1
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro,
che egli aveva risuscitato dai morti.
2
E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
3
Maria allora, presa una libbra di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne
cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa
si riempì di quel profumo.
4
Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse:
5
«Perché non si è venduto questo profumato per trecento denari e non si sono
dati ai poveri?».
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Disse questo non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e,
siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
7
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
8 I poveri infatti li avete sempre con
voi, ma non sempre avete me».
Signore Gesù, tu ami coloro
che godono di te e accetti la loro festa: è la festa per te, che dai la vita ai
morti, per te, che sei Risurrezione!
Adesso tu prevedi la tua
Ora, l'Ora della tua morte, della tua Pasqua! E tu inizi questo Tempo con un
momento di gioia con i tuoi e con i tuoi amici.
Alla cena ci sono Marta e
Lazzaro: l'una serve tutti, l'altro sta con te e gode della tua presenza. Questo
è ciò che farà la tua Chiesa, sempre, e ciò che faranno nei secoli tutti i
tuoi discepoli: godranno di te, staranno a mensa con te, come chi ha terminato i
propri impegni, come chi è giunto già alla beatitudine eterna;
contemporaneamente, saranno sempre pronti al servizio!
Tu, Gesù, non fai nulla: ci
sei, semplicemente; ti lasci amare, ti lasci servire e dai occasione di festa!
Noi, tuoi discepoli, siamo i gioiosi servitori del mondo, perché con noi ci sei
tu!
Maria, anch'essa
rappresentante la tua Chiesa Sposa, compie il gesto inaudito: versa su di te,
sui tuoi piedi, non l'acqua della purificazione, ma l'olio della consacrazione e
il profumo del sacrificio vespertino. Nell'ora in cui si concludono i sacrifici
del tempio, al sabato, con l'offerta dell'incenso prezioso, le cui odorose
volute riempiono tutto il sacro edificio, senza che nessun uomo vi sia presente,
a quell'ora su di te, altare dei profumi, viene versato il nardo: esso riempie
la casa, abitata dagli uomini, di odore di festa, di gioia, di pienezza!
L'amore, di cui il nardo è
simbolo, avvolge la tua Chiesa, il luogo dove tu porti la presenza di Dio. La
casa è il nuovo tempio: tu l' hai trasformata in luogo dove Dio è adorato
attraverso il servizio e l'amore per te!
Signore Gesù, tu rendi
vicino all'uomo il vero Dio, tu rendi la dimora dell'uomo luogo di presenza
divina, tempio nuovo e gioioso! Tutti possono essere presenti al tuo Dio,
nessuno deve allontanarsi da quel Padre che tu ci rappresenti e ci fai
conoscere! Il capo di Maria, coi capelli impregnati del tuo profumo, porterà
ovunque il segno gioioso della tua presenza nella dimora degli uomini. La
Chiesa, da lei raffigurata, sarà sempre il luogo del tuo amore che attira gli
sguardi e le attenzioni di tutti a te, sorgente dell'amore e della gioia.
Uno dei tuoi discepoli
preferisce il denaro all'amore per te. Egli non sa amare, e nasconde questa sua
incapacità con la pretesa dell'amore ai poveri. Vuol amare gli assenti chi non
sa amare i presenti: e quando saranno presenti a lui i poveri, non saprà amare
nemmeno quelli. Egli traduce l'amore col denaro, ma perché ama il denaro ed è
menzognero. Egli ingannerà i poveri volendo dar loro denaro invece che donare
loro te, Gesù, mio Signore, che sei l'unico che ama tutti perché ti offri del
tutto. Tu ami davvero i poveri, perché li fai godere di te; offrendoti loro, li
fai sentire amati dal Padre e doni loro capacità e desiderio di servire.
L'unguento, che vale
trecento denari, ha il valore della tua croce, il prezzo per avere l'albero
della vita, la tua presenza che salva! Tu l' hai capito, mentre vedevi quel
nardo - conservato fin dalla creazione del mondo per il Messia - versato sul tuo
corpo, nuovo tempio che viene distrutto per risorgere nella gloria di Dio
eterno!
Tu vieni sepolto, il tuo
corpo nascosto, e ai poveri noi daremo sempre il profumo della tua presenza e
del tuo amore, quel profumo che ha arricchito e risanato la nostra povertà, la
povertà tremenda del nostro peccato. Signore Gesù!
9
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e
accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva
risuscitato dai morti.
10
I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, 11
perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
12
Il giorno seguente, la grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù
veniva a Gerusalemme,13 prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del
Signore,
il re d'Israele!».
