NON TEMERE, PICCOLO GREGGE
6/10
Luca 11 - 12
Traduzione CEI 1997
1. A PREGARE 11, 1- 4
2. DARÀ LO SPIRITO SANTO 11, 5 - 13
3. IL DEMONIO MUTO 11,14 - 26
4. ASCOLTANO 11, 27 - 32
5. LA LUCE CHE È IN TE 11, 33 - 44
6. LA CHIAVE DELLA CONOSCENZA 11, 45 - 54
7. LO SPIRITO SANTO VI INSEGNERÀ 12, 1 - 12
8. TESORI 12, 13 - 21
9. NON TEMERE, PICCOLO GREGGE 12, 22 - 34
10. BEATI QUEI SERVI 12, 35 - 48
11. IL FUOCO ACCESO 12, 49 - 59
1. A PREGARE Lc 11, 1-4
1 Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare. Quando ebbe finito, uno
dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche
Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli".
2 Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo santo nome,
venga il tuo regno;
3 dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
4 e perdonaci i nostri peccati
perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore,
e non ci indurre in tentazione".
1. A PREGARE 11, 1-4
Gesù, mio Signore, così spesso l'evangelista usa per te questa parola: pregare!
Questa è già la settima volta che Luca ci dona l'occasione di contemplarti mentre
stai a tu per tu con il Padre! È una tua abitudine, un impegno costante per
te, tua gioia e tua vita la preghiera! I discepoli ti vedono spesso assorto,
o devono cercarti perché ti ritiri "in un luogo a pregare". Non è
necessario per te essere nel Tempio o nella sinagoga per incontrare il Padre
tuo. Non attendi nemmeno le ore consacrate dagli uomini alla preghiera: ogni
ora, ogni momento è pieno dell'amore di Colui che sempre e ovunque è presente,
e tu lo vuoi incontrare! Tu consacri ogni momento e ogni luogo all'incontro
col Padre! Il tuo volto luminoso, raggiante per l'incontro con Colui che ama,
rende i tuoi discepoli desiderosi di imitarti e di vedere ciò che tu vedi, di
dire ciò che tu dici! Uno di essi te lo chiede. Uno di essi: ognuno di essi,
sarebbe meglio specificare, perché anch'io oggi ti dico: Signore, insegnaci
a pregare! Insegnaci a fare ciò che tu fai, introducici nel tuo rapporto con
Dio, portaci con te davanti a Colui che non vediamo, e che tuttavia si fa presente
al tuo sguardo e al tuo cuore.
È così impellente questo bisogno, che il tuo discepolo vorrebbe costringerti
a rispondere: anche Giovanni ha insegnato un modo di pregare, ma il tuo lo supera;
a noi non bastano gli insegnamenti degli uomini, a noi non basta nemmeno la
nostra abitudine quotidiana, a noi non basta quella preghiera che sgorga spontanea
dal nostro cuore: insegnaci tu! Tu preghi davvero! Solo la tua è preghiera definitiva,
appagante il nostro cuore e appagante il cuore di Dio, benedetto nei secoli!
Grazie, Signore Gesù! Tu hai accolto il desiderio del discepolo. Hai riconosciuto
la sua domanda degna di risposta: tu accetti di introdurre anche noi, uomini,
nel tuo rapporto unico e continuo col Dio eterno e santo!
Ed ecco le parole che tu deponi come tesori nel nostro intimo, perché le custodiamo
e le facciamo salire alle labbra in ogni momento! Ogni momento infatti è tempo
di preghiera, ogni luogo richiama l'attenzione a colui che riempie l'universo!
Obbedienti a te, noi tuoi discepoli - tu hai risposto non solo a chi ha espresso
la domanda, ma a tutti -, diciamo: Padre! Lo diciamo come l'hai detto tu: Abbà,
papà! Ci obblighi a farci piccoli per pregare, ci abbassi come bambini perché
ci innalziamo alla dignità di figli! Abbà! Davanti a noi non c'è il Dio grande
e terribile, il Dio che fa tremare i monti e scuote gli abissi. Davanti a noi
sta il volto tenero e affettuoso di colui che ci dà la vita e ci vuole sulle
sue braccia materne per nutrirci e custodirci e teneramente baciarci, ci vuole
attorno alla sua mensa tutti uniti, e nella sua vigna tutti impegnati e partecipi
dell'unica gioia!
