serie 4. parte 1

Vangelo secondo Marco: capitolo 8,1-9 

Testo del Vangelo (trad. CEI)

Punti salienti:

1 1. DA TRE GIORNI STANNO CON ME (8,1-9)

1 In quei giorni, essendoci di nuovo molta folla che non aveva da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro:

2 "Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare.
3 Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano".

Signore Gesù, quant'è bello contemplarti, quanto è dolce e consolante udire la tua voce! Ma anche non vedendoti e non udendoti, il sapere d'esser vicini a te e il godere la tua presenza è fonte di pace e serenità. Fortunate quelle persone che stanno con te anche quando non fai nulla di speciale, nè operi miracoli nè pronunci discorsi! Stare con te è sempre fonte di gioia e di vita!
È una folla grande quella che tu oggi osservi con ammirazione. Vuoi che i discepoli vedano e sappiano che tutta quella gente si è dimenticata di mangiare, ha preferito stare con te invece che pensare alla sua fame. Quelle persone sanno che tu sei capace di sfamarle, poiché tu hai già saziato i cinquemila con cinque pani soltanto (6,34ss). Per essi sei tu il vero pane, il cibo di cui non si può fare a meno! Tu hai cominciato ad amarli con amore tenero e attento, con amore di madre. Le tue viscere si muovono a compassione per coloro che non smettono di stare con te. Tu hai notato che essi stanno con te perché sanno d'aver bisogno di te.

Sono ormai tre giorni e hanno finito il loro cibo, ma stanno ancora con te. Tu sai che il terzo giorno è il giorno degli interventi di Dio a favore del suo popolo! È il terzo giorno quello in cui Giosuè ha ordinato al popolo di passare il Giordano, è il terzo giorno dopo il sogno quello in cui il faraone ha liberato il suo coppiere, è il terzo giorno quello in cui Dio fa rialzare il suo popolo dalla morte (Gs 1,11; Gn 40,13; Os 6,2)! Anche tu, Gesù, ti rialzerai il terzo giorno con una vita nuova! Ora vuoi che il terzo giorno di chi sta con te sia segnato da un avvenimento di vita, di gioia, di comunione.

4 Gli risposero i suoi discepoli: "Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?".
5 Domandò loro: "Quanti pani avete?". Dissero: "Sette".

 

6 E ordinò alla folla di sedersi per terra. Presi i sette pani, rese grazie, li spezzò, li diede ai discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla.

7 Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.

 

 

Chi sta con te da tre giorni deve rimanere ancora con te: non avrebbe più vita se si allontanasse! Chi decide di stare con te deve ricevere da te il nutrimento, il tuo pane, anche per i giorni che arrivano.
Il cammino è faticoso sulle strade di questo mondo: è necessario ricevere da te sostegno e forza. Tanto più coloro che vengono "da lontano", coloro che vengono da paesi pagani, da un mondo diverso, dove il Dio dell'alleanza non è nemmeno conosciuto. Essi soprattutto devono vedere che tu sei mandato dal Padre per compiere l'opera del suo amore, per dare la vita con abbondanza e in maniera gratuita!
I tuoi discepoli ti deludono. La domanda che ti rivolgono lascia intuire che non ricordano più d'aver distribuito essi stessi con le proprie mani i cinque pani ai cinquemila. Non discuti con loro né ti lamenti. Anche questa volta chiedi semplicemente di quanti pani dispongono.
Non vorresti compiere un miracolo, ma solo dare un segno per farci capire che possiamo e dobbiamo fidarci di Dio. I discepoli devono darti il loro pane, devono compiere un atto d'amore gratuito, e quest'amore, posto nelle tue mani, diverrà dono e sazietà per molti.
Al popolo di Mosè Dio ha dato la manna, dopo la loro mormorazione. A coloro che stanno con te, tu stesso dai il pane che i tuoi discepoli portano con sè. Essi devono imparare che ciò di cui dispongono è per tutti, e per tutti sufficiente, grazie alla tua preghiera di benedizione. Sono sette i pani dei discepoli: e, sommati ai cinque adoperati l'altra volta, dodici, proprio come i pani posti nel Santo del Tempio davanti alla Presenza di Dio! Di essi, che erano sacri, potevano mangiare solo i sacerdoti. Anche questi sono sacri, perché dono d'amore, dono della compassione di Dio: di questi tutti quelli che stanno con te ne devono mangiare, perché essi partecipano del tuo sacerdozio per offrire se stessi come sacrificio profumato al Padre!
La folla è silenziosa e ubbidiente. Tutti siedono per terra. Nessuno deve correre a raccogliere la manna, nessuno deve far fatica. Solo i discepoli, in piedi, ricevono dalle tue mani i pezzi dei pani su cui tu hai pronunciato la benedizione. Nel deserto, con Mosè, il popolo mormorava contro Dio; tu, in questo deserto, benedici il Padre, che adopera la tua fede e il tuo amore e le tue mani per dare a tutti quanto loro serve, e anche di più: non solo pane, anche pesciolini!
I tuoi discepoli non sanno ancora come si possa sfamare di pane la folla in un deserto, eppure essi stessi, con le loro mani, distribuiscono pani e pesci, segni di te, che sazi la fame di ogni vivente! Chi mangia di te infatti non avrà più fame!

8 Mangiarono e si saziarono; e portarono via sette sporte di pezzi avanzati.

9 Erano circa quattromila. E li congedò.

Anche questa volta i pezzi avanzati vengono raccolti. E sono sette sporte. Tu hai voluto dirci qualcosa anche attraverso questi numeri, sette pani donati e sette sporte ancora a disposizione per coloro che stanno con te da tre giorni. Sette è il numero dei giorni con cui si misura il tempo, il numero della pienezza, il numero dei servitori nella tua Chiesa (At 6,3). In essa in nessun giorno verrà a mancare il cibo. Coloro che tu hai saziato erano quattromila, mille da ogni punto cardinale, da ogni lato della terra. Tu darai il compito ai tuoi di saziare tutti, anche i pagani che dai quattro angoli della terra verranno a stare con te.
Ti ringrazio, Signore Gesù, che ti fai servo dell'amore del Padre per tutti gli uomini. Tu sei davvero il Servo di Dio. Gloria a te!

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