14
Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto:
15
«Non temere, figlia di Sion!
Ecco, il tuo re viene,
seduto su un puledro d'asina.»
16
I suoi discepoli sul momento non compresero queste cose; ma, quando Gesù fu
glorificato, si ricordarono che queste cose erano state scritte di lui e che a
lui essi le avevano fatte.
17
Intanto la gente, che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal
sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli dava testimonianza.
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Anche per questo la folla gli era andata incontro, perché aveva udito che egli
aveva compiuto questo segno.
19
I farisei allora dissero tra loro: «Vedete che non concludete nulla? Ecco: il
mondo è andato dietro a lui!».
Signore Gesù, là dove sei
tu accorre la folla! Là dove sei tu c'è speranza che la vita in questo mondo
possa diventare festa. Dove sei tu ci sono i segni della tua vittoria. La folla
viene a te perché c'è Lazzaro, che vive grazie a te. Lazzaro è silenzioso,
non fa nulla. Egli è colui che giaceva con te a mensa: non è colui che
serviva, come Marta.
La gente viene a te attratta
dalla vita, non dal servizio! Chi vive della vita che tu dai è testimonianza,
è attrazione a te. Molti lasciano l'organizzazione che dà sicurezza in questo
mondo per venire a te, che dai vita nuova al di sopra della morte! Chi guida il
mondo non vuole te né, di conseguenza, vuole Lazzaro: coloro che, con la
propria vita, attirano a te ricevono lo stesso calice che tu ricevi. Chi è
beneficato da te è odiato dal mondo, perché ne diventa giudizio.
Tu, Gesù, vuoi entrare
nella città santa, ma coloro che hanno sentito di te escono da essa per venirti
incontro: sei tu la città di Dio, sei tu colui che porta gioia e festa, sei tu
il nuovo motivo della Pasqua! Essi prendono con sé i rami delle palme con cui
si celebra il memoriale dei benefici di Dio, della liberazione del popolo e
della consacrazione del tempio, i rami con cui si accoglie il re vittorioso. Tu
hai vinto la morte, il nemico comune a tutti gli uomini, Ebrei e pagani; e tutti
ti vengono incontro e cantano il benvenuto: Osanna! Dio salva per mezzo di te!
Dio ha mandato la sua salvezza. Tu vieni nel suo nome, Tu sei il Promesso, sei
il Pastore, sei il Re d'Israele! Tu sei colui che «deve» venire, perché è
promesso e perché noi, senza te, non abbiamo vita.
Anch'io ti accolgo, mio
Signore Gesù! Vieni, benedetto! Sei benedetto dal Padre ed io ti benedico e ti
attendo.
Tu, Signore Gesù, gradisci
la festa, la gioia e l'accoglienza entusiasta della folla di Gerusalemme e dei
pellegrini giunti per la solennità! Tu accetti e gioisci, ma, al tempo stesso,
aiuti la comprensione completa della tua missione. Tu non ti lasci
"fare" dalla folla né dipendi da essa. Tu sei l'inviato dal Padre, tu
sei il re che viene senza potenza umana e senza violenza, il re mite che non
alza la voce. Tu sei il re che il Padre vuole dare al suo popolo, un re di pace
che non usa le armi con nessuno. Non sei il re rivoluzionario che scaccia
qualcuno, ma il re che accoglie tutti nel servizio d'amore. Tu leghi l'asino
alla vite di Giuda, come profetizzò Giacobbe, il grande patriarca: Tu unisci
indissolubilmente il popolo di Dio alla tua umiltà e alla tua pace.
I tuoi discepoli assistono
agli avvenimenti. Comprenderanno dopo. Comprenderanno dopo la tua morte. E
comprenderanno insieme sia le Scritture, sia i fatti di cui sono spettatori e
partecipi. I farisei, invece, capiscono che tutto il mondo è in attesa di Gesù,
di te, mio Signore. Capiscono, invidiano, odiano. Si accusano reciprocamente.
La tenebra non può
soffocare la luce. E quando sembrerà loro di essere riusciti a soffocare la tua
luce, proprio allora essa brillerà del suo maggior splendore e illuminerà il
mondo!
Signore Gesù, Figlio di
Dio, benedetto il tuo venire!
20
Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c'erano anche alcuni
Greci.
21
Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli
domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
22
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
23
Gesù rispose: «È venuta l'ora che il
Figlio dell'uomo sia glorificato.