***
Padre! Papà! Inizia così la preghiera che consegni al tuo discepolo, Gesù! Essa
inizia distogliendo lo sguardo da bisogni e necessità, da pensieri e preoccupazioni,
per alzarlo a godere della tenerezza e della sicurezza di Colui che vuole che
noi viviamo! La preghiera, che tu fai scendere in noi e risalire da noi, è anzitutto
contemplazione del Volto che solo tu hai visto e puoi vedere, che solo tu puoi
rivelare ai piccoli e ai semplici. Gesù, fammi udire anche il tono di voce con
cui tu pronunci questa parola: Abbà! La voglio ripetere sottovoce con te! Finora
solo il popolo d'Israele osava chiamarti Padre nostro, padre del Popolo di Dio.
Ora sono i tuoi discepoli, Gesù, il vero popolo di Dio che può dire: Papà! Tutti
insieme e ognuno da solo possono stare con fiducioso abbandono davanti al suo
Volto!
Sia santificato il tuo Nome! Già attraverso il profeta Ezechiele (36,20ss) ci
hai promesso che Dio stesso avrebbe santificato il suo nome tra le nazioni in
mezzo alle quali i suoi figli sarebbero stati dispersi e in mezzo alle quali
essi, con la loro vita infedele, lo avrebbero profanato! Dio santificherà il
suo nome radunando e salvando il suo popolo, purificandolo, perdonandolo e rendendolo
così santo da essere invidiato da tutti i popoli! Questo è il tempo, Gesù, in
cui Dio santifica il suo nome: attraverso di te egli si rivela Padre, Padre
che perdona e riunisce, che trasforma i cuori e li riempie del suo Santo Spirito!
Il Padre santifica il suo nome unendoci a te, raccogliendo la Chiesa, purificandoci
da ogni idolatria, effondendo in noi il suo Spirito!
Santifica il tuo Nome: eccomi disponibile, Padre, a lasciarmi raccogliere attorno
a Gesù, pronto a rinunciare ai sogni falsi del denaro e del potere, ecco il
mio cuore di pietra pronto ad accogliere il tuo Spirito che ne faccia un cuore
misericordioso e paziente!
Eccomi, per essere anch'io dentro il tuo Regno, Padre, Regno da te promesso,
regno che viene nell'amore obbediente a te, unico Sovrano, Re che ama e salva,
Re eterno rappresentato qui tra noi da Gesù, discendente di Davide! Venga il
tuo Regno! I regni umani ammucchiano ricchezze che attirano la cupidigia di
altri re, che le vogliono conquistare e rendere noi loro schiavi. I regni umani
sono manovrati da Satana, che ha tentato anche te, Gesù! Tu sei l'unico Re che
ci fai godere la regalità del Padre! La sua autorità paterna trasforma il mondo
in famiglia, gli uomini in fratelli!
Venga il tuo Regno: tu sei il Re che non sfrutta e non uccide, sei il Re che
non fa guerre, il Re che non ha prigioni! Nel tuo Regno tutti sono fratelli
che sanno dividere il pane che tu doni, sanno donare e perdonare perché tu hai
già perdonato, e perdonando godono la gioia del tuo perdono. Nel tuo Regno tutti
si aiutano ad essere fedeli a te per non cadere nei lacci di colui che ci vorrebbe
allontanare dalla tua santità!
***
Lo chiediamo al Padre, il pane di oggi e di ogni giorno. Lo chiediamo a lui,
sapendo che la terra e il nostro lavoro, necessari per avere il pane, sono dono
suo e nostro impegno e fatica: non è miracolo da pretendere, come il Maligno
volle proporre a te, Gesù! Chiediamo pure quel pane che serve alla tua Chiesa
perché cresca come famiglia santa e abbia energie di carità quotidiana, perché
sia unita, pane che ogni giorno riceviamo all'altare, pane eucaristico e pane
spirituale, cioè il tuo Spirito Santo e vivificante!
Perdonaci i nostri peccati: ci sono i nostri peccati, ci sono davvero! Però
non disperiamo. Sappiamo che il Padre, che tu ci hai rivelato, è capace di aver
misericordia di noi, e di tutta la Chiesa.
