9 Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve
prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni.
10Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano
in lutto e in pianto. 11Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto
da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino
verso la campagna. 13Anch'essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non
credettero neppure a loro.
14Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò
per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano
creduto a quelli che lo avevano visto risorto. 15E disse loro: "Andate
in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. 16Chi crederà
e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà
condannato.
17 Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio
nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in
mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno;
imporranno le mani ai malati e questi guariranno".
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e
sedette alla destra di Dio.
20Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva
insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
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Sembra che il libro redatto da Marco sia terminato
con il versetto 8, cioè con lo spavento e la paura delle donne. Quella
paura è quella che accompagna la vita di ogni cristiano che, nonostante
sappia che Gesù è risorto, tuttavia fa fatica a credere e ad essere
libero dai condizionamenti del mondo e della nostra situazione di peccatori.
I cristiani del primo secolo si sono sentiti in dovere di completare il breve
racconto di Marco con l'elenco delle apparizioni del risorto e un accenno all'inizio
della missione della Chiesa, come narrato negli altri Vangeli e negli Atti degli
apostoli (vedi citazioni).
9-20
Signore Gesù, ti hanno visto risorto Maria di Magdala, che lo annuncia
agli Undici (Gv 20,11-18; Lc 8,2), incapaci di credere (Gv 20,18; Lc 24,10-11).
Essi non credettero nemmeno ai due che ti hanno avuto compagno di viaggio
fuori della città, in campagna (Lc 24,13-35).
Finalmente ti siedi a tavola con loro: qui ti riconoscono (Lc 24,36-49; Gv
20,19.23). Tu rivolgi loro il rimprovero che hai rivolto a Tommaso (Gv 20,28).
Benché increduli e duri di cuore li mandi in tutto il mondo (Mt 28,18-20).
"Tutto il mondo" è la Galilea dove tu li precedi (Atti 2,38).
Essi devono annunciare a tutti il Vangelo, quella buona notizia che tu hai
portato nei villaggi della regione di confine. Essi oltrepasseranno il confine
e là troveranno lingue nuove (Atti 2,4.11).
Ora la buona notizia è completa, completa della tua morte e risurrezione:
l'amore del Padre per tutti è compiuto nella tua vita, e prende il
posto della sofferenza provocata dai demoni che fanno uso della violenza (Atti
8,7; 16,18). Come tu sei stato odiato e travisato, anch'essi incontreranno
chi porgerà loro veleno (Lc 16,19; Atti 28,3-6) e chi sarà viscido
come i serpenti, ma la tua luce e la tua forza li renderà vittoriosi.
Come tu hai amato i malati e i sofferenti, anch'essi si dedicheranno ad alleviare
il dolore degli uomini, perché l'amore del Padre è concreto
e si fa sensibile (Atti 4,30; 5,16; Gc 5,14-15).
Dopo questi rimproveri ed esortazioni tu entri nel riposo di Dio e nella sua
gloria (Lc 24,51; Atti 1,9-11; 1,21). Là alla destra del Padre tu continui
a seguire col tuo sguardo e guidare con la tua mano questi poveri uomini che
credono in te.
La loro Parola è la tua Parola, e tu stesso sei responsabile della
sua forza e della sua verità. Perciò dovunque essi vanno, obbedienti
al tuo comando, tu ti rendi presente, agisci con forza e potenza (Atti 8,6),
ed essi non si stancano di portare ovunque l'annuncio della tua morte per
noi e della tua risurrezione per essere con noi.
Gloria a te, Signore Gesù! Vieni. Amen, alleluia!
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