NON TEMERE, PICCOLO GREGGE
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Luca 11 - 12
Traduzione CEI 1997
4. ASCOLTANO 11, 27 - 32
27 Mentre diceva questo, una donna in mezzo alla folla alzò la voce e disse:
"Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!".
28 Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio
e la osservano!".
29 Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: "Questa generazione
è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato un segno,
se non il segno di Giona.
30 Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio
dell'uomo lo sarà per questa generazione.
31 Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di
questa generazione e li condannerà; perché essa venne dagli estremi confini
della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui c'è uno più
grande di Salomone.
32 Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione
e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono.
Ed ecco, qui c'è uno più grande di Giona.
4. ASCOLTANO 11, 27 - 32
Gesù, sei impegnato a rispondere a coloro che ti vogliono rifiutare ad ogni
costo. Tu rispondi perché li vuoi aiutare ad accoglierti: tu solo infatti sei
il più forte che può vincere il loro nemico. Non tutti però sono contro di te.
Ci sono pur sempre i semplici cui il Padre può aprire il cuore.
Ed ecco una donna, una che ha capito. Ella alza la voce: non ha paura dei grandi
- ella sa che se c'è uno veramente grande questi sei tu! -, non ha paura di
mettersi contro di loro, anzi, ella vuole attirare molti nel suo grido di gioia,
vorrebbe farsi portavoce di tutti. Una donna più coraggiosa e più sapiente degli
stessi tuoi discepoli! A lei, donna, il Padre ha rivelato il mistero! Ella non
trova modo migliore per esprimere la gioia di vederti, di ascoltarti, di godere
la tua presenza, che proclamare beata colei che ti ha dato alla luce! Tu sei
qui perché una donna ti ha dato la vita e ti ha nutrito: beata lei che ti è
stata vicina e ti ha allevato per noi, che ora siamo beati perché godiamo la
tua presenza e la forza della tua parola! Tu sei il dono di Dio per l'umanità:
grazie anche a colei che ti ha dato la vita e ti ha servito e ha fatto sì che
tu possa esser qui con noi!
Tua madre stessa aveva predetto: "Beata mi diranno tutte le generazioni!"
(Lc 1,45). Sì, davvero beata tua madre Maria! Beata, perché tu sei la beatitudine
vera e definitiva! Beata perché ti ha amato per prima e più di tutti noi!
Anche tu, Gesù, la proclami beata, anzi, aggiungi un'altra motivazione ancora
più profonda alla sua beatitudine: ella ha ascoltato e ha custodito la Parola,
la Parola del Padre e la tua! L'amore che tu vedi in tua Madre è più grande
di quello che vediamo noi: ella ti è vera discepola e diviene maestra dei discepoli
che ascoltano e osservano la Parola. Tu proclami beati anche noi, insieme alla
madre tua: anche noi stiamo ascoltando dalla tua voce la Parola di Dio, e con
la tua grazia la osserviamo! Tu non ci fai vedere Maria, tua madre, nella solitudine
della sua maternità eccezionale e unica, ma ce la fai contemplare circondata
dalla moltitudine di coloro che imparano da lei ad ascoltare e che per questo
sono salvati!
Ora tu riprendi il dialogo con i potenti e gli intelligenti che ti rifiutano.
Alcuni di essi pretendono un segno dal cielo. Ancora oggi qualcuno attende dei
segni perché non vedono quelli, pur numerosi, che continui a donare a favore
degli uomini sofferenti: quanti ne liberi dall'egoismo, dalle tentazioni di
vendetta, e di odio, di avidità e di tristezza, di avarizia, di impurità e di
solitudine! Quale segno potranno accogliere coloro che sono malvagi? Se non
amano gli uomini essi non riescono ad apprezzare i segni con cui tu liberi l'uomo!
