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       L'icona dell'Annunciazione scrive il mistero di Dio che 
        entra nel mondo. Fino a quel momento Dio "si è affacciato 
        dall'alto per vedere se c'è uno che lo cerca", adesso si compie 
        il suo desiderio di attirare a sè gli uomini per salvarli. È 
        il momento propizio, perché la loro preghiera gli offre una Vergine 
        pura, umile, senza pretese e senza vanità, una vergine che ascolta 
        non con orecchio curioso, bensì con cuore generoso. Finalmente 
        il Figlio di Dio può dire: "Ecco, io vengo, o Dio, a fare 
        la tua volontà"; lo può dire perché ha trovato 
        il luogo dove la Colomba può posarsi sulla terra per cogliere e 
        consegnare al Padre il ramoscello d'olivo col frutto maturo: "Eccomi, 
        sono la serva del Signore: avvenga di me quel che hai detto". 
        Maria ascolta meravigliata la Parola dell'angelo, quella Parola che la 
        rende adulta sollecitando la sua disponibilità. Maria ascolta e 
        fa: prende subito nelle sue mani il "lavoro" che le è 
        chiesto, tessere per il Re che viene il vestito di porpora, il corpo di 
        carne; così egli può dire: "Non hai voluto sacrifici 
        nè offerta, un corpo invece mi hai preparato" (Eb 10,5). 
        Maria, la Vergine, è la Figlia di Sion, vestita del colore dell'attesa, 
        l'attesa di tutto il popolo e di tutte le creature visibili e invisibili. 
        Anche l'angelo condivide l'attesa ed esprime nel colore del mantello e 
        nel movimento spigliato, la gioia di trovare una vergine - vera donna 
        -, avvolta nel colore della vera umiltà, più grande perciò 
        e più bella di Eva, la madre dei viventi, orgogliosi e peccatori. 
        Sono questi, i peccatori, costruttori di mura che dividono e separano 
        il mondo di Dio dal mondo degli uomini, il sacro dal profano, ad averne 
        vantaggio. Inizia a entrare nell'umanità, segnata dalle "costruzioni" 
        destinate comunque a crollare, il perdono di Dio e la grazia. 
        Maria infatti riposa non solo sul colore dell'attesa, ma anzitutto su 
        quello della Sapienza di Dio, quella sapienza che ci dà e ci chiede 
        l'amore totale. Maria riposa sul dono della propria vita; anche i suoi 
        piedi sono calzati di rosso: tutti i suoi passi condividono col Figlio 
        l'amore "fino alla fine".  
        Che diremo noi? 
         Maria, piena di grazia, ti benediciamo. Sei nostra Madre, perché 
        anche a noi è dato - grazie a te - di essere parte del corpo di 
        carne del tuo Figlio, Figlio di Dio! Perciò intercedi per noi, 
        perché siamo perdonati e santificati per portare la croce, e siamo 
        resi degni di stare con te! 
       
      
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