Le " Società
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dei Testimoni di Geova
 
storia

organizzazione

insegnamenti a confronto con la Bibbia
 

 

 
   
  1. La Bibbia
  2. Di casa in casa: come si presentano?
  3. La loro conoscenza della Bibbia

LA BIBBIA:

lettura cristiana e interpretazione dei T. d. G.

I Testimoni di Geova sostengono le loro verità "Bibbia alla mano", e citano con destrezza capitoli e versetti del testo sacro, dopo essersi accuratamente preparati sul modo di parlare, sugli argomenti da trattare, sul come atteggiarsi, ecc... ecc..., come puoi vedere a pag. 66 e segg. Ma sono interpretati divinamente quei passi della Scrittura, quelle Parole di Dio?
La Sacra Scrittura è fonte di vita, di vita spirituale e autentica, ma solo quando viene letta nello Spirito di Dio. Non basta leggere la Scrittura, Parola di Dio: è necessario leggerla nello Spirito Santo, donato ai credenti e alla comunità di coloro che credono in Cristo Gesù, la stessa comunità cui è stato fatto il dono della S. Bibbia. "La S. Scrittura deve essere letta e interpretata con l'aiuto dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta" (Dei Verbum 12/89, Concilio Vaticano II).

Una pagina del prof. don Lorenzo Zani, docente di Sacra Scrittura, ci aiuta a comprendere come ci si debba accostare alla lettura della S. BIBBIA.
" La Bibbia non è un libro che vuoi comunicare anzitutto nozioni scientifiche o storiche, ma è un libro in cui si parla dell'incontro di Dio con l'uomo, del cammino di Dio con l'uomo, delle risposte positive o negative dell'uomo all'invito di Dio. La Bibbia ci dice che Dio rivela se stesso intervenendo nella storia per farsi conoscere: Dio valica la distanza che lo separa dall'uomo, gli va incontro e gli parla per stabilire con l'uomo dei legami di amicizia. La storia umana è il luogo in cui Dio si rivela: Israele ha incontrato Dio nella storia e la Bibbia contiene la storia degli interventi di Dio. Dio agisce nella storia e commenta, spiega questo suo intervento. La Bibbia contiene la spiegazione degli interventi di Dio nella storia. E' una spiegazione data da Dio stesso, ma espressa attraverso uomini, espressa con linguaggio umano. Gli uomini che hanno scritto la Bibbia sotto l'inspirazione di Dio, si sono serviti di fonti, orali o scritte, a loro preesistenti; hanno soprattutto usato dei modi di esprimersi, dei generi letterari diversi dai nostri. Noi, leggendo la Bibbia, dobbiamo cercare di capire cosa volevano comunicarci gli autori sacri, qual era la loro intenzione, che verità intendevano professare.
La Bibbia contiene anzitutto una verità che riguarda la nostra salvezza, una verità di ordine religioso. La Bibbia ad esempio, non intende dirci come esattamente Dio ha creato il mondo o quando Io ha creato, ma nelle prime pagine ci insegna che il mondo è stato creato da Dio, che il mondo è buono, che il male non viene da lui, ma da noi, che l'uomo è stato creato per essere a immagine di Dio, per dialogare con Dio, per essere signore del mondo e non degli altri uomini, che Dio accompagna la coppia umana sempre con la sua benedizione, che il settimo giorno è il giorno in cui l'uomo è sollecitato a sentirsi particolarmente vicino e impegnato nell'alleanza di fedeltà a Dio. Analogamente la Bibbia non ci ha mai indicato quando verrà la fine della storia né come avverrà; ci ha solo detto che quel giorno sarà il giorno dell'incontro definitivo col Signore: "Levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina" (Le 21,28). La Bibbia ci dice che Dio non abbandona mai l'uomo, che la storia non termina in orizzonti di cenere o in cieli spenti: l'amore di Dio avrà l'ultima parola e salverà i credenti. Dio si è avvicinato all'uomo in Gesù di Nazaret, in questa persona che è Dio e Uomo. Da allora il cristiano deve essere un ottimista e testimoniare che il mondo è avvolto dalla misericordia di Dio.
Va inoltre ricordato che nella Bibbia, Dio si è rivelato progressivamente, adattandosi alla mentalità, ai costumi d'Israele ed educandolo gradualmente. Nella Bibbia quindi, e più precisamente nel Vecchio Testamento, ci sono pagine che presentano ancora imperfettamente il disegno di Dio, la realtà della salvezza, il problema del dolore, la sorte dell'uomo dopo la morte. La Bibbia perciò va letta globalmente; non basta stralciare una pagina o, peggio ancora, una riga: tutta la Bibbia è una grande pagina che testimonia l'amore di Dio, e questa pagina giunge a pienezza nel Nuovo Testamento.
Soprattutto va ricordato che nella Bibbia, più che informazioni o argomenti per approvare o respingere un determinato sistema, dobbiamo cercare il rapporto con Dio. A Dio che si fa conoscere bisogna rispondere con disponibilità, con fede concreta. Perché possa svolgersi questo dialogo tra Dio e l'uomo, la Bibbia va letta nella preghiera. Solo così potremo comprendere la Parola di Dio ed annunciarla agli altri".1