Darai il segno di Giona: Giona annuncia i disegni d'amore di Dio dopo esser
stato liberato dalla morte (Giona 3,4)! Tu offrirai la tua parola lungo i secoli
dopo esser uscito dalla tua morte! Tu, risorto dai morti, continuerai a parlare,
a donare - con la voce dei tuoi discepoli - la Parola del Padre, continuerai
a chiamare a conversione re e popoli e nazioni! Giona, lui e la sua voce, fu
un segno per i pagani. Anche tu attirerai i pagani a formare il tuo Regno, chiamerai
i pagani alla fede, ed essi ti ascolteranno, come i Niniviti ascoltarono Giona!
Ora ci fai guardare avanti, molto avanti: il giorno del giudizio verrà per
tutti, verrà certamente. È un giorno lontano, ma la sua luce può illuminare
il presente e orientare i nostri cuori. In quel giorno la presenza di una donna
farà paura a molti. È la regina di popoli pagani, desiderosa di ascoltare parole
di sapienza (2Cr 9,1). È venuta da lontano, impiegando tempo ed energie e denaro,
perché ha sentito parlare della sapienza di Salomone. Per lei la sapienza di
Dio era più importante di tutto il resto. Che cosa dirà ella, quando vedrà che
noi, alla tua Presenza, Gesù, Sapienza del Padre, abbiamo girato le spalle?
Un popolo pagano in quel giorno sarà presente tra i salvati e la sua salvezza
metterà in evidenza la condanna della presente generazione. Quel popolo ha ascoltato
la voce del profeta Giona, e ha creduto. Che cosa dirà vedendo che noi, alla
tua voce, Gesù, abbiamo chiuso gli orecchi? E tu non sei soltanto un profeta,
Tu sei il Figlio di Dio!
Gesù, pietà di noi! Ciò che succederà in quel giorno mi sospinge a credere in
te, ad ascoltarti, a cercare la tua parola, a vivere come tu insegni, a camminare
con te!
5. LA LUCE CHE È IN TE 11, 33 - 44
33 Nessuno accende una lampada e poi la mette in un luogo nascosto o sotto
il moggio, ma sul lampadario, perché chi entra veda la luce.
34 La lampada del corpo è il tuo occhio. Quando il tuo occhio è semplice, anche
tutto il tuo corpo è luminoso; ma se è cattivo, anche il tuo corpo è tenebroso.
35 Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra.
36 Se dunque il tuo corpo è tutto luminoso, senza avere alcuna parte nelle tenebre,
sarà tutto nella luce, come quando la lampada ti illumina con il suo fulgore".
37 Mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise
a tavola.
38 Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del
pranzo.
39 Allora il Signore gli disse: "Ora voi farisei pulite l'esterno del bicchiere
e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria.
40 Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno?
41 Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto
sarà puro.
42 Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su
tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l'amore di Dio. Queste invece
erano le cose da fare, senza trascurare quelle.
43 Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti nelle
piazze.
44 Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi
passa sopra senza saperlo".
5. LA LUCE CHE È IN TE 11, 33 - 44
Gesù, tu sei la lucerna accesa dal Padre per noi, per tutti gli uomini. La
tua sapienza è più di quella di Salomone, che ha attirato la regina del Sud!
La tua parola è più forte di quella di Giona, udita da tutta una città sorda
ai richiami della coscienza. Tu sei la vera lucerna accesa nel mondo, e il Padre
vuole che tutti godano della tua luce e possano così entrare nel tuo Regno!
Egli non ti vuole nascondere né vuole spegnere subito la luce accesa, non vuole
rendere inutile il suo grande disegno di salvezza: tu devi perciò lasciarti
vedere da tutti, lasciarti ammirare. È per questo che parli di te stesso come
di colui che supera Salomone e Giona: non è per superbia, ma per onorare la
Volontà e l'Amore del Padre per tutti!
