serie 6. parte 10
Testo
del Vangelo |
Lectio |
42Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia
del sabato, 43Giuseppe d'Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava
anch'egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il
corpo di Gesù. 44Pilato si meravigliò che fosse già morto
e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. 45Informato
dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. 46Egli allora, comprato un lenzuolo,
lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro
scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all'entrata del sepolcro.
16 1Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e
Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2Di buon mattino, il
primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3Dicevano
tra loro: "Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del
sepolcro?". 4Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già
stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. |
Signore Gesù, il tuo forte grido risuona e
riecheggia, mentre un uomo saggio e fedele prende coraggio per decidere un gesto
di onore verso di te: non vuole che il tuo corpo finisca nell'infamia della
fossa comune dei condannati, e chiede a Pilato di poterti dare sepoltura. È
Giuseppe. I tuoi discepoli non ci sono. È vero, a Gerusalemme essi sono
come forestieri, non si sanno muovere: sono ancora spaventati e rimangono nascosti.
Giuseppe di Arimatea riceve così il dono del tuo corpo da Pilato: egli glielo concede, benché tu sia stato condannato per motivi politici. Egli stesso è meravigliato della tua morte già avvenuta: vuol esserne certo. Tu sei morto davvero, la tua morte non è apparente! Tutti i particolari narrati da Marco sono per noi preziosi. Ne vorremmo persino di più, ma questi devono bastare per dare forma al nostro amore per te. Giuseppe compra un lenzuolo per avvolgerti. Per lui tu non sei un maledetto, anzi, sei la sua benedizione. Ti fa entrare nel suo sepolcro (Mt 27,60), scavato nella roccia: stanza di attesa, luogo in cui avverrà il fatto più bello e sconcertante della storia umana e divina. E la grossa pietra rotola sull'ingresso, chiudendolo. Con quella pietra gli uomini chiudono la tua vicenda, per sempre. Vorrei imitare Giuseppe, membro del Sinedrio, ad avere un amore per te così coraggioso da andare contro l'operato degli altri uomini importanti, quelli del Sinedrio. Le donne seguono Giuseppe, anzi no, seguono te portato da Giuseppe, tenendo gli occhi ben aperti. Esse sono silenziose testimoni. La notte trascorre, vien celebrato il sabato: questa volta è una festa triste, di silenzio, di attesa.
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