Nelle seguenti pagine cerco di spiegare brevemente e in modo semplice (quindi anche incompleto), le principali dottrine su cui si basa la fede apostolica che noi, cristiani cattolici, professiamo, e che sono rifiutate dai T. d. G.
Non ho illustrato in ogni punto in modo esauriente le motivazioni dei T. d. G.; sarebbe un lavoro arduo, anche per il fatto che c'è stato e c'è un evolversi e un cambiamento nelle loro affermazioni e negazioni. Ho cercato invece di chiarire la nostra dottrina riportando alcuni brani biblici da cui essa è nata, cercando in alcuni casi - dove sembrava più necessario - di commentarli brevemente.
Penso così di fare un servizio al lettore per un suo maggiore approfondimento delle verità del nostro Credo, anche se non dovesse mai incontrare un T. d. G.
Questo non è certamente il modo migliore per presentare la dottrina cattolica; nemmeno il modo migliore per premunirsi dagli errori biblici e dogmatici dei T. d. G.
Non sarà nemmeno la lettura di queste pagine a dare ad un cristiano forza e coraggio per resistere alla tentazione di sfiducia, di curiosità e di superbia che assale coloro che si lasciano convincere dai T. d.G.: la vita esemplare di un cristiano convince più di un libro, per quanto bellissimo. Spero solo che le prossime pagine possano essere un aiuto per il lettore a vivere con maggior coerenza e maggior fede e amore la sua vita di figlio di Dio.
Inizio con un capitolo sul modo con cui i Proclamatori T. d. G. si presentano alla porta.


I T. d. G. DI CASA IN CASA: COME SI PRESENTANO

Arrivano in casa tua e predicano. Hanno l'ordine di predicare e sono istruiti a perfezione sulla successione degli argomenti con cui affrontare la discussione, oltre che sul modo di sorridere, di gesticolare, di modulare il tono della voce (vedi: Consigli sui discorsi e Sommario delle qualità oratorie in: Manuale per la scuola di Ministero Teocratico pg. 104-105, cfr. riproduz. a pag. 22 e "Qualificati..." ).
Anzitutto ti fanno un'osservazione alla quale devi dar ragione: "II mondo non va bene, non va più bene come una volta, ci sono tante brutture e delitti ".
Poi l'attenzione si sposta - se sanno o si accorgono che sei cristiano - sulla Chiesa: "nemmeno essa è stata capace di trasformare il mondo, anzi, ha in sé tanti cattivi esempi e scandali, non solo tra i fedeli, ma anche nella Gerarchia. Ma Dio vuol bene agli uomini e perciò ci deve essere la possibilità di un mondo diverso, nuovo".
Persa la fiducia nei sacerdoti e poi nella Chiesa intera, il salto è facile, per chi non è vigilante e attento: "vieni con noi!". Se però rifiuti questa loro proposta non parlano più di misericordia e di bontà di Dio, bensì passano alle minacce della perdizione eterna, anzi, dello "stroncamento" eterno.
L'insistenza con cui i predicatori T. d. G. vogliono entrare in casa tua o intrattenerti anche contro la tua volontà, può essere determinata non solo dall'amore per Geova, ma probabilmente anche dal fatto che hanno l'obbligo di compiere un determinato numero di " visite ulteriori " (per la seconda volta nella medesima casa).
Se non raggiungono il numero prefissato, possono essere ripresi alla fine della settimana e non ottengono promozioni nella complessa gerarchia di servizi (cfr. G. Pape o.c. e il cap. sui Servizi ). Ammiriamo forse il fatto che tutti i T.d.G. sono predicatori più o meno diligenti: noi non faremmo altrettanto!
In molte occasioni tutti i cristiani sono chiamati a "dar ragione della loro speranza" come dice s. Pietro, ma non tutti sono incaricati di predicare. C'è però chi ne ha ricevuto il compito specifico. La Chiesa è come un corpo. Tutto l'organismo deve rendere testimonianza al Signore, ma non tutti hanno lo stesso compito. E' Cristo Gesù che fa alcuni apostoli, altri profeti, altri maestri, altri pastori, a vantaggio di tutti i fedeli. Così dice infatti s. Paolo in Corinzi 12, 12: Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo...
Efesini 4, 11: E' Lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri...
Se un cristiano non riceve il compito di predicatore dalla Chiesa, o non gli viene approvato da essa (come fecero per es. s. Francesco di Assisi e i suoi frati) non va in giro a predicare, perché conosce, o esegue senza conoscerle, le parole della Bibbia, che qui ora riporto.
Geremia 23,21 e 32: Io non ho inviato questi profeti ed essi corrono; non ho parlato a loro ed essi profetizzano. Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri - dice il Signore - che li raccontano e traviato il mio popolo con menzogne e millanterie, lo non li ho inviati né ho dato alcun ordine: essi non gioveranno affatto a questo popolo. Parola del Signore.
Galati 1,6-8: Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro Vangelo. In realtà però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal Cielo vi predicasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema.
Ebrei 13, 8-9a: Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine.
Romani 16, 17-18: Mi raccomando, poi, fratelli, di ben guardarvi da coloro che provocano divisioni e ostacoli contro la dottrina che avete appreso: tenetevi lontani da loro. Costoro, infatti, non servono Cristo nostro Signore, ma il proprio ventre e con un parlare solenne e lusinghiero ingannano il cuore dei semplici.