La luce ora risplende: è stata accesa; sei tu, Gesù! Ma non basta che la luce
mandi il suo chiarore. Se l'occhio dell'uomo rimane chiuso, per qualsiasi motivo,
a quell'uomo la luce non giova. Se l'occhio è malato, anche in presenza della
luce vede tutto distorto o non vede nulla: quell'uomo è come cieco, non sa dove
va, non riconosce ciò che lo circonda. Per quell'uomo tutto è tenebra!
Occhio sano è quello che vede te, Gesù, come vera luce, vera sapienza, gioiosa
Parola di Dio! Occhio sano e semplice è quello che ti riconosce come l'Inviato
di Dio, come colui che vince il Maligno col dito di Dio! Se riconosco te, Gesù,
come mandato dal Padre, tutta la mia vita è bene orientata, è difesa, è al sicuro,
è pronta all'azione!
Farò attenzione, Gesù, a non avere altra luce che te!
La luce che viene dall'essere a posto, dall'osservare la legge, dal far bella
figura davanti agli uomini, dal cercare il benessere degli altri, dall'avere
belle virtù, non è luce sufficiente, anzi è tenebra, è inganno: questa luce
infatti rischia di soddisfare il cuore, che non si mette più a cercare te! Sei
tu l'unica luce vera!
Ora tu continui a illuminare anche nella casa del fariseo. Egli ti invita a
pranzo, ma è attento a giudicarti, non a imparare da te. Egli non è pronto a
porgerti l'acqua per lavarti, e tu non la esigi. Non è importante l'esterno
pulito. Il tuo ospite è pronto a pensieri di critica e di accusa; egli ha le
mani pulite, ma non ha il cuore generoso e ricco di amore.
Nel suo cuore c'è la luce della legge; non sei tu la sua luce. Tu, vera luce,
manifesti ora che ogni altra presunta luce è oscurità. Il fariseo è zelante
nel purificare l'esterno delle stoviglie e delle mani, ma non l'interno del
cuore!
Nel suo cuore hanno peso le ricchezze, le considerazioni degli uomini e le piccole
osservanze insignificanti e facoltative, e non invece il grande amore del Padre
per i poveri e per i peccatori. Se il fariseo fosse capace di dare in elemosina
ciò che sta mangiando e la misericordia che Dio mette nel cuore, se fosse capace
cioè di comunione con i poveri e i miseri, se fosse capace di comunione col
Padre misericordioso verso gli orfani e le vedove, allora sì che sarebbe puro,
gradito a Dio, ed ogni cosa per lui sarebbe purificata dall'amore! Questa è
la vera saggezza!
Preoccuparsi dell'esterno, e non occuparsi di purificare il cuore, è grande
stoltezza: significa non accorgersi dove sta la vita e dove sta il gradimento
di Dio! C'è chi osserva nei minimi particolari le leggi del culto, ma non offre
a Dio la propria vita!
C'è un ordine di importanza delle cose: tu, Gesù, lo ricordi. Prima l'amore
di Dio, che si riversa sugli uomini piccoli e peccatori, prima la giustizia
di Dio, che vuole salvare gli uomini dal maligno, poi - in secondo luogo - le
piccole osservanze, importanti solo se sono segno delle prime. L'osservanza
delle piccole cose rischia di alimentare il nostro orgoglio e la nostra vanità,
di farci grandi agli occhi degli uomini, ma ci lascia sgradevoli allo sguardo
penetrante di Dio, che osserva le intenzioni segrete!
Addirittura, divenendo grandi agli occhi dell'uomo pur essendo sgraditi a Dio,
diverremmo inganno, menzogna, occasione d'inciampo per gli altri.
Tu lo dici, Gesù, paragonando chi si accontenta dell'esteriorità a quei sepolcri
che non si vedono. Chi non sa di calpestare un sepolcro si contamina senza volerlo,
senza saperlo. Chi tocca la pietra sepolcrale diviene immondo! Così chi ha comunione
con i farisei, con coloro che si vantano della propria osservanza, deve purificarsi!
Il contatto con lui è come il contatto con un pagano. Gesù, tu dovresti perciò
piuttosto purificarti perché hai mangiato in casa di un fariseo!