Chiediamo il perdono, mentre ci disponiamo a donarlo: l'uno e l'altro, quello
che riceviamo e quello con cui copriamo il peccato dei fratelli, peccato che
ci fa soffrire, sono dono del Padre!
Chiediamo fortezza per non soccombere nella prova necessaria: in essa vogliamo
dimostrare la nostra fedeltà, ma umilmente. Le nostre forze ci trascinerebbero
lontano, sulle vie già percorse da Adamo, da Caino e da Giuda: Satana vorrebbe
trascinarci in perdizione, e distoglierci dal rimanere uniti a te, unico Salvatore!
Ma il Padre tuo non ci abbandonerà, perché glielo chiediamo con queste parole
che tu, Gesù, suo figlio prediletto, semini in noi!
2. DARÀ LO SPIRITO SANTO 11, 5-13
5 Poi aggiunse: "Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a
dirgli: Amico, prestami tre pani,
6 perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti;
7 e se quello dall'interno gli risponde: Non m'importunare: la porta è già chiusa,
io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani -
8 vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli per amicizia, almeno per la
sua insistenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
9 Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e
vi sarà aperto.
10 Perché chi chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
11 Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un [pane, gli darà una pietra?
O se gli chiede un] pesce, gli darà una serpe al posto del pesce?
12 O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
13 Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli,
quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito santo a quelli che glielo
chiedono!".
2. DARÀ LO SPIRITO SANTO 11, 5-13
Gesù, hai donato ai tuoi discepoli le parole con cui essi si rivolgeranno al
Padre pregando, ma non hai terminato di insegnare a pregare. Quando pregare?
Quante volte? Quali desideri tenere nel cuore mentre si prega?
Tu vuoi che i tuoi discepoli preghino davvero, anzi, vuoi che diventino essi
stessi preghiera!
Ti servi di due domande con due esempi semplici che parlano da sé: la risposta
la dà lo stesso nostro cuore senza difficoltà.
Con quale intensità pregare? Non si viene sempre esauditi subito. Talvolta sembra
che il Padre non oda quello che gli diciamo, sembra addormentato, sembra forse
infastidito: o almeno così a noi viene in mente di immaginarlo per giustificare
la nostra stanchezza nella preghiera.
Tu allora, Gesù, ci racconti un esempio facile: l'amico che deve accogliere
e rifocillare un amico insiste con un terzo amico che potrebbe aiutarlo, ma
che sta dormendo. Se questi resiste, anche se si indispettisce, quegli insiste:
non chiede per sé, non c'è egoismo né pigrizia nella sua domanda, ma piuttosto
premura di soddisfare il bisogno di un amico, la decisione di procurargli il
pane, sostentamento del suo viaggio.
È notte per tutti e tre, per il viaggiatore, per l'amico che lo accoglie e per
il terzo amico che dorme dopo aver chiuso la porta.
È notte per tutti, ma colui che prega non è trattenuto dal buio.
Colui che prega insiste nella notte e chiede al Padre il pane per la vita dell'uomo
che sta camminando al buio finché trova l'accoglienza nella sua casa.
Tre pani tu chiedi, Gesù, per offrirli all'uomo affamato: il pane per il suo
corpo stanco e sofferente, il pane per la sua anima oppressa e debole, il pane
per la sua vita eterna!
Non c'è egoismo nella tua richiesta, tanto che tu stesso vieni offerto come
pane per ogni necessità dell'uomo!
L'amico che si alza nella notte e risponde alla domanda è il Padre, sempre pronto
a manifestare il proprio amore all'uomo! L'amico, che si alza nella notte ad
esaudire l'insistenza dell'amico che disturba, sei tu, Gesù, che risorto dalla
notte della morte soddisfi i tuoi discepoli, che non possono continuare il cammino
né aiutare i loro fratelli senza di te, pane vivo! Tu continui a chiedere e
ottenere per noi il pane per il nostro corpo, il cibo materiale del nostro sostentamento,
il pane per l'anima, cibo eucaristico che ci fa consanguinei tuoi e fratelli
tra di noi, il pane spirituale, lo Spirito di verità che ci fa figli di Dio!