 

1- Potrà essere utile ai lettori questa breve chiarificazione sul rapporto tra la Chiesa e la S. Scrittura:
... " Negli scritti del Nuovo e del Vecchio Testamento è contenuta la parola di Dio: ma donde viene tale certezza? Possiamo esserne certi solo per merito della Chiesa. Cristo infatti non scrisse e neppure comandò ai suoi discepoli di scrivere. Egli assegnò loro il compito di "andare in tutto il mondo a predicare il Vangelo a tutte le creature" (Mc 16,15). Gli apostoli adempirono questo incarico attraverso la predicazione orale. Pietro, Matteo, Giovanni, Giacomo, Giuda Taddeo e Paolo lo fecero anche con alcuni scritti. Non è però lecito dimenticare che la Chiesa era comunità fiorente, vera Chiesa che insegnava, amministrava sacramenti, salvava anime prima che esistesse una riga di Nuovo Testamento. La Chiesa era dunque Chiesa anche senza Nuovo Testamento: non è perciò debitrice né della sua esistenza, né del suo potere di magistero alla S. Scrittura. Essa possedeva tutto ciò prima che la S. Scrittura esistesse: il suo essere, la sua dottrina, i suoi poteri li ricevette direttamente da Cristo. La Chiesa, che annunciò la parola di Dio certamente per un decennio prima che Matteo scrivesse il suo Vangelo, e settantenni prima del compimento della Scrittura, nel Sinodo di Roma (n. 382), nei Concili di Ippona (a. 393) e di Cartagine (a. 397) separò pure dall'inondazione di evangeli non autentici e scritti apocrifi quelli invece che erano da ritenere parola di Dio. Questo essa lo poteva fare, e solo essa, perché aveva ricevuto da Cristo il potere di magistero e la guida dello Spirito Santo. Pure per lo stesso motivo essa sola può interpretare autenticamente la parola di Dio. La Chiesa non è dunque figlia, ma la madre della Bibbia. La Chiesa stabilì il canone, ossia la lista dei libri che compongono la Scrittura.
La fede nella ispirazione si fonda in fin dei conti su un'unica testimonianza: la dichiarazione della Chiesa che tutti i libri del Nuovo Testamento furono scritti sotto l'influsso divino.
Se la Chiesa non avesse accuratamente esaminati gli scritti dei suoi figli, respinti alcuni, altri ritenuti degni di essere assunti nel Canone, noi non avremmo oggi il Nuovo Testamento. Se la Chiesa non avesse dichiarato che i libri che lo compongono sono da Dio ispirati, noi non lo potremmo sapere. Possediamo solo una testimonianza che la S. Scrittura è sorta sotto l'influsso divino: la testimonianza della Chiesa. Se si ripudia la Chiesa viene a mancare la premessa logica per la fede nell'ispirazione della Bibbia " (Don S. Visintainer in: " Botta e Risposta ", n. 4. Trento 1963).

