serie 4. parte 11
Testo
del Vangelo |
Lectio |
23 Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli:
"Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze,
entrare nel regno di Dio!". |
Signore Gesù, quell'uomo che tu hai guardato con amore non sta
più davanti a te. I tuoi occhi cercano, con misericordia e con
desiderio di salvare, qualcuno su cui posarsi, qualcuno che ti ascolti.
Ci sono i tuoi discepoli. Il tuo amore incontra il loro sguardo che manifesta
perplessità ed esitazione. La certezza la doni tu con le tue parole,
che commentano e spiegano la tristezza dell'uomo che non se l'è
sentita di mettere te al di sopra e al posto di tutto. "Entrare nel
regno di Dio" è difficile per chi ha già un altro tesoro
da custodire. Da queste tue parole comprendiamo che cosa intendi dicendo
"entrare nel regno di Dio": è venire e seguirti! Questo
è il regno di Dio e la vita eterna. Chi possiede ricchezze è
svantaggiato, perché deve fare la grande fatica di lasciarle: con
te può stare solo chi non possiede nulla, chi ha il cuore libero,
chi non ha un tesoro sulla terra. |
28 Pietro allora prese a dirgli: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto
e ti abbiamo seguito". |
Ora i discepoli hanno capito, forse hanno capito
tutto e sono contenti. Parla Pietro, dopo aver pensato anche agli altri.
Egli ripensa al cammino percorso e s'accorge che essi hanno fatto quello
che tu avevi proposto all'uomo attaccato alle ricchezze. Essi hanno lasciato
tutto per seguirti. Hanno lasciato barca e reti, padre e lavoro, la posizione
sociale e progetti di vita. Tu per loro sei diventato più importante
di tutto: per questo sono lì con te. Pietro non aggiunge null'altro.
Chissà, forse pensava che le cose sarebbero cambiate quando tu ti
saresti manifestato a tutti come il Cristo, il Messia? Ma tu avevi già
chiarito che la tua via è quella della passione e della morte. Comunque
non vuoi lasciare né Pietro né gli altri nell'incertezza:
fai loro una promessa solenne. "In verità io vi dico":
ti impegni con tutta l'autorità che hai ricevuto. Chi mette te e
la tua parola al posto delle sicurezze, degli affetti umani e delle proprietà…
Chi ha lasciato queste realtà che occupano i pensieri, generano preoccupazioni,
tengono legato il cuore, chi le ha lasciate per far posto a te e alla tua
parola, per avere te in cima ai pensieri, in fondo al cuore, preoccupato
di realizzare la tua parola che annuncia l'amore del Padre per tutti,… ecco,
costui non sarà abbandonato, anzi! La gioia che avrebbero potuto
dare tutte quelle realtà sarà centuplicata! La sofferenza
che il mondo può provocare col rifiuto con cui ti consegna alla morte
sarà coperta già qui da gioie e consolazioni infinite. E tu
assicuri anche il futuro col dono perfetto di Dio, la vita eterna (Sap 2,1-22;
2Cor 4,8-11; 6,4-10). Tutto sarà realizzato da Dio: non volerti mettere tra i primi, non ti dispiaccia se sei ultimo. Primo e ultimo: il confronto tra noi uomini, non è conosciuto da Dio! Egli agisce con la sua libertà, con un amore che sorpassa i nostri modi di vedere e di giudicare! |