Gesù, mio Signore, abbi pietà di me! Non permettere che io divenga ostacolo
ai fratelli. Rendimi cosciente del mio peccato; concedimi di umiliarmi per i
peccati piuttosto che vantarmi di essere a posto con la legge ed essere così
superbo con te!
6. LA CHIAVE DELLA CONOSCENZA 11, 45-54
45 Uno dei dottori della Legge intervenne: "Maestro, dicendo questo, tu
offendi anche noi".
46 Egli rispose: "Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli
uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un
dito!
47 Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno
uccisi.
48 Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero
e voi costruite.
49 Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò loro profeti e apostoli ed
essi li uccideranno e perseguiteranno,
50 perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti,
versato fin dall'inizio del mondo:
51 dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare
e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
52 Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza;
voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito".
53 Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in
modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti,
54 tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua
stessa bocca.
6. LA CHIAVE DELLA CONOSCENZA 11, 45-54
Signore Gesù, tu sai usare parole dure, parole che mettono in luce i difetti
e i peccati. Tu non nascondi né a te stesso né agli altri le tremende possibilità
che l'uomo ha di disobbedire a Dio e di trascinare gli altri in una vita che
nasconde il suo amore invece che rivelarlo! E coloro di cui tu riveli il male,
invece che esserti riconoscenti, s'impermalosiscono e si sentono offesi! Ma
tu non cedi a questo nuovo inganno: l'inganno di coloro che, piuttosto che rivelatore
di errori e ipocrisie, ti vorrebbero muto, se non addirittura loro complice.
Tu continui a denunciare i mali più nascosti, quelli che non si vedono: sono
i peggiori, proprio perché nascosti. Sono gli orientamenti delle guide del popolo,
orientamenti che tengono tutti lontano dalla verità. Il primo errore che tu
vedi e rimproveri è la volontà di non vivere come si insegna. I capi e maestri
che insegnano bene, se non vivono conforme al loro insegnamento, lo rendono
inutile. Tutti guardano gli esempi di vita. Anch'io ho imparato ad amarti, Gesù,
vedendo coloro che ti amavano. Gli insegnamenti aiutano ad accorgersi degli
esempi, ma non li sostituiscono! Gesù, fa di me un tuo testimone, uno che vive
la tua parola mentre la pronuncio! Che dalla mia bocca si oda la misericordia
del Padre, che chiede agli uomini solo ciò che possono dare.
Tu rimproveri ancora la nostra incapacità ad accogliere i profeti e gli apostoli
di Dio: invece di ascoltarli li giudichiamo, invece di obbedirli li facciamo
tacere. Chi li uccide e chi li seppellisce in tombe monumentali manifesta lo
stesso peccato. Né l'uno né l'altro si occupa di accoglierne la Parola e di
convertirsi. Gesù, tu stai parlando anche per chi ucciderà te e i tuoi apostoli.
Tutti coloro che vengono da Dio trovano dei nemici tra gli uomini, tutti. E
tu più di tutti! Perciò il castigo si abbatterà su chi uccide te, su coloro
che ti rifiutano, su coloro che portano croci d'oro, ma non vogliono soffrire
con te. Chi elimina te si fa complice di tutto il rifiuto di Dio di cui è macchiata
l'umanità: rifiuto che si è manifestato a cominciare dall'uccisione del giusto
Abele, gradito a Dio, fino all'ultima ricordata nei libri ebraici della Bibbia,
quella del sacerdote Zaccaria, che ha parlato con spirito profetico.
Abbi pietà, Signore Gesù.
Tu continui ad esser rifiutato dai capi e dai rappresentanti dei popoli. Ma
il tuo sangue salva, il tuo sangue redime, il tuo sangue giustifica! Il tuo
sangue dà forza e amore ai nuovi apostoli che mandi, dà luce ai profeti che
ricevono da te l'impulso a parlare. E dove essi vengono uccisi tu riversi salvezza
e conversione, là tu attrai a te i cuori e ti manifesti come il Vendicatore
contro il Maligno.