 

I T. d. G. E LA CONOSCENZA DELLA BIBBIA

E' molto bene conoscere la Bibbia. E' parola di Dio " luce ai miei passi ", fondamento della preghiera e regola di vita. Più la conosci, più vorresti conoscerla: è fonte d'acqua viva. Per questo il cristiano invidia il T. d. G. per la sua conoscenza della Bibbia, che - a prima vista - sembra una conoscenza... a menadito!
Purtroppo "Per i T. d. G., la Bibbia è una riserva di citazioni per dedurne le cose più stravaganti. Ciò che permette loro di suscitare confusione o interrogativi tra i cristiani è la scarsa preparazione di questi ultimi. E' sufficiente avere una preparazione biblica anche minima per accorgersi di come i T. d. G. strumentalizzino la Bibbia, citando isolatamente qualche versetto, senza tener conto del contesto e commettendo grossolani errori" (prof. L Zani). Sembra infatti che i T. d. G., invece di dipendere onestamente da ciò che dice la S. Scrittura, la usino a loro comodo, per sostenere le loro idee e le loro " scoperte ". Così insegnano ai loro Proclamatori nel libro: " Manuale per la scuola di Ministero Teocratico", 1971, a pag. 128, n. 13-15 (vedi riproduz.).
La conoscenza della Bibbia è molto importante. Ma dobbiamo stare attenti a come la conosciamo, perché anche Satana la conosce, eppure è menzognero nel modo in cui la presenta. Satana ha adoperato la parola di Dio per tentare Gesù.
Matteo 4,6: Allora il diavolo... gli disse: Se sei il figlio di Dio gettati giù, poiché sta scritto: " Ai suoi Angeli darà ordini, a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede" (frase del salmo 91, 11-12). L'uomo posseduto dallo spirito immondo disse il vero, eppure Gesù lo fece tacere:
Marco 1,24: "Io so chi tu sei: il Santo di Dio! Gesù lo sgridò: "Taci, esci da quell'uomo!".
I cristiani conoscono molto la parola di Dio imparata al catechismo o ascoltando le letture e le omelie domenicali, anche se non sanno dire il numero del capitolo e del versetto in cui si trovano. Conoscere "la lettera" della Bibbia è importante sì, ma non assolutamente indispensabile.
Nessun comando è dato da Gesù di conoscere a memoria la S. Scrittura! Più importante è ricevere in sé lo Spirito Santo di Dio!, spirito di amore, di preghiera, di ubbidienza, di comunione, di umiltà, che è lo scopo della conoscenza stessa della Bibbia. Gesù stesso non ha scritto nulla. Egli ha dato ai suoi Apostoli il potere sugli spiriti immondi e la parola (vedi Mc 6,6 ss)! Non ha dato loro la parola scritta, ma si è fidato dello Spirito Santo che avrebbe aperto loro la bocca ad annunciare il Vangelo.
La parola scritta è stato un aiuto per la predicazione e per la memoria del popolo di Dio!
Prima si è formato il popolo di Dio, poi è stata scritta la Sua Parola! E la parola di Dio non è stata consegnata al singolo per il suo uso personale, ma al popolo di Dio, alle varie comunità per l'uso di tutti; è evidente perciò che nessuna Scrittura, come dice s. Pietro, va soggetta a privata spiegazione, poiché è lo Spirito che deve dare l'interpretazione (cfr. nota).
Ricorda quanto dicono gli Apostoli!
1. Pietro 1,20: Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione.
2. Corinzi 8,2 b: Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere.

Da quando il fondatore dei T. d. G. C. T. Russe!, ha scoperto nella Bibbia la profezia dell'invenzione della ferrovia, dei fiammiferi, della macchina da mungere e di quella per cucire le scarpe, delle automobili, come segni del tempo della fine e della presenza di Cristo dal 1874, e da quando ha creduto di aver trovato nella Bibbia la data della creazione dì Adamo e quella di Eva, ecc., siamo autorizzati a dubitare della sua serietà di interpretazione e di lettura della Parola di Dio! (cfr. Pape, o.c., pag. 9)

II Vecchio Testamento è per essi una miniera di dati storici e scientifici. Con calcoli acrobatici stabilirono che la settimana creativa dì Genesi 1, cominciò 45025 anni fa. Ognuno di quei giorni dura settemila anni; ora ci troviamo verso i seimila anni del settimo giorno, quindi alle porte del regno millenario di Cristo. Nel " terzo giorno ", fra il 35025 e il 28025, la terra era ricoperta da una "volta di acque che stava sopra la distesa atmosferica, che faceva passare i raggi di luce e di calore del sole, diffondendoli dappertutto, ma che come serra, impediva al calore dì disperdersi" (Nuovi cieli e nuova terra, pg. 47). Questa volta di acque cadde però nei giorni del diluvio (anno 2370 a. C.) ed allora apparvero per la prima volta agli occhi degli uomini... il sole e la luna. Molte altre notizie scientifiche di questo genere sono diffuse come dati biblici! (riassunto da Visintainer, o.c.)

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