Gesù, tu solleciti i tuoi a non smettere di star rivolti al Padre! Non vuoi
mai vederli sfiduciati, scoraggiati, senza speranza, senza certezze! Essi debbono
sapere cosa occorre, essi sono figli cui vengono rivelati i progetti del Padre
loro! Essi devono domandare, bussare, cercare: come dice il profeta Isaia (62,6)
essi non devono dare riposo all'unico che può ascoltarli!
Chi non chiede, chi non cerca, chi non bussa rimane povero, rimane un uomo senza
vita e senza amore, senza l'esperienza dell'amore paterno del Padre suo! Chi
insiste nel rapportarsi a Dio, chi fa della preghiera la propria vita e la propria
forza, costui collabora davvero all'avvento del Regno.
Il tuo discepolo, Gesù, sta come un bambino di fronte al papà. La prima parola
della preghiera, che tu hai insegnato, non è solo un titolo da dare a Dio per
fargli piacere. Il tuo discepolo si fa bambino e, come il bambino insiste col
papà, così egli, pieno di fiducia, continua a rivolgere le proprie attese al
Padre.
Il bambino sa che il papà non lo ingannerà mai. Per quanto povero e per quanto
peccatore sia, il papà farà l'impossibile per accontentare il figlio che gli
sta chiedendo ciò che è necessario alla vita, il cibo quotidiano, il pane e
il pesce e l'uovo: il necessario, e ciò che lo rende saporito!
Chi ingannerà il proprio figlio? Chi gli darà cose inutili come la pietra o
dannose come un serpente? Anche se vi fosse una madre che si dimentica del proprio
figlio (Is 49,15), io non ti abbandonerò mai, dice il Padre!
Grazie, Gesù: tu ci assicuri dell'amore del Padre, un amore più grande di quello
che potremmo immaginare! Egli non solo dà cose buone, ma dà lo Spirito Santo,
il dono del Figlio, il dono che ha consacrato il Figlio e nel deserto lo ha
sostenuto a vincere il maligno, e tra gli uomini a liberarli dalle sue seduzioni!
Il Padre dà anche a noi lo Spirito, il dono che continua a creare, plasmare
e guidare la Chiesa, il dono che apre la bocca ai discepoli perché annuncino
la tua morte e la tua risurrezione, il dono che continua a guidare i fedeli
in mezzo alle prove del mondo, il dono che dà vita e santifica, che riempie
di gioia i cuori e di armonia l'universo!
Grazie, Gesù, che ci insegni e ci esorti a pregare con insistenza la preghiera
dei figli!
3. IL DEMONIO MUTO 11,14-26
14 Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto
cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore.
15 Ma alcuni dissero: "E' in nome di Beelzebùl, capo dei demoni, che egli
scaccia i demoni".
16 Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
17 Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: "Ogni regno diviso in se
stesso va in rovina e una casa cade sull'altra.
18 Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il
suo regno? Voi dite che io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebùl.
19 Ma se io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo
di chi li scacciano? Per questo essi saranno i vostri giudici.
20 Se invece io scaccio i demoni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il
regno di Dio.
21 Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i
suoi possessi stanno al sicuro.
22 Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle
quali confidava e ne spartisce il bottino.
23 Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
24 Quando lo spirito impuro esce dall'uomo, se ne va errando per luoghi deserti
cercando sollievo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa, da cui
sono uscito.
25 Venuto, la trova spazzata e adorna.
26 Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed entrano ad
abitare in quella casa. E l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore
della prima".
3. IL DEMONIO MUTO 11,14-26
Signore Gesù, ci hai illuminato il volto del Padre che ama e non inganna i
suoi piccoli, anzi, dà loro lo Spirito Santo, poiché lo dona sempre a chi lo
chiede! Ora tu incontri un uomo che non può chiedere nulla, perché il demonio
gli chiude la bocca!
Quell'uomo è privato della parola: non può comunicare con gli altri, non può
esprimersi, non può cantare la gloria di Dio! Il demonio vuole impedire la comunione,
vuole isolare l'uomo, fatto invece per stare insieme agli altri. Tu, Gesù, sei
l'amore del Padre per i suoi figli: scacci il Nemico. Alla tua parola egli non
resiste, abbandona l'uomo, che comincia a parlare!
L'uomo che parla è colui che tu hai salvato, liberato, riportato tra gli altri
uomini con la capacità di comunicare e di vivere l'amore in pienezza!
