ispirazioni?
Hai mai pensato alle tue esperienze nella comunità dei cristiani? Forse i tuoi
fratelli cristiani ti hanno dato occasione talvolta di soffrire, ma quante volte
non hai ricevuto proprio da qualche cristiano aiuto, conforto, comunione di
beni spirituali e materiali? Se tu ogni giorno ripensi alla tua fede e alla
tua esperienza e ne ringrazi il Signore, essa crescerà in te. E nei tuoi incontri
con i T. d. G. o con atei, o con altri - soprattutto con i tuoi fratelli di
fede - potrai testimoniare la gioia e la pace della tua vita donata a Dio e
permeata dal suo Spirito e sostenuta dalla preghiera e dalla comunione di tutta
la comunità dei credenti.
Nemmeno tu sei immune da pericoli e tentazioni. Come altri sono caduti, potresti
cedere anche tu: perciò, "Siate temperanti, vigilate! Il vostro nemico,
il diavolo, come teorie ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli
saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono
le stesse sofferenze di voi" (1 Pt 5,8-9).
COME POSSONO COMPORTARSI I CRISTIANI
Data la generale poco profonda conoscenza biblica dei cristiani, ma soprattutto
dato che il pericolo peggiore viene dall'effetto psicologico e spirituale, e
visto che nessuna parola viene recepita dall'interlocutore Testimonio di Geova,
credo si possa raccomandare di non accettare discussioni con loro. Ricordo che
i T. d. G. "devono" scrivere su un modulo quante ore hanno predicato,
quante visite ulteriori hanno realizzato, quanti opuscoli e riviste hanno distribuito,
quanti "Studi " hanno frequentato ecc.
E sono più preoccupati di riempire i loro moduli che non di sentire il tuo parere,
o di dirti una parola di gioia e di salvezza! Nel caso ti trovi a discutere,
fa attenzione più allo spirito con cui si parla o si ascolta, che agli argomenti
stessi che si discutono. Se ti accorgi che entra nell'animo inquietudine o senso
di inferiorità, tronca il colloquio, almeno interiormente.
Parla subito con una persona che viva di fede (sacerdote o altro) e prega insieme
con lui, soprattutto se è rimasta un po' di paura o oppressione, e il sacerdote
(o altri) che ti accoglie si preoccupi anzitutto, prima ancora dì chiarire i
dubbi teologici sollevati, di aiutarti a ristabilire un contatto di fiducia
col Signore Gesù e di abbandono a Lui.
Prega affinché il lavoro dei T. d. G. di casa in casa sia trasformato in strumento
per il Regno di Dio, per una maggiore sensibilizzazione e più decisa risposta
dei cristiani al Signore Gesù Cristo, come talvolta è già successo, in modo
stupendo!
***
Aggiungo qui, come testimonianza, una lettera di un amico evangelico (protestante) tedesco. Egli ci da esempio di come si possa conservare amore e comprensione per i T. d. G., pur nella fermezza e saldezza della fede.
" Ho conosciuto i Testimoni di Geova durante gli anni di
studio a Berlino. Venivano anche in casa mia ed io non li volevo scacciar via.
Li ho ascoltati e sono perfino andato alle loro riunioni per conoscerli. Ma
non ho mai perduto l'amore per l'unica Chiesa di Gesù Cristo, anche se spesso
essa è povera e poco ben presentata, anche se nelle chiese ci sono solo alcune
vecchiette e anche se molte cose vengono fatte solo esteriormente e senza molto
Spirito dall'Alto: " ecco l'ancella povera, ma piena di grazia...".
Ho scoperto che la maggior parte dei Testimoni sono persone semplici, che possono
facilmente essere indotte in errore perché pochi sanno distinguere lo "spirito
di dominio" dallo Spirito Santo. E' il Maligno, molto intelligente.
Si potrebbero scrivere molte apologie. Ma l'importante è che i cristiani diventino
cristiani maturi, cristiani saldi nella fede e che non vengano sballottati
qua e là da ogni vento di dottrina, come dice s. Paolo. E' un compito arduo
che non finirà mai.
E' importante non solo la parola e la S. Scrittura, ma la vita, una vita esemplare
che mostri cosa significhi la vera sequela di Gesù Cristo. La parola divenne
carne: vuole diventarlo anche attraverso di noi! ".
Erhard Berber (evangelico)