Tu ancora rimproveri ai dottori della legge di aver "portato via la chiave
della conoscenza" per non entrare essi stessi e per non permettere a nessun
altro di entrare. Che chiave è questa? È il punto di partenza che fa conoscere
l'amore del Padre presente e nascosto in ogni cosa, in ogni momento, in ogni
evento! Sei tu Gesù la chiave di Davide, la chiave che fa conoscere il Padre
e apre il Regno di Dio. I dottori la tolgono quando ti alzano in croce. Ma allora
è il Padre stesso che ti prende nella mano e apre a tutti coloro che ti amano
le porte del cielo.
Tu nella mano del Padre sei la chiave per comprendere i misteri del suo amore
e per comprendere il valore e il significato della nostra vita e il senso di
tutta la storia!
Gloria a te Gesù, chiave preparata dal Padre e data a tutti quelli che ti amano!
Gloria a te!
Le tue parole chiare e vere, dure e luminose, non sono accolte dalle menti e
dai cuori superbi. Questi, anziché convertirsi, complottano contro di te.
Rendimi umile, Gesù! Non permettere che io rifiuti mai la tua parola, soprattutto
quella che mi sollecita a cambiare il cuore, a diventare obbediente e mite,
attento ai tuoi apostoli e profeti!
Eccomi, Gesù!
7. LO SPIRITO SANTO VI INSEGNERÀ 12, 1-12
1 Nel frattempo, poiché si erano radunate migliaia di persone, al punto che
si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: "Guardatevi
dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia.
2 Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà
conosciuto.
3 Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò
che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle
terrazze.
4 Dico a voi, amici miei: Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo
e dopo di questo non possono fare più nulla.
5 Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso,
ha il potere di gettare nel fuoco della Geenna. Sì, ve lo dico, temete costui.
6 Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi
è dimenticato davanti a Dio.
7 Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: voi
valete ben più di molti passeri.
8 Inoltre io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il
Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio;
9 ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli
di Dio.
10 Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato; ma chi bestemmierà
lo Spirito santo non gli sarà perdonato.
11 Quando vi condurranno davanti ai consigli di sinagoga, ai magistrati e alle
autorità, non preoccupatevi di come discolparvi o di che cosa dire,
12 perché lo Spirito santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire".
7. LO SPIRITO SANTO VI INSEGNERÀ 12, 1-12
Signore Gesù, i farisei raccolti a pranzo si distanziano da te, ma le folle
ti cercano in modo inaspettato: tu sei davvero la luce che attira chi vuol essere
salvato! Vedendo questa differenza, i pochi farisei potenti che si fanno tuoi
nemici e la moltitudine che s'accalca attorno a te, rivolgi ai discepoli un
invito alla vigilanza: il poco potrebbe compenetrare e trasformare il molto,
come il lievito può trasformare una grande massa di farina. Quale grande disgrazia
sarebbe se lievito delle folle fosse l'atteggiamento dei farisei! Questi hanno
un giudizio nascosto, simulato sotto le apparenze. La loro maschera è la pietà
e l'osservanza della legge, ma sotto di essa si nasconde il rifiuto della misericordia
di Dio, il rifiuto del dono gratuito di Dio agli uomini, il rifiuto di te! Essi
si distinguono per l'ipocrisia peggiore: grande religiosità che fa senza di
te, inviato dal Padre!
Questo rifiuto, che essi ora cercano di nascondere e camuffare, verrà alla luce
quando tu sarai innalzato. E allora verrà alla luce anche quella fede che ora
i tuoi discepoli tengono ancora nascosta. Anzi, un giorno questa fede verrà
proclamata a tutti, senza paura, come quando qualcuno grida dalle terrazze sopra
le case. La fede in te è destinata a tutti, deve fare il giro del mondo!