24 In verità, in verità io vi dico: se il
chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore,
produce molto frutto.
25 Chi ama la propria vita, la perde e chi
odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
26 Se uno si mette al mio servizio, mi
segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il
Padre lo onorerà.
27 Ora l'anima mia è turbata; che dire?
Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora!
28 Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L' ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
29
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri
dicevano: «Un angelo gli ha parlato».
30
Disse Gesù: «Questa voce non è venuta
per me, ma per voi.
31 Ora è il giudizio di questo mondo; ora
il principe di questo mondo sarà gettato fuori.
32 E io, quando sarò innalzato da terra,
attirerò tutti a me».
33
Diceva questo per indicare di qual morte doveva morire.
34
Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo
rimane in eterno; come puoi dire che il Figlio dell'uomo deve essere innalzato?
Chi è questo Figlio dell'uomo?».
Signore Gesù, a te viene
tutto il mondo: quelli venuti ad adorare il Padre cercano te, perché hanno
compreso che vedere te è vedere il Padre, vedere te è entrare nell'amore di
Dio! Tu sei la vera festa, quella definitiva! Essi, pagani, vogliono vedere te!
Non hanno coraggio d'incontrarti direttamente, perché sanno di non essere del
popolo di Dio. Essi si confidano con Filippo, il cui nome è loro familiare. La
loro richiesta è nuova: può il Maestro incontrare i Greci? Filippo consulta
l'altro discepolo portatore di un nome greco, Andrea. Questi sa che solo tu, Gesù,
puoi rispondere, tu che avevi affermato d'avere altre pecore al di fuori
dell'ovile.
E tu, Gesù, sempre attento
a cogliere i segni e i cenni del Padre, non rispondi, ma alzi la tua voce a
proclamare ciò che il Padre ti rivela.
La ricerca di te da parte
dei Greci è segno che ormai il Regno si espande, è la conferma che tu sei luce
delle nazioni, l'eletto per portare la salvezza ai confini della terra. Tu
comprendi che è giunta la tua Ora, l'Ora della realizzazione del disegno di Dio
e della speranza degli uomini. È l'Ora della tua glorificazione! La tua gloria
si realizza col dono totale della vita, con l'offerta di te stesso: tu sei il
chicco di grano che, morendo, porta frutto. La tua morte porterà il frutto
della salvezza di tutti gli uomini.
Così i tuoi discepoli: se
ti seguiranno, saranno tuoi collaboratori e riceveranno onore dal Padre; se non
si doneranno totalmente, ma vorranno pensare a se stessi, il loro vivere diverrà
inutile, vita perduta!
Il tuo servo godrà la tua gloria, la tua gioia!
Gesù, quale dono ricevere
onore dal Padre! Quale grazia essere dove tu sei!
Il dare la vita, l'offrirsi
è anche per te occasione di turbamento e di angoscia. Ma tu ami il Padre e
perciò riesci a volere la sua gloria che si compie nel tuo morire. Il Padre -
che è Padre per tutti gli uomini- manifesta il suo nome nel dare te per le loro
iniquità.
Il Padre gradisce il tuo
dono, gradisce che tu voglia ciò che egli vuole, e ti risponde. Tu solo
comprendi, mentre gli uomini capiscono solo che tra te e il Padre c'è unità,
c'è parola e ascolto. Essi pensano che Dio parli solo a te, come un tempo a Mosè.
Il Padre invece vuole indicare te a loro, a tutti: la tua vita e la tua morte
sono la vera gloria di Dio!
Tu sei gradito al Padre: ciò
è giudizio per chi ti è contrario, per l'Avversario, il Diavolo. Egli è
escluso dai disegni di Dio, è fuori delle attenzioni dei figli di Dio, la sua
voce non riceve ascolto. Tutti invece giungono a te, che per opera del principe
del mondo sei innalzato. Il tuo amore perseverante sulla croce attira lo sguardo
e il cuore di tutti. In te si compie il mistero della salvezza. Tutti sono
peccatori, ma tutti saranno attirati da te e saranno guariti dal morso del
Serpente non appena alzeranno lo sguardo al tuo volto, al tuo amore che si
offre. Non c'è spiegazione a questo mistero. Gli uomini non capiscono, non
intendono che possa salvarci da morte uno che muore. Ma il Padre ha pensieri
diversi dai nostri pensieri. La tua morte, Gesù, salva la nostra morte
dall'essere disgrazia, paura. La tua morte fa della nostra un'offerta, un atto
d'amore unito al tuo.