Muto è colui che bada solo a sé, muto è colui che non si accorge né dell'opera
di Dio né della presenza e del bisogno degli altri! Muto è l'uomo che non ti
ha incontrato, Gesù, e non ti ha accolto: egli non ha parole che contengono
e comunicano l'amore di Dio. La sua voce non dice nulla; nulla che trasmetta
vita e luce e pace. La voce di chi non è liberato e salvato da te è solo cupo
rumore che attira l'attenzione a sé, quasi grido di un morto che invoca la vera
vita!
Il muto che ode la tua voce e comprende la tua parola non è più muto: egli comincia
a dire l'amore del Padre, come coloro che riceveranno il tuo Spirito! E tutti
sono sorpresi! Sì, è sorprendente che un uomo pronunci la Parola! È una meraviglia
la parola - atto divino - sulle labbra di un uomo!
Tu hai scacciato il demonio! Tu distruggi il suo regno e inauguri il Regno di
Dio! Il Regno di Dio viene con te e santifica il nome del Padre! Tu sei colui
che inaugura il Regno eterno!
Perché alcuni non vogliono ammettere che tu sia l'Inviato da Dio, che sia tu
il Messia promesso? Essi odono il muto parlare, essi hanno visto il demonio
fuggire, ma non vogliono accettare te come il Forte di Dio! È invidia? È gelosia?
Certamente essi sono preda di un demonio ancora peggiore del demonio muto.
Chiamano te demonio. Ti considerano alleato di Satana per scacciare i suoi sottomessi.
Ti proclamano amico di Beelzebul, il dio del palazzo o dio del letamaio, dio
delle mosche! Ti ritengono operatore di magie, magie benefiche, ma pur sempre
ingannatrici! Quale tenebra, quale cecità, quale menzogna domina il loro cuore!
Altri non s'accontentano del segno da te operato, segno che manifesta l'amore
di Dio all'uomo, vogliono un altro segno dal cielo, un segno al di fuori della
vita d'ogni giorno, un segno che non manifesti la misericordia, ma solo la potenza
di Dio sul creato: una potenza che non impegni noi ad imitare l'amore!
Agli uni e agli altri tu rispondi con pazienza e con sapienza.
Anche fosse vero che tu scacci i demoni con la potenza di Beelzebul, manifesteresti
ugualmente la fine del suo regno. Ma non è possibile che Satana stesso scacci
i suoi, non è possibile che Satana costruisca il Regno di Dio! Non è possibile
che Satana diventi alleato di Dio e amico dell'uomo.
Anche alcuni tra loro tentano di scacciare i demoni: ma nemmeno si sognano di
invocare l'aiuto di Beelzebul per questo. Chi è impegnato nella lotta contro
Satana sa che la si può affrontare solo con la potenza di Dio!
Ciò che tu hai fatto verso l'uomo muto è davvero un segno dal cielo. Chi ha
udito l'uomo parlare ha visto l'intervento di Dio!
Tu Gesù, hai agito col "dito di Dio". Solo il dito! A Dio basta muovere
il dito per cacciare i demoni, tanto è grande la sua forza e la sua potenza!
La superbia dell'uomo invece impegna la mano e il braccio di Dio (Lc 1,51);
essa è più pericolosa dei demoni, perché impedisce l'accoglienza del Salvatore,
impedisce di accettare te come nostro amico, come Figlio dell'Altissimo, come
Salvatore!
Tu sei il più forte, che giungi a vincere la potenza del Maligno: questi possiede
tutto nel palazzo, tutto è sottomesso a lui, tutto è strumento della sua boria
e della sua malvagità. Ma arrivi tu che fai riconoscere la sua menzogna. Tu
lo vinci e trasformi tutto in dono, in segno dell'amore del Padre!
Il Maligno scacciato non si rassegna di starsene fuori dal cuore dell'uomo.
È nel cuore che può compiere il male più grande! Egli ritorna a cercare posto
là donde è uscito.
Gesù, starò attento che il mio cuore non rimanga senza di te. Sono sicuro che
se tu sei in me non avrò a temere nulla!
Tu in me: e il Maligno con i suoi mostruosi e terribili alleati non potrà prevalere.
Tu in me, tu il più forte, tu con il tuo Spirito e la tua Parola!