I tuoi discepoli, chiusi in casa con le porte sbarrate per la paura, usciranno,
e lo Spirito Santo farà comprendere a tutti che tu, Gesù, sei il Salvatore promesso!
I tuoi discepoli sono tuoi amici, perché ti seguono e condivideranno la tua
sorte. Anche contro di loro infatti si leverà l'inimicizia che ha cominciato
a tralignare contro di te durante la cena in casa del fariseo.
Avranno paura i tuoi amici, si sentiranno in pericolo. Ma tu li aiuti a discernere
tra pericolo effimero e pericolo eterno. Il pericolo di perdere la vita non
deve spaventare: oltre questa vita c'è l'eternità. Peggio sarebbe, per amore
del poco perdere il tutto, per amore della vita del corpo perdere la vera vita
e la salvezza eterna! Chi rifiuta te perde tutto, perché perde l'amore del Padre;
certamente il Padre non vuole gettare nessuno nella Geenna, ma come farà egli
a salvare chi rifiuta il Salvatore?
Gesù, pur di convincerci e sollecitarci, tu usi i modi di dire dei profeti:
Dio stesso getta nella Geenna! Così vuoi dirci che senza di te non possiamo
evitare la perdizione, non abbiamo altre strade che portino alla salvezza! Dobbiamo
fuggire questa possibilità e accogliere il grande amore del Padre, accogliere
la sua soluzione, che sei tu! Il Padre non ci può ingannare perché il suo amore
per gli uomini è certamente più grande di quello che ha per i passeri! Il suo
amore per noi è così tenero e delicato e particolareggiato da non lasciarsi
sfuggire nemmeno i nostri capelli. Noi, amici tuoi, possiamo contare su questo
amore così grande che tien d'occhio cose tanto piccole! Noi tuoi amici siamo
al sicuro, benché stia avanzando colui che ci vuole eliminare. Chi tenta di
ucciderci non ci fa paura: continuiamo a dichiararci tuoi. Chi non vuole udirci
pronunciare il tuo nome deve toglierci la vita, perché tu sei la nostra vita!
Vogliamo essere riconosciuti tuoi da te, nel tuo regno, e perciò pronunciamo
il tuo bel nome davanti a tutti!
Se parlassi male di te chi potrà parlar bene di me? Non sia mai, anche se tu
sei disposto a perdonare chi ti rinnega, come hai perdonato Pietro. Chi parla
contro di te può ancora ricredersi e allora riceverà la luce e la pace, come
Tommaso. Chi non ti ha visto risorto dai morti può ritenerti impostore e bugiardo,
e opporsi a te come molti tra i Giudei, come Saulo di Tarso e tanti altri: la
tua luce li può ancora illuminare.
Ma chi sa che sei risorto, chi è stato illuminato dallo Spirito Santo per credere
che la potenza dello stesso Spirito ti ha consacrato e innalzato alla destra
del Padre e ti ha donato come Salvatore agli uomini per il perdono dei loro
peccati, se costui ti rifiuta rimarrà nel buio, nella tenebra, escluso dalla
Vita!
Chi non crederà alla predicazione degli apostoli, che aprono la bocca per virtù
dello Spirito Santo, costui non avrà altre strade per ottenere il perdono di
Dio! Chi rifiuta la tua Chiesa, opera e tempio del tuo Spirito, a chi si rivolgerà
per ottenere il tuo perdono e la comunione con te?
Gesù, abbi pietà di me! Rimarrò unito a te e ai tuoi apostoli per godere del
tuo santo Spirito, per avere da lui fortezza nella prova e coraggio di fronte
a coloro che ti vogliono eliminare e mi condanneranno. Il tuo Spirito mi renderà
forte da non temere la morte, e sapiente per darti testimonianza con parole
di pace e di amore, con parole dettate in quel momento dalla sua Sapienza!
Gesù, mio Signore, grazia e gloria a Te!