Grazie, Gesù!
35
Gesù allora disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la
luce, perché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa
dove va.
36 Mentre avete la luce, credete nella
luce, per diventare figli della luce».
Gesù disse queste cose, poi
se ne andò e si nascose loro.
37
Sebbene avesse compiuto segni così grandi davanti a loro, non credevano in lui,
38 perché
si compisse la parola detta dal profeta Isaia:
Signore, chi ha creduto alla nostra
parola?
E la forza del Signore, a chi è stata
rivelata?
39
Per questo non potevano credere, poiché ancora Isaia disse:
40 Ha
reso ciechi i loro occhi
e duro il loro cuore,
perché non vedano con gli occhi
e non comprendano con il cuore,
e non si convertano,
e io li guarisca!
41
Questo disse Isaia perché vide la sua gloria e parlò di lui.
42
Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui ma, a causa dei farisei, non
lo dichiaravano, per non essere espulsi dalla sinagoga.
43
Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio.
Signore Gesù, tu sei la
luce, tu sei la vita! Tu vuoi chiamarci a darti adesione piena. Noi non possiamo
rimandare sempre la decisione, perché i tempi passano e le occasioni non si
ripetono. Sei tu la luce, e tu non rimani sempre fisso in un luogo, sei in
cammino: i segni della tua presenza passano! Fin che tu illumini la via
bisogna dirigersi alla meta con decisione, con sicurezza. Sei tu che porti
al Padre gli uomini, sei tu la via sicura! Senza di te c'è solo tenebra, e il
camminare nella tenebra non permette di giungere alla meta, di più: è soltanto
fonte di paura e di inutili fatiche.
Signore Gesù, tu sei la mia
luce, io do fiducia a te. Ciò che vedo della tua presenza è degno di fede. Con
te divento figlio della luce, dono e presenza di Dio nel mondo!
È bello, è vita, è gioia,
è sicurezza e pienezza camminare con te, mio Signore Gesù!
È un mistero il fatto che qualcuno non creda in te! In realtà, nonostante tu abbia agito con la potenza di Dio, e abbia operato grandi prodigi, non nasce spontaneo il darti piena fiducia: tu porti al dono di se stessi, tu porti a diventare amore, e ciò non è gradito a chi è abituato a pretendere, a comandare, ad essere il centro dell'attenzione. Ha un senso perciò la domanda di Isaia che non capisce come mai sorgano incredulità di fronte alle parole più sante e rifiuto da parte di chi ha visto i prodigi di Dio.
C'è chi si lascia guidare
non dall'evidenza, ma dal principe di questo mondo, il quale acceca e indurisce,
impedisce il frutto dell'opera di Dio, agisce in senso contrario al suo agire.
Dio vuole conversione, vuole risanare e guarire: Gesù ha realizzato questo
desiderio del Padre suo ogni volta che s'è incontrato con gli uomini. E in
questo modo egli ha dato gloria a Dio, a quel Dio che dà la vita, che si chiama
Padre, che ama il mondo e lo vuole salvare dal menzognero.
Questa salvezza di Dio e
questo inspiegabile rifiuto di essa erano già presenti al Profeta che aveva
contemplato la gloria di Dio, come noi ora contempliamo la gloria di Gesù,
rivelazione della gloria del Padre.
Credere in te, Gesù, dopo
aver visto le tue opere, non è difficile. È difficile, piuttosto, confessare
la fede, è difficile accoglierla ad ogni livello e lasciarsi cambiare la vita
da essa. Credere in te porta a un vero cambiamento, un cambiamento che non può
venir accolto da chi vuol dominare i cuori degli altri. Chi ti ama e crede in te
diviene libero e capace di ascoltare e lodare il Padre; chi crede in te non ha
più bisogno della legge, perché è portato e guidato dallo Spirito di Dio.
Coloro che si ritengono i
detentori della legge, coloro che si fanno grandi da sè non riescono ad
accettare la presenza di chi è interiormente libero, di chi supera, nell'amore,
l'obbedienza legalistica. I farisei, che si considerano i migliori, non
sopportano l'amore e la libertà che esso dona.
Chi ama ancora se stesso
vive nella paura, nasconde la fede in te e la rende inoperosa, infeconda: per
quest'uomo è come se la fede non ci fosse.
Gesù, cerco la gloria del
Padre e credo in te! Sei tu la vera salvezza! Ti amo. Non importa cosa dicono
altri, anche i più influenti. Il tuo amore influisce più di tutto sul mio
cuore!